Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 87 )- piemontese era il generale Charznowsky uomo nuovo ~cr l'Italia e senza illustri antecedenti, che non potea svegliare l'affetto delle milizie perchè loro ignoto, egli non confidava nelle medesime per le discordie che vi regnavano. La guerra attuale era per parte del Picmo!We d' indipendanza e di conquista, quindi primo scopo del generale in capo era l'invasione di Lombardia e de' ducati, cioè della valle del Po dal 'l'icino alla Trebbia sino al Mincio ed al Tanaro. Ma il generalissimo polacco non volle operare in tal modo, e d' altronde non fu mai noto quali idee egli nutrisse. Solamente si conobbe che per penetrare in Lombardia egli considerava la linea di Novara a Milano pel ponte di Buffalora essere la migliore. Ma egli per ciò non diede buoni provvedimenti, imperciocchè man,dò a Sarzana Lamarmora colla sua divisione la quale non chiamò quasi se non esistesse, pose a Piacenza un altra, a Mezzana Corti Ram®rino. Non pensò seriamente che gli austri aci potevano entrare dalla parte di Pavia, e per opporsi validamente al loro ingresso era mestieri riunire numerose milizie sul Ticino a Buffalora e verso Pavia. Tutto era dunque mal preparato dal generalissimo , piano di campagna, distribuzione generale delle forze, particolari disposizioni al Ticino. Una prova di quanto diciamo si è che mentre egli faceva una ricognizione ver;:;o Magenta, gli austriaci passavano il Ticino a Pavia. Egli a Trecate dopo la ricognizione si coricava alle otto pomeridiane, ed a~le nove un ufficiale dello stato maggiore del gen~rale Bes gli annunciava il passaggio degli anstriaci e la mancanza di Ramorino. La scelta del generalissimo fu qu ,indi poco fortunata, e la campagna durò tre soli giorni. Com;nciata dal deplorabile fatto della Cava del quale namorino ebbe a scontare la triste colpa terminò colla battaglia di Novara il 23 marzo. L' incLtezza del comandante resero inutili i prodigi di valore dei combattenti, lasciò aleu ni corpi perfino inoperosi. Non valse l'entusiasmo che Carlo Alberto ed i suoi figli destavano fra i soldati c0l mostrarsi ne' siti di maggiore pericolo. Veduta inevitabile la sconfitta il re cercò la morte sul campo del: ' onore, ed a chi voleva persuaderlo a ritirarsi rispondera « !asciatemi morire è questo il mio ultimo giorno. , Carlo Alberto avea assistito a tutti i combattimenti della Bicocca, e non essendosi ritirato che col retroguardo, areva potuto giudicare della realtà delle cose e dello stato vero dell'esercito, e non potea raddolcire l'amarezza delle circostanze colla speranza di un nuovo tentativo, essendo ormai divennto ogni sforzo inutile. Egli aveva fatto proporre un armi :.tizio , ma il vecchio maresciallo metteva innanzi condizioni che il re rifiutò con dignitosa

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