Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

uel Camevale di Roma 69 Fornisco il c:mto, c le t-.1use rimando A starsi attorno al Fonte Pegaseo; E \·enia a ciaschedun Iettar donunJo, Ch'io non posso di vi i farmi uno Do:o, E spero ristorarli un giorno, quando Apollo mi da r:i il suo Trofeo Prtrnnsio tutti a. llo ingegno, alla mano, F iuis a gloria del Popul Hom>tno. F IAT Nel no\'ero degli ufficiali del Comune di Roma che si rì..:ava dalla riprodotta descrizione si trovano i Mani scalchi : un ufficio pubblico cosi dcnominil.to ha bisogno di quakhe spiegazione per i lettori d'oggìdi. Ques ti 1\brescalchi - ta le il vero nome - erano ministri cd esecutori di gius tizia ; e però negli antichi statuti di Roma si prescrive che [À(arrscalcbi et o.Dìcial<s du. Sennloris t /Cl/ l capiani ue; capi f aciaul aliquem posl lerlium SOI /11111 campan.e, t:isi essrt bomicida, latro publicus, vel persJua iufamis, di.ffidutus, cowieumalw, ve/ npodixalus . Reperlum autem quemctmHJIIC ùt flagranti crimine per maruc.dcuw, liceat ipsi marescako 1111/C talem capere, et captum ducere ad Cnpitolium sine pe1:a. È da osserv:mì che l'offizio di questi Marcscalchi non era punto degradante, c che anzi conferivasi al secondo ordine dc' cittadini, detto dc' militi o dc' mvalierolli, ch'er:t inferiore soltanto :t quello dci gnati o baroni.

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