Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

4S Alcssaudro VI. Giulio Il e Ltoll!' X Esser pareva a !or gagliard i c franchi, Che ne li porti tutti Farf:trcllo; Con un Ulivo grande badiale Andorno tutti al Pal:tzzo Papa !.:. Alla cloaca di Santa Lu :il Fu dato il campo c tir:tta la cord:1; Qu:mdo fu il tempo, dcll.1 tuba uscia El suon, che par che ci:tschcduno :tssorda: Non bisognò nè sapon, nè lici:t, A fargli correr con la voglia ingorda; E chi prima, c chi poi, el piede scosse, Tanto che non fu il di buone le mosse. Cruciossi Salomon, Jacobc, Isachc, Elia, Moisè, ed Alfagorc. E Aron, che sudate avea le l:tchc, S,tbbatuccio c la Bocca di Nasorc. Le forze di Vita! non er:m ~ trachc Perchè fu il primo, e l' ahro di ricorc Cogli altri ir:sicmc, c prima :mcor fu il giorno, E cosi il Palio i Judd guaJagnorno. i:: di verde D.1masco; c ' l di sovrano Si corsano i zittelli il Pallio loro; Ebbon le mosse al Castello Adriano Che fu per certo un Corso assai decoro, E guadagnollo un Putto Italiano Ch'ebbe dal correr suo degno ristoro, Ch'era ragazzo di Ser Paolo Biondo, Giovin gentil ch'un altro tal no è al mondo.

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