Alessandro Schiavi - Il catechismo del campagnuolo

-6 R. Fanno già molto. Essi mostrano a tutti quanto noi siamo infelici. Indicano le in giustizie delle quali siamo vittime e ne domandano la riparazione, Grazie ad essi noi speriamo di ottenere un mi1liJJW11Z di salario, vale a dire che non ci si potrà pitt dare dei salari derisorii come quelli che vi h·J indi· cati. Non ci si potrà più mettere alla porta senza motivo, poichè i probiviri agricoli esamifleranno chi è che ha ragione. I socialisti vogliono anche che sia .fissato il uumero delle ore clte dovremo lavorare, e che in caso di infortunio sul lavoro abbiamo anche noi una indennità come gli operai delle industrie, e che quando siamo vecchi possiamo godere di una pensione. come chiunque ha lavorato tutta la vita cd ha diritto di finire i suoi giorni senza essere a carico di nessuno, e senza doversi avvilire a stender la mano a chi passa. r 5. Va benissimo quanto dici. Ma ho inteso dire che i contadini, o i piccoli proprietari, o gli affittuari presso i quali tu servi, stanno poco bene anche essi e fanno assai magri guadagni. Come vuoi che ti paghino meglio? E per la pensione, dove vuoi che il governo trovi il danaro per assicurartela? R. Io conosco uno di questi padroni di noi poveri diavoli, che è socialista. Andatelo a trovare: egli risponderà alla vostra prima domanda. Quanto al governo, egli troverà del denaro finchè ne vorrà riducendo i grossi sti - pendi della gente che è al suo servizi o per non far niente, abolendo le spese improduttive, gravando le imposte sulla rendita dei nostri g randi signori latifondisti e assenteisti che traversano le nostre Biblioteca Gino Bianco

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