Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( H4 )- tria rispet!iva, gemente sotto l'oppressione austriaca. o borbonica. Arrivata nella sala la commissione di governo fu clamorosamente salutata dai deputati che l'aveano preceduta e dal popolo stivato nelle tribune. Monsignor Muzzarelli aprì la ses~ione accordando la parola al ministro dell'interno Armellini. Questi si pose a leg· gere il seguente discorso « Nell'interno tutto era vecchio, barbare istituzioni e decrepite; passato, anzi corruzione del passato feudi irrespon.:;abilità. ecclesiastica e ministero risponsabile, noi precursGri vostri non potevamo che apparecchiarvi il . cammino, voi dovevate sgombrare il terreno del passato, abbiamo innovato il regime provinciale, mutati i presidii delle provincie ; messi uo· mini nuovi, organizzato i municipi che abbiamo reso autonomi, una raccolta di leggi civili supplisce al bisogno momentaneo dei codici, altre leggi provvidero alle pensioni degli impiegati alla marina, alla disciplina militare, al sistema ipotecario, alla proc!::· ùura, al registro, alle usure, alle fiducie testamentarie, alle cambiali fittizie, abbiamo abolito i vincoli de' ·maggioraschi ed i fidecommessi, abbiamo alleviato il povero del dazio del .macina,to, disciplinati e semplificati i dicasteri, messo l'economia, la polizia ben tale da sgomentar~ i tristi senza impaurire il pubblico. La pov~rtà è grand8, fu quindi dovere provvedervi ed alleviarla, ab· biamo cercato supplire alla mancanza di lav.oro per la classe più povera ed abolendo la tassa del macinato aggiungendo opere e lavori di ornato e miglioramento. Riguardo alla guerra abbiamo ostacoli tremendi ; le esigenze della gu8rra sono fortissime, mentre c'è mancanza di tutto, mancanza assoluta di tradizioni militari e di organamento non ci potemmo occupare che di mantenere le forze che avevamo e ci confortiamo di non aver fatto poco, in caso di pericolo avremo una forza di 40 mila uomini, i quali ~aranno anche di numero maggiore. Per ciò che riguarda la giustizia aveva a. tener libere le elezioni, ogni attentato_ commesso sarebbe stato gran delitto e ciò spiega gli energici provvedimenti straordinarj. Tutto ciò che risguarda l'insegnamento era arretrato da più secoli tutto era gesuiteria; il corpo universitario si è costituito in legion'3, abbiamo aumentato le facoltà e le cattedre, accresciuti gli onorari, la~ciato libeço il clero nell'istruzione religiosa e preparati piani, che vi saranno presentati dal ministro dell' istruzione pubblica. Ecco l'opera nostra di quaranta giorni: Riguardo alle relazioni estere è interrotta ogni comunicazione, abbiamo forti simpatie col toscano e col sardo, alle minacce ed alle proteste elle ci furono mandate abbiamo risposto, la temerità ci parve obbligo, e se. non avremo certa vittoria. avremo pur fatto il nostro dovere, le simpatie degli uomini liberi non ci mancheranno mai. »

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