Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 40 )- bella occasione H sollevamento della Grecia, non v'ha senza dub· bio cosa alcuna che paia più confacente a miei interessi, a quelli de' miei popoli e più conforme all'opinione del mio pae:;e di una guerra religiosa contro la Turchia, ma nei tumulti del Pelopon· neso mi sembrava di travedere la fiaccola delle rivoluzioni che non si deve lasciare più oltre ardere. Da quel punto ogni pensiero di guerra deposi. Quanti sforzi non furono fatti per rompere l' alleanza ed intorbidare le nostre relazioni ! Si cercò di quando in quando di offendere il mio amor proprio e di movere querele , ma era troppo mal conosciuto se credevasi che i miei principii dipendessero dalla mia vanità offesa o lusingata e che potessi cedere a qualche personale risentimento. No non mi • disgiungerò mai da monarchi ai quali sono legato , deve essere permesso ai re d'avere alleanze pubbliche per difend~rsi dalle società segrete. Qu~l cosa potrebbe lusingarmi ? Ho forse mestieri d'accrescere il mio impero ? La provvidenza non pose sotto al mio comando un'esercito di 800,000 soldati perchè avessi a soddisfare la mia ambizione, ma si perchè protegessi la. morale , la religione, la giustizia e face::;si regnare i prineipii d' ordine su i quali l'umana società riposa » Queste parole Chateaubriand ripeteva come pegno di pace e di sicurezza pel dispotismo, e quella mente così poetica cospirava. coi Borboni all' eccidio del liberalismo, ed al disonore della Francia. L' Austria e la Prussia si . erano pronunciate per la guerra con: tro la Spagna, ed unite alla Russia proclamarono la spedizione facendo loro ombra la costituzione proclamata in quella terra. Il dispotismo borbonico la vinse e Ferdinando VII si lasciò andare in totale balìa del suo sdegno, ed i patiboli furono insanguinati da nobilissimo sangue. Luigi XVIII fece prevalere in Spagna il dispotismo, ma i liberali nel i 830 raccolsero la vincita e Carlo X con suo figlio dovettero esulare dalla Francia. L'Austria eterna ed implacabile nemica d'ogni progresso, e personalmente ostile al principe di Carignano trattò nuovamente a Verona di farlo escludere dalla succe::;sione; ma Carlo Felice sebbene personalmente non prediligesse Carlo Alberto perchè amatore di liberali istituzioni, volle serbare integri gli statuti che regolavano la succes~ione del trono di casa di Sasoia, e la perfidia dell'Austria e di Francesco IV duca di Modena fallì di bel nuovo. Il re di Piemonte_, il gran duca di Toscana ed il re di Napoli partirono da Verona, ed ivi rimasero solamente i tre monarchi dalla santa alleanza, ed il congresso di Verona fu l'ultima più solenne espressione della medesima. · Da quel momento l'intimo suo legame se non si ruppe s'indebclì, e Canning tentò di romperlo interamente e la morte dt Alessandro non ne lasciò sussistere se non la memoria.

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