Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

. -(9i )- difendere i diritti dell ' imperatore mio signore, e per mantenere l'integrità della monarchia vado del:>itore alla valorosa armata. ed alla santità della causa che difende di gettare nno sguardo sul. procedere del mio avversario non che sul mio. Grande è il potere d' una giusta causa, in essa confido e lascio senza timore decidere ai contemporanei ed ai posteri da qual parte sia la ragione, se nel campo dell'imperatore od in quello del re sa rdo. Il possesso dell ' Italia fu l'esca cui fu preso. Ment re le sue note diplomatiche contenevano le più amichevoli ipocrite espressioni di bnon vieino, le colonne della sua armata varcavano il Ticino e marciavano in Lombardia. Dimentico dè~ vincoli di parentela che legano la sua casa alla casa imperiale, obbliando quanto spesso la casa di Savoja dove tte all ' Austria la conservazione della sua corona, calpestando la santità di tutti i trattati ed ogni legge ~prezzando che i popoli dacchè uscirono dalla barbarie sempre rispettarono , irruppe co l suo esercito nel nostro territorio pari al laJro che coglie l'occasione dell'assenza del padrone per cgmpiere con sicurezza il suo fu rto. È nota l' origine di questa guerra. Protetta àa: varj governi italiani s' era formata una associazione il cui seopo palese era l ' unità d' Italia ed il mezzo onde conseguirla la caduta della dominazione A ustriaea, imperocchè senza la cacciata dell'Austri a dalle pianure della Lombardia di veni va impossibile l' av \'eramento di quel progetto. Chi conosce l'Italia, la sua st0ria, l'origine de' suoi stati e delle sue costituzioni, i suoi popoli ed il loro carattere potrà convincersi ·che i capi stess i di quel movimento di cui quei governi eran trastullo non potevano credere al conseguimento dell ' unità italiana, ma che loro primo pensiero era la rovina d'o. gni governo legale e dell'austriaco in particolare per far forse nascere più tardi dal sangue e dalle rov ine una repubblica rossa. A Carlo Alberto fu assegnata la prima parte in questa farsa po · litica; facevasi assegnamento sulla su ::t armata sulle sue Yell eità. guerresche, non che su i mezzi che poteva accordare al meditato movimento. Il concentramento de lle mie forze nel centro de' miei mezzi militari voluto dalla sollevazione generalmente scoppiata, fu da Carlo Alberto riguardato come una fuga come un abbandono dell a Lom· bardia. Fu grande errore, io di sponeva ancora di mezzi bastanti da far pentire Milano della sua ribellione , ma non ne feci uso ; io sapeva che lo scioglimento della quistione non consisteva nella distruzione di una città che volevo conservare al mio imperatore e signore. Carlo Alberto attraversò come in trionfo la Lombardia senza incontrare alcuna re;;istenzl, tenendosi già per padrone di quella

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