Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

11rl Canwvnk dì Roma S7 Ne venne molti de' Pistori lontano, Un Carro senza aver Cin:ue o Rocca, Sopr:t il quale cr:t il Biscion di Milauo, Che il Turco scorticato avea in bocca, E sotto un Breve scritto per ct·rt:mo Che in tal modo la sentent i:t tocca, Exallllv it Moists serpentem di..:e, Tal che il Biscion si può chiam:tr fdicc. Et dapoi questi venne senza fa llo Tutt i i B:~rbatonsori con gli altri armati, E in sur un Carro Ambrosia in sul cavallo, Un di qllc' quattro Dottori nominati, E par con una frusta suoni a ballo A certi Eretici, che per terra ha cacciati. Aveva un Brc \•e al Carro in tal tinorc, .Ambrosia degli Eretici expulsore. I C:trpentari succedono a queste, E dapoi loro un Obelisco viene Sopra un carro con lettere conteste Latine, greche, ebraiche, sirene (sic), Caldce ancora e p:tr che dich' in queste, Se 'l tenor lor mi porse intender bene, ]ulio sr.cunda l /alite libera tori, Soggiunto :1. quello, ne scisma/i (sic) expulsori. Arm:lti i Vacinari le spalle e ' l collo Si vennon poi e lo onorato Carro, Dove era il Tempio del Delfico Apollo, E sopra a quello lo Dio, il quale io narro,

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