Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 86 )- fermo che la. misura da me propos.ta fu appro.vata dalla maggio· ri tà de' miei colleghi , io attesto sull'onor mio e l'attesto (non crediate o signori che voglia fare un'applicazione personale della ,parola di cui mi servo) e dichiaro che chiunque asseriscéli il contrario è un mentitore. » Era impORsibile che trascorsa a questi termini la discussione, potesse più dignitosamente prosegnirsi, fu quinqi votata la chiusura e ammesso il partito che la camera riconoscesse il ministero aver bene interp~etato il voto della nazione, e fu approvato a grande maggioranza di suiTragi. Ma se la disputa terminò nel parlamento non terminò nella stampa e nei circoli, i partigiani del Gioberti fecerù tumulti e petizioni in suo favore, gli avversari lo vituperavano, ed il re troncò ogni quistione nominando presidente dei ministri il ge- • neral Chiodo. . Gli avvenimenti di Roma e la certezza dell'intervento francese in quella parte, i fatti di Toscana, l' i'rrefrenabile desiderio de' piemontesi e de' lombardi di misurarsi col comune nemico per~;uasero il re che era venuta l' ora di far scintillare nuovamente il suo brando nella battaglia, e fece denunciare nel 1lJ. Marzo l' armistizio al maresciallo Radetzki. Carlo Alberto o,ve non fos se stato spinto da tanti avvenimenti da lui indipendenti avrebbe ritardato, imperciocchè era sicuro che gli Austriaci no"P- sarebbero stati i primi certamente a rompere la. tregua coi popoli frementi di vendetta che li circondavano, e qui ndi egli meditava di fare un campo . trincerato so tto Novara, rendere forte la posizione della Cava che domina il passaggio del Ticino verso Pavia e quello del Po verso Mezzana Corti, avr6bbe aumentate le difese d'Alessandria, e mbditava di porre la capitale del regno in istato di poter sostenere l'assalto nemif:o. Questi lavori oltre all'utilità loro material e, offrivano in 'loro stessi un vantaggio morale, imperciocchè avrebbero inspirato maggior co ~ raggio a quella parte dell' esercito che osteggiava la guerra. Ma l' incalzare dei fatti e le fuocose parole di molti gli fece dicllia~ rare una guerra dal suo cuore ardentemente desiderata, ma dal ~ uo senno voluta a più opportuna stagione. L'esercito piemontese quando era imminente la guerra era accresciuto d' un quarto battaglione per ciascun reggimento il che cagionava grave scompiglio per la mancanza d' ufiìciali istrutti. Quasi tutti gli ufficiali superiori vedevano per la prim1 volta le loro brigate, i loro reggimenti e i loro battaglioni . ll generale ~errone prese il comando della divisione che gli era aftìdata nella vigilia della battaglia. Ignoravano i capi quindi de' loro sottoposti il valore e l'abilità, non aveano potuto esercitarli insieme non inspirar loro fiducia e confidenza. Condottiero supremo dell'esercito

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