Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

Pass:no il giorno, il Lunedì dipoi Dopo del Pr:tnzo p:tr, che si :tpparccchi Correre il Pa ll io, che gi;'l di ssi a voi, Che la pioggia guastò il Corso dc' Vecchi; Ebbon le moss~ al Ponte, dove noi Le demmo a' Putti; la tuba :t gli orecchi Si dette il cen no, c ciascun corse a quello, Ebbe! da Val di 1-.·lontonc un vccchiarcllo. E tante, c tante maschere andò il giorno, Di molti T ori ancor si mise in caccia, E ' l di dipoi, che il Carnisprivio adorno Di darli expcdition ci:t schcdun tracda, Di panno verde il P:tllio ritrovorno, E di Bufa le ass:t i si fece tracda, E a Campo di Fior le mosse dcttesi, E in molto piacer quel giorno stettesi. Pcr.:hè questo animai trotta, c non corre, Talor si fcnm, c spesse volte advicnc. L'ultima si ari il Pallio; perdtè porre A quella adosso il Pallio si conviene, Lei a paura, c in drcto trascorre. Condensi al Pallio d! mostrar le schiene, E farli :mdarc in drieto alla bandiera ; Pur ebbe il Pallio una Bufala nera. Attescsi a sguazzar, forn:to il Corso, Come ì:! usanza far questa giornata, Haz;:cse, Greco, Vcrnaccia, c buon Corso, Facevasi in ogni casa la caci:lta;

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