Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 1.4 )- di préce tto soppresse nel i 786 attribuendo le sventure che afflig· gcvano il Piemonte al poco rispetto allora usato alla religione. Essendo gli Stati del re provvednti tuttavia di buone armi soùbcne infel iccmenac usate molto importava .llla Francia di a"crc Carlo Emanuele per amico, per ciò il direttorio niuna cosa lasciava inten'ata per congiun ::se rlo in amicizia stabile per un trattato di éll lcanza. Si agg iungera la tenerezza di Buonaparte pcl re, e massimamente pci nobili , che egli designava utili strumenti a' suoi divi ::- i segre ti . l\Ialgrado le bland izie usate da Bonaparte c dal di· rct'l orio non Yoll e Ca rl o Emanuele entrare in lega con la Francia. In ques to mentre a\·ca surrog~ t o al conte d'Haut e\' ille reputato troppo aderent e all'Austri a il cavaliere di Priocca, ed il direttorio aYcndo ripu diato dall' ambasc ieria di Francia il conte di ReYcl come fuoruscito francese ed él~ l a repubbli ca ostile mandò in sua YCce il con te Balbo uomo di a!to li gna ggio di molle lettere e di non poca dottrina nell e dipl omatiche co ntroversie. Del rimanente q u :~ nto al politico era il Conte piuttosto amatore di mettere l' J. talia in Pi emonte che il Pi emonte in Itali a ed aveva ottimamente conosciuto di che quJlità fosse la libertà di truci tempi. L' Au stria era il più accanito nemi co dell a Fr:mcia , ed arera numeroso ese rcito c cornbattera la repubblica su le sponde del Hcno come Yi cino all 'Alpi, cd oltre al principio di dispoti smo iu lei iùenrifì0ato, l'avidità. di conquista c desiderio d'opprimere i popoli la :;pingera all'a rmi . France:::co areva proclamaro una lega coi potentati italiani la quale si andava roborando di mano in mano che la vittoria sor· r ideva ai rcpubbl icani. L' imperatore portò il suo esercito d'azione a quarantacinque mil a combattenti co n una ri se n· a di trentacinque mila , il re di . ~:. :nd eg n a addoppiò il suo -::ontingentc aumentandolo fino a set· t.1uta mila uomini oltre i trenta mila uomini delle milizie IJTO· , ' incial i. Il re di Napoli promise di met!ere in campo sessanta n1ila so lc13ti c comi nciò dall ' inviare una oh isione di cavalleria. Il Ponte· fl c•; do"cva. armare trcntamila solJati. Il duca. di Modena diede reclute danaro e munizion i. Per tal modo all' apertu ra. della campagna le potenze italiane ~l \TC IJ bero don 1to riunire cento cinq uanta mila combattenti so tt o gli ordin i uell ' Austria, ma di falto oltre a suoi non si recarono in linc:l che h quota Sarda c la cava lleria napoletana. Gli altri potental i elle vennero a far parte dèll 'allcanza. non si pres tarono . Il granduca sebbene lega to in parentado coll 'Austria avversavala pel suo di spotismo e rifìuttossi d'entrare nella lega vol endo ser- ],,1 r fede al direttorio co l quale avea stipul ato trattato che schi u· deva aiLt Francia il comm.er.cio .coll'Italia spec.ialmente dci _grani .

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