Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 110 - •·classi estreme che ne fanno monopolio. Ma tutto ciò si connette inscindibilmente colla perequazione economica. Certo nessuna riforma .sociale può spegnere in un jiat l'eterno e doloroso litigio fra popolazione e sussistenze, che si combatte in ogni ordine della natura, . ed aprire a tutti illimitatamente i campi benedetti dall'amore che fioriscono oggi tanti triboli . allé classi men fortunat~: ma la eguaglianza economica può sola, se non altro, mitigarne le asprezze, e ripartirne con più giustizia_ le . conseguenze crimino-penali, per modo che la delinquenza sessuale e le pene relative, se non potranno interamente scomparire, non dipen- . dano almeno da artificiali monopolii, ma si -commisurino alla intima perversità dei delin- . quenti: analogamente a quanto abbiamo detto -quando trattammo dei reati contro la proprietà . (par. XVII). XXII. Sorvoliamo ad altri fattori sociali della delin- . quenza sessuale, quali sarebbero l'indissolubilità dei matrimoni che spaventa molti èelibi - lo · scadimento della fede religiosa, la influenza -criminosa del quale agisce sopratutto nelle classi infime, cui non parla la voce di più alti ideali - .jl celibato coatto dei preti e di molti ufficiali dello Stato, ecc., ecc., - e fermiamoci al .consumo dell'alcool il quale, più che triplicato nell'ultimo cinquantennio, basterebbe da solo _a spiegare il prodigioso aumento dei reati Biblioteca Gino B,anco

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