Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

s6 •. Ali'JSlllldro VI, Giulio 11 e LtVIIt x La qual scriveva sopra d'uno scudo, Julio stCo11d1J : nè movca suoi gesti, E della sua Città il Carro si arma, Scrittovi solo, Aurt a Parma. Armati dapoi a quelli gli A' bergatori, Poi venn e un Carro con arte divin:t, Dove li pare, che una Città si honori, Pcrchè si vede in sedia una regina, Un'altra gino::chioni par che l'adori, Donandogli una Terra pellegrina, Placentia dice il breve di oro soprano, Fid:t Colonia del Popul Romano. Lo octavo Carro ha i Vasellari avanti, Che era a gi:l.cere un fluvia le D::o, Che par, che certe Najde abbi .\ avanti, Transfiguratc al suo Lito ripco Jn certi albusti viridi, c micanti, Ciascuno un volto ave di Semideo; Davant i al Carro si vedeva scritto Sol Padus Tiber per :tntico editto. Dappoi i Calzolari armat i tutti, Un Carro dricto a l<Jr di poi andava, j emuJ. sopra .:o' belli occhi asciutti, Che Savoua sua Diva incoronava, Questa par ponga fine a pianto e lutti, A t:tl che trioufante il Carro and:~.v:t . Dopo questo i Pistori fumo passati, E tutti nobilmente erano ann:tti.

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