Marco Antonio Canini - L'unione elleno-latina

- 12in cui si trovano avanzi non solo di. latino rustico, ma anche di dialetti italiani. Gente guerrwra per. eccellenza, banno sostenuto fierissime lotte con ~azze nemJChe e ~ono riusciti quasi per miracolo a serbare mtatl~ sul DanubiO e sui Carpati il latinismo. Hanno mostrnto m epoca. recen~ tissima a Grivitza e a Plevna, un valore degno dm grandt avi co~mni i Romani. Il primo llalicmo che in questo secolo si è ~doperato ad attirare l' all~nzione c le simpat!e degl' Itnliani sulla Ruma~ia,. ~n, parlato d~lla com.une onginc delle due rnzze c dell affintta delle due lm~uc, fu .Cnlta- .. neo. Il primo Haliano che nel secolo nostro SI recò m quel paese per stnditwne la linr;un, imparare a scriverla, aq·ratellare gl' Itnlinni coi Bumani, sono io, quasi trenta anm fa. Le dne nazioni latine le quali hanno a\'uto più frequenti contatti ed una m:1ggiore azione reciproca, sono l' italinna e la francese. Sebbene gli Spagnuoli aubiano per più secoli dominato gran parte d'Italia, pure la loro azione sui costumi, su lla letteratura c sul c:1rattcre degl'Italiani, azione tutt' altro che beneficn, ha lasciato tracce assai minori, che non quella rlei Francesi. La lingua della Francia meridionale o lingua provenzale fu la prima delle neolatine ch'ebbe una letteratura ; più tardi l'ebbe, anch'essa prima dell'italiana, l'antica lingun francese o lingua d'oil. La provenzale fu pt~r più di un secolo la lingua letteraria dell'Italia sellenlrio11alc; poi, mnssime nelle provincie venete fu la lingua d' oil. L'Italia diede celebri scrittori alla Francia meridionale eù :1 lla setlentrionale, p. e. SorJello di Mm1tova e Cristina di Pisa autrice del Roman de la rose. Come provano recenti sludii si tentò persino una fusione della lingua francese e dei no'stri dialetti. veneti. La Sicilia ebbe una letteratura o pacs(lna o imitat~J~e della provenzale, ma sempre in dialetto. Alcuni tentatm poco fortunali si fecero anche nei dinletli dèll'ltalia s~ttenlrio_ual.e. Se ~~n fosse sorta nel secolo Xlii una pleiade d1 valenti rJmalori m. Toscana e a Bologna (questi non poetarono nel loro d1aletto, ma in una linrrua Rl'fine alla tosc~nn), se non l'os~ero poi stati guei tre "grandi, Dante, Petr.1rca e Boccaccw, forse tuttavia la lingua letteraria p. e. a Venezia, sarebbe la francese. '

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