Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

68 ..Alessanàro VI, Giulio 11 t Ltone X P.1ssò la notte, c l' altro di trascorso, Allo Stazr.on se n'andò la brigata In sul Monte Aventino alla Sabina; Tornassi a casa a mangiar l;t tonnina. Torni la Fest;t, e dipoi il cond:um.to Successe del Pastore Julio fel ice, Ch'alla Chiesa lasciò tranquillo stato, Benchè qualcuno a torto m.1 l ne dice; L' :1lma vir ile, ch' hebbe il Pastor beato, Per pensar sol di spcnger !:t radice Di quelli, che a ' Barbari Italia han suggett .J , Ocd1pa alquanto Stia fama perfetta. ?-oh la Nube, che il Sul talvolta ingombr:t, N'on toglie a quel però 1:1 sua chiarcr.r.a; Un di di Lui apparirà qualch' ombra, Che mostrer:\, q.u:tnto fu sua chiarczr.a; Ma previsto ha il Signor, che ognuno adombra, Un Pastor, un Leon di gran fiçrczr.a, Nobi l d'ingegno, c <li s.mti costumi, 11 qua l per lui la Fl! convien si allumi. E però compor (sic) di lui più d'una Storia , Se il Ciclo a \'Ìta natura! mi mcn:t, Che al futuro Secol fia memoria D. lla su:t. fama angclic:t. c scren:t, Dal Ciel disceso in Tc~ ra a tanta gloria Per darci p~ ce, e t ra rei d'ogni pen:t.; T rema del Turco Mont i, piani, c va lle, Sol per sentir gridar, Ltone e Pali~· .

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