Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-(~i)­ Signori senatori e deputati l Grato e soave conforto al mio cuore è il ritrovarmi fra voi che rappresentate così degnamente la nazione e il convenire a questa so lenne apertura del parlamento. . Quando esso s'inaugurava per la prima volta, diversa era la nostra fortuna ma non maggiore la nostra speranza, anzi questa nei forti è accresciuta perchè all' effìcaeia dei nostri antich i titoli si aggiunge l' ammaestramento dell'esperienza , il merito della prova, il coraggio e la eostanza nella sventura. L'opera cui dovrete attendere in questa seconda sessione è molto varia, difficile, e tanto più degna di voi. Higuardo agli ordini interni dovrà essere no stra cura di svolgere le istituzioni che possediamo, metterle in armonia perfetta col genio, coi bisogni del secolo e proseguire alacremente quell' assunto che verrà compiuto dall'assemblea costituente del regno dell' alta Italia. li governo costituzionale si aggira sopra due cardi ni , il re ed il popolo. Dal primo nasce l'unità e la forza, dal secondo la liberti ed il progresso della nazione. lo feci e fo la mia parte, ordinando fra miei popoli libere istituzioni, conferendo i carichi e gli onori al merito e non alla fortuna, componendo la mia corte coll'eletta dello stato conse· crando la mia vita e quella de' miei fìgli alla salute ed indipendenza della patria. Voi mi avete degnamente ajutato nella difOcile impresa. Continuate a farlo e persuadetevi che dall'unione intima dei vostri sforzi deve nascere la felicità e la salute comune. Ci aiute:r,anno nel nobile arringo, l'affetto a la stima delle nazioni più colte ed illustri d'Europa e specialmente di quelle che ci sono congiunte coi vincoli comuni della nazionalità e della patria. A striHgere viemmeglio questi nodi fraterni intesero le nostre industrie, e se gli ultimi eventi dell'Italia centrale hanno sospeso l'effetto delle nostre pratiche portiamo fiducia che non sieno per impedirlo lungamente. La Confederazione dei pricipi e dei popoli italiani è uno dei voti più cari del nostro cuore e useremo ogni studio per mandarlo prontamente ad eiTetto. l miei mini :;tri vi dichiareranno più parti:amente qual sia la politica del governo intorno alle quistioni che agitano la penisola e mi affido che siate per giudicarla sapiente generosa e nazionale. A me si aspetta parlarvi delle nostre armi e della nostra indipendenza scopo supremo di ogni nostra cura. Le schiere dell' esercito sono rifatte, acresciute, fiorenti, gareggiano di bellezza di eroismo colla nostra flotta, e io testè visi talldole potrei ritrar dai loro volti e dai loro applausi qual sia il patrio ardore che le infiamma.

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