Resoconto del 3. Congresso d'esilio del Partito socialista italiano (1937)

si da quelli che rlsultano dalla loro az10• ne quotidiana e dall'eroismo dei loro mtJltantl i quali p0polano le ptJgloni e le Isole. NIENTE RICONCILIAZIONI C'è stata una dlfèrgenza sulla tattica, cd n Partilo ha avuto ragione di farne part.ecipl le masse. La divergenza ha avuto come tema la cosldetta riconclllazione del popolo itallano chiesta dal comunisti con 11 manifesto dell'agosto 1936. La formula è equivoca ed inaccettablle. Essa è stata aspramente criticata anche nel seno del partito comunista. L'equivoc~ non è nelle Intenzioni del partito comunista, ma nella formula In sè, che lascia sussistere non so quale impressione di compromesso e di e embrassons-nous >. Riconciliazione con chi? Col fascismo, col suol capi, con gli interessi soclall dl cul è espressione ? Nessuno ci pensa. La lotta col fascismo è una lotta a morte, per noi e per I comunisti. Allora rlconclllazlonc col papolo italtano, anche con quelle frazioni del popolo lt.. 1.liano che il fascismo lntuenza con la sua demagogia nazionalista o che Irreggimenta nel sindacati e nel dopo-lavoro, ecc? E' questo, senza dubbio, che Intendono I compagni <'Omunlsll. Ma col popolo italiano, anche con le frazioni sopra ellencate, noi non abbiamo bisogno di rlconcU!arcl, perchè non gli abbiamo mal dichiarato la guerra. Respingiamo quindi una formula che è equivoca ed Inutile. Non respingiamo però ciò che nello spirito del compagni comuni.su essa doveva permettere, facllitare, cioè l'avvicinamento alle grandi mas• se del popolo attraverso la lotta per le rivendicazioni immediate. E' chiaro che dopo quindici anni di fa. sclsmo noi non possiamo sperare di essere capiti dalle masse se parllamo a Milano li linguaggio pollUco che sl parla a Parigi, a Londra ed a Mosca. Noi dobbiamo, in una certa misura, metitercl al livello dell"analfabetismo politico In cui l'Italia è ricaduta, ma non per installarci in questo anatabetismo, ma per elevare le masse alla coscienza della battagUa Politica e sociale dell'antlfasclsmo. - Non cl sono grandi cose che s1 realizzino con piccoli mezzl. Noi dobblo.mo contare e puntare sul malcontento generico delle masse italiane per entrare in contatto con esse, ma il malcontento non va di per sè stesso, al di là del • Jus murmurandi,. e per provocare l'esplosione rivoB.o ·o eca Gino 81dnc o lu~lonaria bi.sogna elevarlo a coscienza politica e di classe. IL PROBLEMA DELL'UNIONE POPOLARE Sostiene il relatore che 11 problema dell'Unione Popolare, posto 1n quest.1 termini. perde ogni asprezza. L'Unione Popolare risponde alla neoes• sità di organizzare le masse attorno a parole d'ordine chiare ed elementari. Nel suo seno noi dobbiamo svUuppare, assieme al compagni comunisti, la politica dell"unità d'azione. La garanzia che noi dob· biamo chiedere ed ottenere è questa : che si tratti di una Unione Popolare per l'azione antifascista e che sl lasci cadere, come cosa morta, la cosldetta riconcUJa• zlone, per svlluppare fra le masse l'azione per li pane (che e$$ non avranno dal fascismo), per la pace (che il fascismo calpesta), per la Ubertà (dl cui 11 fascismo è 1a negazJone violenta). L'Unione Popolare, non deve essere il Fronte Popolare, ma, in una larga misura, dovremo rarne la politica. Ma dobbiamo, si chJede Il relatore, coi,tltulre senz'altro 11 Fronte Popolare Italiano? L'oratore crede di no. Non bisogna cedere troppo alla tentazione del mimetismo. Il Pronte Popolare è una cosa reale, se dietro di sè cl sono le masse On Francia la C.O.T.), se realizza l'unione nella lotta del proletariato, coi ceti medi e con gli intellettuali (In Francia 11 partito ra• dico-sociali.sta, la Lega, ecc.), se è un movimento, non un comitato, non un cartello di sinistra. Nessuna di queste condizioni esiste oggi in Italia e qui all'est.ero noi aggiungeremmo un comitato a del comitati, svuotando del suo dinamlsmo una formula, uno strumento, di cui domani J)OSSlamoavere bi• sogno. Il relatore conclude richiamando il Con• gresso alla gravità del momento mentre si precisa la minaccia della guerra. La gran• de esperienza spag-nuola deve guidare le nostre dellberazlon1. Il nostro destino è di vivere una delle epoche più agitate della storia. Riflettiamo prima di decidere, ma dopo di aver deciso marciamo con passo rapido e sicuro sulla strada che avremo scelto, verso gli obbiettivi che cl saremo dati. --- 118 S~ZIONI RAPPRESENTATE Prima di sciogliere la seduta 11 presidente comunica che sono rappresenta~ al Congresso 118 sezioni con 234 mandati. Ecco l'elenco delle sezioni e del toro delegati:

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