Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 9~ )- Carlo Alberto non ha mai goduto le simpat ie della Lombardia n' al presen te le gode. Lo confessano gli stessi suoi generali. Si fa ce,·a assegnamenti sulla sua armata, sul sno ajuto e si lusingava per· ciò la sua vanità, la sua ambizione, allorchè l'armata fu battuta, le simpatie degenerarono in odio e nelle più indegne villan ie. Chi vuol conoscere l'amor dei lombardi per Carlo Alberto visiti il palazzo fireppi in Milano e troverà le traccie di quell'amore nell a soffitta della camera. ov' era Carlo Alberto traforata dalle palle, legga la sua vergognosa fuga di notte buja dalla capitale de' suoi fedeli alleati lombardi , e domandi poscia se un re tanto disprezzato possa essere un re per elezione d' un popolo? Giammai re non fu trattato sì indegnamente qual fu Carlo Al· he1 10 dai milanesi, e come può mai aver esistito o pur per l' av- .venire esistere amore ed attaccamento fra lni e i lombardi ? Ambo s'ingannano, uno spera di sopraffare l' altro, e quando sia vinto il temuto austri aco sbrigarsi della vin cendevole influenza. Carlo Alberto lavora alla rovina del suo tnmo e della sua dinastia, quasi fosse il prineipale agente di Mazzini, eg li un giorno il più assoluto dei monarchi che mai fosse crede forse con nna politica da trivio rafforzare il suo trono ? Onestà e giustizia sono Yirtù di cui men ch' ogni altro può far senza un monarca ; la storia non oLTre esempio che colla slealtà e collo spergiuro si consolidassero i troni , ed anchn Carlo Alberto non assicurerà il suo dopo averlo minato con la brama di conquista e la smisurata sua ambizione. Fidando nella giustizia della nostra causa, nel valore della mia armata vado incontro al nemico; se la nostra moderazione nella vittoria non potè indurlo nell a pace, decida un'altra volta la spada; il possesso di Torino renderà forse più facili le pratiche di pace. » Da quest' ammasso d' improperi usurpati al volgo più abbietto~ di assurdi e falsità sarà fatto accorto il lettore cosa sia l' Austria, e quali mezzi ponga in movimento per assalire la fama di un illustre monarca al quale il consenso di popoli inciviliti hanno assegnato il nome di magnanimo. Stupirono le corti d'Europa nel leggere questo bando radeschiano, nel vedere il capo di tanti barbari insultare alla corona ed alla dignità d~lla più antica casa regnante d' Italia, all'uomo che logorò la propria vita, che visse di con tinue abnegazioni per raggiungere lo scopo santis~imo che si era prefi sso. Dopo l'infortunata battaglia di Novara, Carlo Alberto erasene partito in nna piccola vettura e con un solo cameriere. A poca distanza s'imbattè in un drappello d'austriaci che stavano a guardia sulla strada di Vercelli, e poco mancò che in quell ' oscurità non gli facessero fuoco adosso. Interrog:tto del suo nome disse

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