Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( J.t>9 )- ria sttlla direzione dell' attacco, e continuare quello del fianco sinistro, avanzò arditamente col 5.0 reggimento guidato dal suo colonello Via1ardi attaccando di fronte alla bajonetta, mentre il 6.0 condotto dal colonello P"lochiù appoggiando a destra avvolgeva la posizione da quella parte e vi saliva con pari ardimento al grido di Viva il re, respingendo il nemico dal primo poggio, impadronendosi di un suo pezzo di artiglieria. Fatta ivi giungere al trotto una batteria d' artiglieria e aperto il fuoco, la brigata attaccò di nuovo le altre posizioni e cascine che il nemico difendeva successivamente con tenacità, e lo scacciò dalle altnre di Val del Sole e delle Casette, dove gli prese un altro pezzo d' artiglieria ed un carro di racchette, quando una brillante carica di uno squadrone Cavaleggieri di Monferrato comandato dal valoroso capitano Avogadro, obbligò definitivamente il nemico a pronunziare la sua ritirata ver8o Pozzolengo. Col rimanente della divisione io mi dirigeva frattanto sopra Madonna d-ella Scoperta, dove il nemico disputava fortemente il terreno alla prima divi sione, quando al nostro giungere a Monte F.inazza , gettate su di esso alcune granate , si vide sostare e quindi ritirarsi battuto anche di fronte vivamente dalla prima divisione. Fu in allora che io proposi al generale Durando di marciare in combinazione su due colonne verso Pozzolengo, seguendo egli la strada che vi conduceva da dove era, mentre io lo fiancheggerei per le alture di destra forzando la posizione della M'adonna della Scoperta, che egli mi asseriva di essere ancora forte · mente occupata. '· Mentre io moveva a quella volta e giungeva gu quel sito già abbandonato poco prima dal nemico ~eguendo nella sua ritirata il dosso del monte che era mio divisamento di percorrere, il mi· nistro La Marmora mi raggiunse dicendomi che il re lo aveva incaricato di prendere il comando della 1.3 e 2.a Divi sione, e che perciò avessi a mettermi sulla strada stessa che avrebbe dovuto percorrere il generale Durando che avera altri ordini. E fu così che al giungere a contrada Rondotto trovai il nemico fortemente stabilito nei casolari dei monti Toricella, San Giovanni e Predu, ed in posizione al di là del Redone sul monte Serino, e fu da tutte queste posizioui vigorosamente respinto ed inseguito fin dentro Pozzolengo, che il nemieo sgombrò: attacchi in particolar modo eseguiti dal 9.0 bersaglieri agli ordini del suo maggiore Angelini e dal 4.0 reggimento condotto dal suo colonnello · Morandi e maggiori Montagnini, Mazé e Parocchia e da una sezione della i4.3 baw~ria di battaglia; il tutto sotto l'immediato comando de'l generale Camerana.

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