Resoconto del 3. Congresso d'esilio del Partito socialista italiano (1937)

l:AVOQt\lOIU ECCO aj IA"NCVTPROtL\ ITl<:A RL6(c5Nlo l>ELID. <o"NGRE /o D'Ulllo PEL PARTITO /oCIALI/TA ITALtANo •

Fondazione Alfrçd Lewin Biblioteca Gino Bianco Fondo Gmcil3ianco 8 blI01, ,,d C,ino ~1dnc<

Supplément au n• 31 du 31 Juillet 1937 -- - 1,F. NOU\'t:L AVANTI --- - Orga110 del Partito Soclalb1ht ltulhano (Se1.I••• dell'l■ter■a1.to■a1e:cprrala S@c-lall•t•l li Par1i10 11ocialis1:1 i1aliano lia t<'nuto il oiuo 3" C.onl!r<';i;io d'E..,ilio n<'i j:iorni 26. 27 e 28 f?iUJ?llOa Parii::-i. li Con~res..~o cli un P,,r"ito llrolC'tario non è un alto interno e SCl!reto dcll'or,=:anizzazione. E' un atto puhhli<'o. ("h(' tlf',c i111ercsure tutli i ]avorntori, 'utlo il popolo. F.' t1ull.i. lrn11<'della tli,1cui.~io11<' e delle deliberazioni dc-i suoi ConK"css.i c.-hl."tti J?Ìutlica la 1>olitica ili 1111 Partito. Perciò noi vosrliamo dare il ma~imo di puhblicità ai noòtlti ,liha·1i1i (" <1uindi il massimo di dirrusionc a qncAlO opu;icolo eh<' riatt,;umr. in forma fedele, i lavori del Conj(rcsso di Pnri;:!i. Come tu vcdr:.i. amiro }('tlOr('. dur prcOC'CUJ)azioni hanno dominalo il Conp:rcsso : quelln di ,,re.scnare il Partilo dn OJni dc,·i,uionc (' da o:rni t'Oll· fusione, ~arantrndone 1'autonomin, prf'cisnndonf' J"ideoloj::in, pOru'mlolo in Juardia con1ro la tendenza ad ahha11sarc i principi a meri !llrumenti. E (111ella di cenwntare t'indi~pen•abilc unità dell(' ma~-c n('lla loua <'Oniro il foatt'i-.mo f' contro la ~uerra, A SC'conda ('h(' p:li ora1ori )lOncvano l'afccnto p.u]h prinrn prf'O('rtqrnzinnt" o 11;u1Jal't'C'(>nda, J)are, 1a ri!-uharn(' nn t'011tra11to. Tn ,·ed•à "lii ,•ol(',a un Parlito più forte lo vole,,a nl ;ienizio di unn 1>ii1salila unità(' chi pon(',a il r.,r. forzam('uto della uni1ì1 d':u1ionr fOi compaj,'!:ni comunisti C'orne 1,roMrm:1 ff"n• 1rale ciel momenlo. volc,•a runi1i1 d'azione' :11 Jl('rvizio (1('11,-i,lN• f' ili un 11rov-amrna d1f" sono. da St"mpre. ll' idcc cd il proi::ramma tlt"'I Partilo <10f'iali.;;1a. La sinlc11i era facile e si t• faeilmt'ntc fatta. dopo un dihnttilo moho aho nf"l corso d<'I qual(' l'cfferv('!IC('nzn IUl(lCrficinl(' indieaq1 d1e I.a fusionC' 11i ,-1:iva compÌ<'ll<lo felit'C'mC'ntC' dando un acciaio <li buona lC'J!:a. Jn sintcei il Congr<'~--0 ha ,-oluto che i 11ociati~1iiialiani 11i diano. anima " coq>o, al movimento a1fifMcista, in tulle I<' !IUCform,•: Unili, trAzio11(', Fronl<' Popolare, Sindàfali, Unioni' Popolare, p◄'r diri~C'n· ,1uè:;ti movi111f'nli v1•r;co i fini generali dd Partilo: rahha11irnento del fa"'°i;imo. la ricorn1ui 11 la th•lla 1lc-mocrazia, la C'r<'azionf" df'lla R('puhhlica Sociali .. ta Italiana. Ed ora, compagno 80C'i:,li51a,C'Ompagno opcrnio, 11e q11('1tlo opusC'olo ti C'On• vincerà <'hC' fo 1>olitica dt'l Partito socialista {' Jiu111~1. noi a11pe11iamo C'ht" tu dh·enga un militante, un C'Ombath.'nfc. L- idee non ha~ta dkrmarle in un Con• gresao. Le idee hi,mgna farle camminare cd es.,,e camminano porlalf' d:1,:li nomini; sono la mercanzia che noi portinmo nei cervelli C' t'hf' nt"'1111undoit::tniere fasei@ta, nt'~un a~u.tzino <'npitali@ia 1>uò M'<ll1('1lltrar(', Se la politiu del Punito socialista ti 'l('mbrn la buona. noi ti dti<'diamo. J[ì;;'~ar~: 0o!aCt~~i,"~I:! j~ : l1 1~Cnl:c~Jr~11 1::~ :(1 ~:~;~c Il :::~ t~aI~.. :t: ~~~~l/f,~\ll n~: ce_flSari pcrchè rl1alia 11J)("zzile cahmc ddro1>rr~•ione Fa•ci11.1a <· d('llo ;ifrnt• t8Jllento capitalisln (' riprf'1Hlra tlf'I JllOlltlo la ru,wionc 3 C'tti ru YiOl<'nlNlH.'Uh· 1ottratta or sono tJniu,li(•Ì anni, ili :1va11i.::11:1r,lia d,·ll.1 111111,a,,i\ihù l'IOC'iali ..1.1. B1blroteca e :, Bk "c0

La seduta inaugurale del Congresso Il 3° Congresso ~•estero del P:utito Soclallsta Italiano resterà nel ricordo dei mmtanti come un grande e un eccellente Congresso sia per 11 numero dei de!f'gati che per l'altezza del dibattito e per il carattere delle del!berazioni. La magnl!ica sala Susset, dove si è tehuto il Congresso. era stata decorata con gusto e sobrietà. Sullo sfondo del palcosr.enico due grandi ritratti ad olio di Matteotti e di Turati inquadravano una maschia flgur::i. di lavoratore che porta innanzi il ros.!lo vessillo del socialismo. Da un Iato del palcoscenico i nomi dei nostri morti : Matteotti, Riccardi. Prampollnl, Turati, Treves, Coccia. Clerici e <tuelH dei nostri pri~ionleri impersonati nel nomi cari f> universalmente amati di Zanibonl. di Pe~ent1, di Pertini. Dnll'altro lato i nomi dei mllitanti del Partito caduti in lsp::lf{na sul fronte del1a Ubertà : , ~ Rosa, SilverL Negroni. Bcrtonl, PaQ'nnl, Starninl. Bizzi. Rossi. Ferini, Proietti, Signorelli, Piccoli, GemlnellL Nella salri, alcuni giornali murali en:mo dedlcati alla vita del Battaglione G'.lribaldi. ai morti In combattimento. alla vita ed alla morte di Fernando de Rosa, alla bo.tt9.glla di Guadalajara. a1la stampa clandestina in Italia, ecc. nene grandi scritte murali portavano l'inscrlz!one : e Per un Partito più forte>, ,,Onore al caduti per la libertà>, « Viva la glorlos:\ Brigata Garibaldi>. e Viva 'il Centro socialista interno>, « Lotta per l'amnistia >, e DIUondetc Il e Nuovo Avanti>. Alle ore 11 di sabato Quando a nomP della D1rezion.e del Partlto 11 compa~o Nenni dichiara aperto il Congresso sono già presenti 150 delegati che diventeranno 300 n~l pomerlg~lo. Particolarmente feste1rgiata è la delea-azlone della Brigata Garibaldi formata dal compagni: Vespie:nanl. Tamnlerl, Tagliaboschi. Bonazzi, Lastruccl. n compagno UgoUnl è venuto dalla Bri:zata per rappresentare la Federazione dell'Arg<mtina. Altri volontari si sono ai;:iiuntl alla delegazione e sono 1 comoagni Clatu e Del Bello. venuti da Albacete ed 1 compagni Mon~lardl e NatalinL SI procede alla nomina delle varie commissioni : per la presidenza : Modigliani. More-ari. .BaldinL Errera. Vuattolo, Azz:, Tagliaboschi e Tamp;erl. Per la segreteria ria: Menerlnl (E!lgio). Glacometti (Tolosa), Garretto (Parigi). Per la verifica del poteri : Faraboll (Tolosa), Magnani <r~rlgl), Mocellln (Var). B b~o•:;::a Gino B1,.moc IL DISCO&SO INAUGURALE La pres:denza è assunta fra vivi applausi dal compagno Tampieri, uno dei gloriosi feriti del Battaglione Garibaldi. n giovane presidente ringrazia per ,z:11 applausi che vanno, eg-li dice. non alla sua p::-rsonn. ma a tutti 1 volontari che sul campi di battaglia. di Spagna combattono oer il trionfo della libertà e del sociaJi,;mo. Il compagno Nenni pronuncia il discorso inaui?urale. Saluta innanzi tutto il Centro Socialista in ltalla che per impedimenti sorti all'ultimo momento non ha potuto inviare al Congresso la delegazion~ che era stata annunciata. Tre nomi simbolizzano 11 lavoro tenace, coraggioso, erolco del Centro Sorblista in Italia, que1lo del giovane Marco Rlrcardl, assassinato aHa frontiera dove si era ri?c:1.to a rtUrare la stampa clandestina, quelll di Antonio Pesenti e di PerUni che ~emono l'uno nel penitenziario di Civitavect'hia. l'altro nel carcere di Napoll. Degli altri non è possibile parlare. Quindi l'oratore rievoca 11 ricordo di Claudio Treves, che fu 11 presidente dell'ultimo Congresso del Partito e che è stato ucti~o dal mal sottile dell'esilio ; di Antonio Gramsci, 11 leader comunista assa~sinato lentamente da dieci anni di priP-!onee che ha lasciato. non al solo partito comunista ma a tutta la clas.se operal:1 un:t ricca er.edità di pensiero e di a?.!one : di Carlo RosselU. n cui recent1s1;lmoassassinio, assieme a quello del fratl!J!O Nello, testimonia che 11 fascismo, dal Lun~o Tevere Arnaldo da Brescia a Ba1rnoles-sur-Orne è rimasto e rimane lo stesso : un covo -di banditi e di assassini. ~ Qualche volta Rosselll et è apparso come un orivi1egiato. n suo ortvlleglo sarà stato quello dl essere prescelto per il puJlnale del sicari fascisti in un momento in cui si e creduto che il delitto potesse abbattere l'opposizione. La fede, l'ardore, l'entusiasmo con cui noi continueremo l'onera di Rosselli attesteranno .J'lnutllità del delitt-0. L'oratore vuol ricordare un altro del l<'aders dell'ant1fascismo, caduto 1n circostanze drammatiche : Carlo Bernerl. - Se l'anarchico Bemerl fosse caduto su una barricata di Barcellona combattendo contro il governo f)Opolare, noi non avremmo niente da dtre, e nella severità del sun rlf'o:tlnn ritroveremmo la severa I< ·1t; della rivoluzione. Ma. Carlo Berne-

rl è stato assassinato e noi dobbiamo dirlo. La RivoluzJone è opera dl uomini ed In tutto clò che è umano sl racchiude unn parte di lng1ust1zia. Nel tragico destino dl Camlllo Berneri c'è una ingiustizia di cui soffriamo. senza che questo diminuisca la nostra solldarletà col Fronte Popolare spagnuolo. Condotto cosl a parlare della Spagna 11 compagno Nenni saluta la Brigata Garibaldi, U suo comandante Pacclardl, l commlssnrl polltlcl, 1 volontari tuttl. Molti da Angelonl e de Rosa tino a Oemlnelli ed a BattistclU, hanno pagato con la vita l'ardore della loro fede. Oli altri continuano e continueranno la lotta flno al compimento della loro missione. - Il peso dl tanti lutti sarebbe lnsopportablle e materialmente cl schlac~rebbe, se nol non fossimo sostenuti da una volontà di ferro e dalla tede nella grande-aa della causa per cui combattiamo. li compagno Nenni saluta ora n Partito comunista. tl cui messaggio costituisce una parte integra.n«i del lavori del Congresso. - IndipendentemenU! dalla risposta poJltlca che gli daremo ricordiamo e celebriamo fln da ora con orgoglio l'alleanza. col comunlstl. consacrata In tre annJ di lotte comuni e di comuni sacrifici. In!lne l'oratore legge e commenta le va• rle e numerose adesioni : quella del compagno Zanonl che comanda una brigata sul tronte di Madrid, quella del compagno Cagnonl. commissario palltlco del secondo battaglione Oaribaldl, quella del compagno Antonlnl, benemerito di tutte le ~ttaglle antifasciste, quella det compagni Battainl e Blanchl. Una di queste adesioni Io ha partico• larmente commosso : è quella dei garibald!nt del secondo Battaglione. Fra le firme c'è quella di Gemlnelll Vasco, segretarlo del nostro Gruppo nella Brigata. - Era Geminelll uno di quel compagni che In tre anni di unità d'azione non sl sono ancora spagliati di una certa dit!ldenza. net confronti del comunisti. dlttidenza legittimata da quanto di settarlo e di e lmp!rlallsta > sussiste tra I compagni comunisti. Ebbene. sapete come è morto ? E' morto tacendo scudo de! proprio corpo ad un compagno comunista rimasto ferito sul fronte deWEst. Così. quan• do la solidarietà è diventata non una questione di parole, ma di vita. ma di sangu.e, la dttttdcnza, l'osUlltà. tutto hn C!- ftuto per la.sciar pasto alla coscienza della Unione contro 11comune nemico. - Compagni - conclude Nenni tra l'emoz!one di tutti - poniamo il Congresso sotto U segno dl questo luminoso esempio d1 unità, di solidarietà, di sacrificio (vlvlssim1 applauso. B 011o•ecaGino B1dnco IL SALUTO DEI VOLONTARI Accolto da un applauso fragoroso sale ora alla tribuna Il compagno Giulio Vespignani per portare U saluto del volontari del Battaglione Garibaldi. - Cari compagni, dice, la nostra delegazione è venula dalla Spagna per recarvi Il saluto non soltanto dei compagni soclallst1 che hanno l'onore e l'orgO'g'lio di combattere nei ranghi della Brigata Garibaldi ma per portarvi 11 saluto dl tutti I volontari. Quando la. Spagna del popolo ha tatto appello al sentimento di solidarietà dl tutti I lavoratori noi abbiamo salutato con gioia l'lnlzlatlva del nostro Partito, di quello Comunista e di quello Repubblicano dl formare In Ispagna una Legione Itallana. Dal rronte di Madrid a quello di Huesca. la Legione ha tenuto alto 1l nome dell'anUtasctsmo e del popolo \tallano. A GuadalaJara essa ha avuto l'onore di !ar volgere ln tuga le Divisioni di Mussolini. Tutto questo è stato pagato con un largo tributo dl sangue : da Fernando De Rosa a Vasco Gemlnelll 11 sangue drl volontari è stato versato assieme al sangue dei compagni comunisti, anarchici, repubblicani, nella guerra rivoluzionaria contro 11 nemico comune : H fasctsmo assassino. Compagni, la lotta rtvoluzlonarla non ha bisogno in questo momento di frasi ma di sacrlflci. Noi slamo orgogliosi di aver contribuito a tener alto l'onore e la bandier:\ .:tel Parttto. Salutiamo la memoria di tutti 1 morti che In tutti t fronti di Spagna attestano deJl'ldeallsmo del popolo ttnllano. Salutiamo qui tl segretarlo Generale del 1ostro Partito. Il compagno Pietro Nenni per ln dignità e lo spirito meravlglioso con cui è stato al fianco nostro ed al fianco deH'erolco popolo di Madrid, condivi. dcndo I pcrlcoll della nostra durn. milizia. Salutiamo In Spagna del popolo che cl Insegna la via della riscossa. Salutiamo 11 Congresso del nostro Par tlto al grido : Viva l'unità del Partito ! Viva l'unità d'azione rlvoluzlon~rJa al tutti i lavoratori e di tutto 11 popolo I. Avanti per la libertà, per la democrazia, per ll socialismo ! La breve dichiarazione è applaudita ad ogni frase ed tn!ine Il Congresso e.sprlme la su:l riconoscenza verso tuttl I combattP.llti r.Qu una acclamazione entusiastica e col grido di : « Viva la Brigata Garibaldi». IL SALUTO OELL'JNTERNAZIONALE La seduta pomeridln.na comincia sotto la pres1eenz:1 del compagno Tagliaboschi deHa Brigata Garibaldi.

1\fodìgliani por~e agli ospltl il saluto del P.utito. L'o:-atore sottolinea la riconoscenza del Partito per Il Presidente ed 11 Segretarto dell'Internazionale la cui sollecitudine per l prob:eml Italiani è piena e completa. Annuncia :11Congresso che nella m:1ttlnat:1 l,1 crisi dcll'Inter~zlonale è stat:1 risolta e che dc Brouckère e Adler restano al loro 1>0sto (\•h•issimi ap))lausi). Oe Brouckère. Non ha bisogno di dm:: Il pbcNe che prova nel trovarsi fra 1 :-o:::ialistl Italiani. Egli sa che 11 loro plU ardente desiderio è l'o.zlone ed è lieto di dire che l'Internazionale diventerà. sempre più l'Interna2lonale dell'azione. La partecipazione dell'antifascismo itall&no alla guerr.a di Spagna è la più alta e nobile espress!one di una Indomabile vo!ontà d'a1Jone. Il clorno in cui in GuadalaJara le Brlgate Internazionali, e rrn esse la g!orlosa Brigata Garibaldi, hanno Battuto le cnmlcP nere, quel giorno c'è stata una grande vittoria dell'internazionalismo. - Mi hanno detto - prosegue l'oratore - che la vittoria ru conseguita al canto s~sso della « Int,ernazlonale >. Si può dunque dire che come Valmy è stata la prlm:1 vittoria della e Marstgllcse >, cosl Guadalalara è stata la prima vtttorta della • Internazionale>. Parlando della tenstone lnternazlonalt rorator-e af!erma che Il compito st.orlco ciel socialismo è di rlsolverla con la vitto• ria rivoluzlonarl:1 del popoli e non con la guerra. Il chè è J>Osslblle se noi riusciamo a trascinare nella lotta. tutte le !orze proretnrie rlP.l mondo. tutt" le fot'?..evive dell'umanità e dietro di loro i governi rlmastl finora pavidi ed incerti. LA VOCE DELLA SPAGNA L'applauso con cui li Congresso sotto~ linea la eloquente perorazione del presidente dell'Jnternnzlonale si confonde con quello che accoglie l'apparizione a.Ila trl~ buna del compagno Cordero venuto a porto.re « il saluto fraterno ed affettuoso del Partito 8oclallsta Spagnuolo al Partito di Matteotti e di Fernando De Rosa >. Illu~tr:\ndo la crisi sociale e politica da cui è ~boccata la guerra civile. l'oratore fa un brev(>compendio della storta della Spagna negli ultimi annl. - C'è In ogni spagnuolo un po' dell'anima di don Qutsctotte. Impenitenti ldeallstl no! ,·olf'vamo edificare un nuovo mondo senz..'\ violenza, senza sangue. Il capltallc;mo non l'ha voluto. E quando le Ubertà popolari sono state attaccat,e, allora li popolo è sorto in armi. B o o•eca Gino B1,.mc o Franco ha trovato la solidarietà armata di Mussollnl e di Hitler, mentre noi ab• biamo dovuto contentarci della soUdatie• tà morale deUe democrazie. - Ma non crediate, compagni, che per• chè degll ltallanl o del tedeschi combattono contro di noi, non crediate che vl sia un solo spagnuolo per confondere questi mercenari c'>l -popolo lt:lUa.no o col popolo tedesco. No, compagni. Noi sappiamo che li 1>0poloItaliano è con noi e che è rappresentato sul campi di battaglia non dal mercenari di Mussolini ma dnl legionari della Brlgat.a Oarlbnldl. Un'ovazione accoit11e quest-e nobili cd ardenti parole. IL SALUTO DEI SOCIALISTI .FRANCESI Bracke Porta 11 saluto del soclall.sUfrancesi al soclallsU ltallanl. Con bonomia e semplicità, H direttore del e Popula1re > rievoca I tempi dell'ascensione socialista In Italia e Poi quelli della tempf"sta. La tempesta, egU è lieto di averne nuova prova, non ha fiaccato I socialisti italiani. - .~nche prima di aver Inviato 1n Ispagna la Brigata Garibaldi voi avevate dimostrato un coraggio ammirevole. Ma c'è un altro titolo di gloria che 11 soclallsmo tt.atlano ha li diritto di rivendicare. - Quando l'Ignoranza era completa sul rasctsmo, sulle sue cause, sulle sue conseguenze voi avete ratto capire all'opinione pubbllca che non sl colplsce la classe operala senza abbattere -la democrazia. e non si abbatte la democrazia senza colpire a morte la classe operala. Il direttore del e Populaire > è sicuro che la parentesi del fascismo si chiuderà presto e che I socialisti lt.allanl Potranno ricostruire l'ItaUa della Ubertà. (Vivissimi applausi). Il giovane compagno Bernard Ohochoy parta li saluto del 60.000 giovani soclallstl di Francia. La gioventù francese ha col Partito italiano vincoli Indissolubili di amicizia. Egll ha visto I nostri giovani al lavoro, Il ha visti ln Ispagna, ha personalmente conosciuto 1 capi del Partito. - Un grande Partito come J1 vostro - conclude l'oratore tra vivi applausi - è sicuro della vittoria. LA VOCE DEL PROLETARIATO AUSTRIACO Un applauso fragoroso. E' alla tribuna Il rappresentante dei soclaltstl P.ustrlaci. - Noi ci conosciamo. In nessun paese, s1 conosce cos• bene 1:1 vostra storia, la vostra letteratura, la vostra lotta come in Austria. Uno del primi battagltonl del Schutibund, che s1 sono battuti a

Vienna 11(!1febbraio del 1934 portava il nome di Matt-eotti. La nostra sorte è comune ; comune è 11 nostro nemico. L'oratore attesta che il movimento clandestino in Aust.rla ha una forza reale. - Nol impariamo l metocll della lotta clandestina e vogliamo scambiare le vostre e le nostre esperienze. Abblam(' letto le relazioni del vostro congresso, cl interessiamo direttamente alle sue deliberazioni perchè i vostri ed i nostri problemi (unità d'azione, legami con le masse. ecc.) sono della stessa natura. AU'asse fascista Berllno-Roma, che passa per Vienna, l'oratore dice che dobbinmo opporre l'asse prolct.a.rlo Berlino-RQma-Vienna, lavorando assieme. E termina dicendo : - La llbert:\ a Vienna sarà la libc;-ta a Roma. La libertà a Roma sarà la llbcrt!i. a Vienna. La sala è come elettrizzata da un linguaggio di una cosi profonda adcre•1za col nostri sentlmenll, ed una vibrante, Internazionale > saluta il rappresentante di Vienna a cui l\todig!iani manda un vibrante evviva. A questo punto il Congres.w affronta. con la relazione del compagno Nenni. 1 temi politici In discussione. La relazione del compagno Nenni Nenni. Lascierà da parte l'esame della passata attività del ParUto. Su questo punto, del resto, egli sl rlchlama alla relazione scritta. Cercherà, invece, dl sltu:ire il dibattito attorno a quest-0 tema prlnclpale : la situazione in Italia ed in Europa e la politica del partito sociaUsta in rapporto ai problemi che la clas.se operala deve concretamente risolvere, oggi e no:a nell'anno 3000. LA GUERRA PUNTO DI CONVERGENZA DELLA POLITICA FASCISTA In Italla la situazione é ormai nettamente dominata dal fatto guerra. Il fascismo ha gettato la maschera di rUormatore soclale per mostrarsi quale è : espansionista, lmperlallsta, guerriero. Tutta la vita della nazione è al servizio del1·, Impero >, cioè della guerra. La guerra In Abissinia prima, la guerra in Ispagna poi, sono consepit.e dal regime come un , entralnemcnt > verso una nuova conflagrazione europea che sarà una guerra clvll~ su scala mondiale. Questo e proce.ssus > dalla guerra d'Africa alla guerra di Spagna, alla guerra mondiale, non C lineare : cl sono delle resistenze, anche capitaliste. Cl sono delle opposizioni, anche violente. Dl qui ~n certo zig-rag, di qui delle pause, delle soste, ed anche qualche brusco voltafaccia. Ma una specie di logica implacabile ed infernale spinge 11 fascismo sulle vie della guerra. LA NOSTRA ESl'EltlENZA L'oratore esamina quall sono state, Q'.lali sono, le nostre posslbUltà. d'azione net confronti delb. tendenza generale del tasci'!-mo alla guerra. L'esperlen~ del nostre, centro In !talla è stata di un estremo Interesse. Due volte 1 nostri comp.'lgni :;i sono serviti dell'espressione pre-rì\'oluzionaria per caratterizzare la situazione itall8na. Ciò è ,avvenuto nel nO\'embre•dicembre del 1935 e nel marzo-aprile di quest'anno. Obbiettivamente l'appreizamento del nostri compagni era giusto. La situazione in Italia poteva - per lo stato di sovraeccltazlone dell'opinione pubblica, per l'incertezza del quadri dirigenti fascisti, per l'audacja che stava prendendo l'opposizione - apparire pre-rivoluzionarla verso la fine del 1935 ed all'Inizio del 1936 (mentre l'esercito di spedizione In A!rica era lnchioclato nel pressi di Makallè e quando ll voto delle sanzioni !asciava presagire più. gravi comp11cazlonO e Poteva apparire pre-rivoluzlonaria nel mesi di marzo e aprile ultimi (dopo la rotta di Guadalajara e l'ondata dl pessimu;mo e di Indignazione che si rO\'CSClò sulla penisola). se la situazione non diventò rivoluzionaria fu, nel ca.sodell'Etiopia, perché 11 fascismo, superato il punto morto, passò rapidamente di vittoria In vittoria ftno alla conquista di Addts-Abebtl e fu perché Il sanzionismo non partorì che degU ordini del giorno. Fu anche perché la diga fascista C sempre molto forte, e perché l'opposizione non ha ancora sa1mto o Potuto creare all'interno un centro di polarizzazione del malcontento che esiste e che cresce. In una certa misura gli l~omlnl (cioè I partili, cioè noi, wno in ntardo sulle cose. Circa la solidità della diga fa;;cbl.t noi abbiamo una. nuova prova In questi g1ori!l. L'opp<>slzlone all'lnt~n·ento mt1:-so!!- nlano In Ispagna era ed è molto forte -5B o o•c;a Gino 81dnc o

in Italia. Come è stata fronteggiata ? Col terrore, rispolver5.ndo n.- manganello, rlsfoderando o. Bagnoles-de-l'Orne ti • ferro freddo , degll assassini di Matteottl, ma anche con la mobllltazlone dell'Istinto nazionalista. Fin,ihé H !n.sclsmo doveva ufflcJalmente tacere la presenza delle sue truppe 1n Ispagna, no! avevamo su di esso una relativa superiorità di manovra, facilitata dal ratto che potevamo utlllzz.;.re la radio. Per ragioni Interne, più che per ragioni internazlonall, Il fascismo è .stato costretto a smascherarsi. Oggi Musso!!nl scrive su Guadalajara e dà la lista del morti. Oggi i suol giornali si sforzano dt fare, della questione di Spagna, una questione nazionale, anzi di onore nazionale. Il risultato è che una certa mob!Utaztone nazionalista attorno ai mercenari di Franco si sta facendo. Ma, nello stesso tempo, sorgono delle nuove e più serie compllcaztont lnt.ernazlonaU. L'ITALIA NEL CIRCUITO EUROPEO Intatti, lo si voglia o no, l'Italia è nel cltcutto europeo. La battaglia fra antltasclt-mo e fascismo ha per teatro n mondo. Via via che 11 fascismo tenta di universalizzarsi per non morire. urta (orze ed Jnteressi, dalla cud coalizione fln.iro con l'essere schiacciato. Naturalmente il fascismo manovra per sfuggire alla stretta, aiutato in ciò dai conservatori dei vari paesi che sono prima fascisti e poi nazionali : esso cerca di porre al mondo l'alternativa : fascismo o bolscevismo. Inalberando la bandiera della democrazia. Mos~.:icl ha aiutati a sfuggire al dilemma, e non è questo uno del risultati meno apprezzabili del e toumant > dell'Internazionale Comunista. A questo punto il relatore si chiede su quall forze possiamo internazionalmente contare nella lotta contro il fascismo. D.\LLA CO>IUNE DI VIENNA ALL.\ GUERRA CIVILE DI SPAGNA E risponde prima di tutto sul proletariato. Con la. Comune di Vienna. del fehbralo 1934, con la Comune delle Asturle dell'ottobre 1934, U proletariato si è po.<:to sul terreno della lotta armata. COl 12 febbraio parigino del 1936 - in cui l'unità di azione è scaturita dalla volontà del popolo prima di essere consacrata dal boll.' ufftclall dei partiti - li prolet-arlato si è posto sul terreno della mobilitazione delle vaste masse popolari contro il nemico comune. NeHa guerra civile di Spagna noi abbiamo l'abbinamento tattico dell'insurreUone armata e dell'unione delle masse popo1ar1. Tutto un popolo si getta m·lla forno.ce della guerra civile. Dalle sue viscere sorge l'esercito popolare, orgoglio e speranza dell~ rivoluzione. Intanto anch~ l'idea di sollda.rletà si fa pli1 consona al Wmpl. 011 operai socialisti di Vienna sono soli nella battaglia. I mlr.atorl socialisti delle Asturle sono soli. Nt•lla guerra civile di -Spagna intervengono le Brigate Internazionali. Se l'emigrazione politica italiana non avesse prodotto che ordini del giorno dl simpatia per 11 popolo di Madrid, essa si sentirebbe oggi vergognosa di se stessa. L:l nuova energia che circola nel nostro sangue, 11 prestlglo di cui cl sentiamo clr• condati, sono un rlftesso del sacrificio ero!co dei volontari italiani in Spagna, sono 11 risultato politico delle gesta militari della Brigata Garibaldi. Nel paesi di democrazia 1 progressi della politica di unlone delle masse contro U fasclsmo sono comprovati dalla disfatta eldtorale dl Degrelle a Bruxelles e da quella di Dorlot a Salnt-Denls. Noi slamo riu.scltt -ad Isolare 11 fascismo. L'altro isolamento si fa sul plano della politica estera sul quale altre forze entran,, In gioco. E prima di tutto la Russia. co? suo esercito e con la sua po!ltica dl difesa della Indipendenza del popoll On Abissinia ed in Ispagna). Poi, Jn forma sovente contraddltorla, le democrazie ang?'l-sassonl e la FrancJa, che oggi si armano non per aggredire •- esse sono giunte al punto di saturazione del loro app-etiU - ma ser fronteggiare la mlnac• eia tasc1s,a, che ieri per l'Abissinia, oggi forse per la Spagna, mercanteggiano un compromtsso, pur sapendo che non appagheranno, così, le brame del fascismo. Il, CONf'UTTO FRA VECCHIO E NUOVO IMPERlALISMO Quando Stalin fece a Lata! la famosa dichiarazione che equivaleva a un cblanc~ se!ng > In materia di armamenti, noi protestammo, ed avevamo ragione perché Ja Francia del signor Lavai non cl poteva 1nsp!rare alcuna fiducia. Ma quando Slum a rischio di far naufragare la esperlenz~ socJale del suo governo, Impegna mllJardl e miliardi per armare la Francia al llve1lo della sua sicurezza. minacciata direttamente O Indirettamente dal fascisti noi plaudiamo. ' .Assllitiamo così al compiersi di un doppio processo : la lotta. politica e rivoluzionarla delle masse ed Il delinea.rsl dl un conflitto armato tra 11neo-itnperlaUsmo ~~,1~a ed 1 "l'CCChlimperlallsml demo-li- - Se la. rivoluzione arriva prima al tra guardo l'umanità può !are l'economia d~I= la guerra, se giunge prima la guerra noi dobbiamo far sì che essa sia la prefazione della rivoluzione, abbattendo 11 nemt~ -6B o 1o•eca Gino B1dnco

co numero uno della umanità llbera, cioè 11 Je3Sfals~u~vparobabHe degli avvenimenti è quella che l'otatòTe ha descr1tto, che co- .sa concluderne ? Che cl vuole una p0lltlca consona agli Immani compitl che stanno di fronte al proletariato internazionale ed a noi. IJ contpagno Nenni si augura che Il Congresro dl.scuta tenendosi lontano dalle ml.serablll questioni di persona, dall~ simpatie e dalle antipatie, dai rancori. Tutto ciò che è meschino dev·essere spazzato via. CHE COSA OOCORRE PER LOTl'ARE E PER VINCERE Che cosa occorre per lottare e per vince~l~:i1a. di tutto bisogna adeguare 11 nol&tro .splrito alle esigenze del grandiosi tombattlmentl che sono In prospettiva, aumentando, svUuppando 11 lievito rivotuzlonario delle masse. In secondo luogo bisogna adeguare la struttura del Partito In Italia ed all'estero, alla guerra clvile che non può essere una 1mprovvlsazto~e eroica, ma che è un'arte, da Imparate. In terzo luogo occorre migliorare I quaétrl del Partito. Qui si p0ne Il problema <iell"unltà sodaltsta. Sono problemi dlftlclll da risolvere senza il fermento delle grandi convulsioni rlvOluzlonarie. L'oratore lascia da parte l'unità organica coi comunisti eh~ non si può risolvere nel momento in cu1 sllanio ancora discutendo della unità d'azione e che pone problemi di organizzazione non ancora maturi per una soluzione. coi massimalisti l'oratore crede che il problema sia stato già posto chiaramente. C'è là un gruppo operalo che present.a per noi un grande Interesse, perché si tratta dl compagni col quali abbiamo lottato assieme per lunghi anni. Noi ttobblamo aiutare questi compagni ad evaden? dall'isolamento Jn cui si consumano. Ma la parentela spirituale del masslmali8ruo marca 1937 col P.O.U.M. o con movimenti analoghi, cl deve Indurre a non tare nessuna concessione ldeologtca a tendenze che praticamente &i traducano nel sabotaggio della rivoluzione. Con e Giustizia e Libertà> noi abbiamo lavorato insieme. pot cl siamo separati per 1ncompatlbll1tà di carattere e di programma. Oggi G. L. si auto-definisce soclalis\.a, prolet.aria, lnternazionallsta. Se lo è nella pratlca, noi tro\·eremo presto 11punto di ~!unzione. In ogni modo c'è là una e.sperlenza che la classe operala può utilizzare con vantaggio, se questa esperienza si fonderà con le altre esperienze operaie. abbandonando l'llluslone di una funzione direttiva. dall'esterno. Ma quando Il nostro spirito e l,1. strutturo. dell'organizzazione fossero adeguate alle esigenze del tempi, quando I quadri del ParUto fossero !l.rrlcchltl di nuovi elementi, potremmo noi. con gli appoggi che abbiamo In Europa, considerarci In grado di prendere da soli la direzione deUa lott..1 antifascista ? L'ALLEANZA SOCIAl,1S1'A-C0)1\JNISTA No, non lo potremmo . • senza l'alleanza del partito socialista col partito comunista la classe operala, in un certo numero dt paesi, fra cui n nostro in prima linea, non può fare un passo innanzl. Questa convinzlone si potrebbe dire che oggi è unanime nel nostro Partito. Senonché non giova nascondere che sotto l'unan~mltà di facciata cl sono del modi profondamente, ro.dlcalmente diversi dt concepire l'unità d'azione. c;•e chi la concepl..sce come una. cosa statica, come un meno peggio, come un rlplego. li relatore sostiene che essa è la condizione e slne qua non> della vltt-0rlosa offensiva deLa classe operala contro Il fascismo. Noi dobbiamo fare della unità d'azione una salda alleanza, per marciare poi alla conquista delle masse ed all'urto decisivo rivoluzionarlo col nostro nemico di classe. Noi abblamo con 1 compagni comunisti una prospettiva analoga, lo stesso obbicttlvo politico - la democrazia, la mede- :sLmavolontà di abbattere Il fascismo, una tattica convergente. Si è detto che l'adesione del comunisti alla democrazia è una commedia. Se la e commedia> si recitasse a porte chiuse, potremmo temere di essere corbelllatJ . .Ma la e commedia> si recita davanti a mlllonl di lavoratori ed allora 1 soll corbellati sarebbero coloro che impostassero la plU gigantesca battaglia politica della -&torla su del princlp11 che fossero decisi a rinnegare doma.ni. Non, quindi, 1 soc1allstl. Si è detto che I comunisti si propongono non tanto di abbattere il fascismo In Italia, quanto di staccarlo da Berlino _per r!durre l'effl~nza del blocco antl~ bolscevico. Una preoccupazione di questa naturn è stata molto evidente in una fase della loro poJlUca, verso la. fine del conflitto etiopico. Ma 1 comunisti s:anno come noi e meglio di noi che la Russia non può liberamente respirare se non sl abbatte n fa!Scismoin Ital!a ed In Germania cd alta lotta hanno dato una cosl tng~nte SQmma di sacrifici che 3arebbc ingiuria gratuita attribuire loro fini dlver- _,._ B o ,o•eca Gino 81,mc o

si da quelli che rlsultano dalla loro az10• ne quotidiana e dall'eroismo dei loro mtJltantl i quali p0polano le ptJgloni e le Isole. NIENTE RICONCILIAZIONI C'è stata una dlfèrgenza sulla tattica, cd n Partilo ha avuto ragione di farne part.ecipl le masse. La divergenza ha avuto come tema la cosldetta riconclllazione del popolo itallano chiesta dal comunisti con 11 manifesto dell'agosto 1936. La formula è equivoca ed inaccettablle. Essa è stata aspramente criticata anche nel seno del partito comunista. L'equivoc~ non è nelle Intenzioni del partito comunista, ma nella formula In sè, che lascia sussistere non so quale impressione di compromesso e di e embrassons-nous >. Riconciliazione con chi? Col fascismo, col suol capi, con gli interessi soclall dl cul è espressione ? Nessuno ci pensa. La lotta col fascismo è una lotta a morte, per noi e per I comunisti. Allora rlconclllazlonc col papolo italtano, anche con quelle frazioni del popolo lt.. 1.liano che il fascismo lntuenza con la sua demagogia nazionalista o che Irreggimenta nel sindacati e nel dopo-lavoro, ecc? E' questo, senza dubbio, che Intendono I compagni <'Omunlsll. Ma col popolo italiano, anche con le frazioni sopra ellencate, noi non abbiamo bisogno di rlconcU!arcl, perchè non gli abbiamo mal dichiarato la guerra. Respingiamo quindi una formula che è equivoca ed Inutile. Non respingiamo però ciò che nello spirito del compagni comuni.su essa doveva permettere, facllitare, cioè l'avvicinamento alle grandi mas• se del popolo attraverso la lotta per le rivendicazioni immediate. E' chiaro che dopo quindici anni di fa. sclsmo noi non possiamo sperare di essere capiti dalle masse se parllamo a Milano li linguaggio pollUco che sl parla a Parigi, a Londra ed a Mosca. Noi dobbiamo, in una certa misura, metitercl al livello dell"analfabetismo politico In cui l'Italia è ricaduta, ma non per installarci in questo anatabetismo, ma per elevare le masse alla coscienza della battagUa Politica e sociale dell'antlfasclsmo. - Non cl sono grandi cose che s1 realizzino con piccoli mezzl. Noi dobblo.mo contare e puntare sul malcontento generico delle masse italiane per entrare in contatto con esse, ma il malcontento non va di per sè stesso, al di là del • Jus murmurandi,. e per provocare l'esplosione rivoB.o ·o eca Gino 81dnc o lu~lonaria bi.sogna elevarlo a coscienza politica e di classe. IL PROBLEMA DELL'UNIONE POPOLARE Sostiene il relatore che 11 problema dell'Unione Popolare, posto 1n quest.1 termini. perde ogni asprezza. L'Unione Popolare risponde alla neoes• sità di organizzare le masse attorno a parole d'ordine chiare ed elementari. Nel suo seno noi dobbiamo svUuppare, assieme al compagni comunisti, la politica dell"unità d'azione. La garanzia che noi dob· biamo chiedere ed ottenere è questa : che si tratti di una Unione Popolare per l'azione antifascista e che sl lasci cadere, come cosa morta, la cosldetta riconcUJa• zlone, per svlluppare fra le masse l'azione per li pane (che e$$ non avranno dal fascismo), per la pace (che il fascismo calpesta), per la Ubertà (dl cui 11 fascismo è 1a negazJone violenta). L'Unione Popolare, non deve essere il Fronte Popolare, ma, in una larga misura, dovremo rarne la politica. Ma dobbiamo, si chJede Il relatore, coi,tltulre senz'altro 11 Fronte Popolare Italiano? L'oratore crede di no. Non bisogna cedere troppo alla tentazione del mimetismo. Il Pronte Popolare è una cosa reale, se dietro di sè cl sono le masse On Francia la C.O.T.), se realizza l'unione nella lotta del proletariato, coi ceti medi e con gli intellettuali (In Francia 11 partito ra• dico-sociali.sta, la Lega, ecc.), se è un movimento, non un comitato, non un cartello di sinistra. Nessuna di queste condizioni esiste oggi in Italia e qui all'est.ero noi aggiungeremmo un comitato a del comitati, svuotando del suo dinamlsmo una formula, uno strumento, di cui domani J)OSSlamoavere bi• sogno. Il relatore conclude richiamando il Con• gresso alla gravità del momento mentre si precisa la minaccia della guerra. La gran• de esperienza spag-nuola deve guidare le nostre dellberazlon1. Il nostro destino è di vivere una delle epoche più agitate della storia. Riflettiamo prima di decidere, ma dopo di aver deciso marciamo con passo rapido e sicuro sulla strada che avremo scelto, verso gli obbiettivi che cl saremo dati. --- 118 S~ZIONI RAPPRESENTATE Prima di sciogliere la seduta 11 presidente comunica che sono rappresenta~ al Congresso 118 sezioni con 234 mandati. Ecco l'elenco delle sezioni e del toro delegati:

Federazione del Sud Est e Centro Francia. - Mars1g1la, Nizza, Orenoble. La Seyne-sur-Mer, Cas.sis-sur-Mer, Bastia, Brignoles, Lione, Tolone, Annemasse, Roquebllllers, Annecy, Cagnes-sur-Mer, Aix-enProvence. Thonon-les-Bains, La Goude, Olliules, L'Estaque, Cabasse, Antibes, Marlgnane, Fourgues, Miramas, Vtllefranche, Menton, Grotte Rolland, Port-de-Bouc, Hyères, Olgnac, Marlnlère, Les-Arcs, stCyr-sur-Mer, Jausslers Domene, Mandelleu. Habere Poche. Oardanne, Crest, Chambery, Valence. Vtlleurbaine, Decines ed una dec!na di altri gruppi. Delegati : Amedeo FiHppo. Monglardl, Talocchin1. Giannetti, Faggi, Clemente, Carmelo, Giacinti, Longht. Sllvant. Mocellin, Tonelli. Bacct, Scarmagnan, Prof. Gorni, Pedronl. Calzavara, Barbi, Romettl, Costa. Rondanl, Saragat. Federazione del Sud Ovest. - Tolosa, Carbonne, St-Martory. Cugnax, Grenade, st-Hilarlo, Vlllefranche, st-Gaudens, Mur.et. Brugulères. Montauban. Negrepellsse, Molssac. Verdun-sur-G .. Mollères, Cahuzac-sur-V.. Alban, Auch, Fleurance. ?,,{1rande. L'Isle Jourdaln, Agen, Nerac. StBazellle, Marmande, St-Livrade, St-Mauro. St-Slsto, Ca.sseneuil, Carcassonne, Campagnes, Conques, Rustique, Qu11lan, Aigues Vives, Baresez. Lanemezan. Biarritz. Saverdun. Iezat, Mont~e-Marsan, Nantes. Plerafitte. Delegati : Giovanni Faraboli. Bertoluzzl E.. G!acometti, Veronesi, Azzl, Bertoluzzl, Bonassl. Federazione Parigina. - Parigi, Fontenay, Vaujours. Chatou-Montesson, Sartrouville. Oroslay, Montmorency, Argenteull, Champlgny, La Courneuve, Beaumont. Delega.ti : Modigllan1, Garretto, capitelli, Bagnalastra, Rossi, Piemonte, Zavaroni, Stiatti. Antonlo\.ettl Letizia, Buozzl, Rugginenti, Sardelll. Colombo, Tasca, Santini. Raffuzzi. Fantonl. Solari, Boschi. Negrini. Morgarl. B..'\g;aroli.Scandalo. Veratti, Gablci. Br'1antl. Deslmoni, Magnan1, Pellln, Nenni. Federazione della Svizzera. - Lugano, Basllea., Ginevra, Zurigo, Wlnterthur, Kreuzlingen. Delegati : Faravelll, LOmml. Valaer, Armuzzi. Stefaninl, Oauro. Pedroni, Vuattolo, Zappelll. Armarl, Gornl, Riva, Bianchi. Lombardi, Zanzt. Fe,lerazione dell'Est e Lussemburgo. - Mulhous-e. Wittenheim, Nancy, Malzièresles-Metz. ottahge, Boulange, Volmerange, vmerupt. Rheon, Bouleny, st-Louis. Delegati : Melaurt. Venturtnl. Volterra, Tonello, Patacconi. Feliciettl. Sbarra. Bertelll, Bucco. ouerra, Campantni, Delvaro Rossi. F-edera.zione del Belgio. - Brusselle. Ougrée, Anversa. Namur e gruppi isolati. Delegati : Jacomettl, Manerini, Porcarell1, Lazzarelll. Federazione dell'Argentina. - Bueno~ Aires. Bahla Bianca. Cordova. Delegato : Ugollnl. Federazione Nord America - New York, Chicago, Brooklyn, LOs Angeles. Delei.tatl: Modigliani, Faravelli. Tunisia e Algeria. - Tunisi, Algeri, Bona. Delegati : Errera, Amedeo Filippo. Federazione Iberica. - Barr.ellona, Valencia, Albacete. Delegati : Ul1velll, Fienga, Del Bello, Clatti. Brigata Garibaldi : Tagllaboschi, Lastrucci, Mong1ard1, Ugoltni, Vesplgnan1, Tampieri. Bonas.sl. Erano inoltre presenti una cinquantina di compagni della regione parigina. Il discorso del compagno Tasca La seduta di domenica si apre alle 10 col rapporto del compagno Tasca. Presiede il Dr. Errera, il quale dando la parola all'oratore dice : - Tengo a far.e una dichiarazione e la taccio tanto più volontlerl che sono un caldo fautore dell'unità d'azione e dell'alleanza coi comunisti. Noi non possiamo indulgere alla mistica che fa del comunisti che vengono al partito socialista dei traditori e del socl.allstl che vanno al partito comunista degli eroi. Tasca constata con piacer.e che 11Con• gresso è tecnicamente riuscito ma lamenB o ·oteca Gino B1dnco ta che la preparazione polttlca che lo ha pr.eceduto sia stata insufflcente. L'assenza del segretario pol1tico che era in Ispagna per un compito di partito ha paralizzato 11 lavoro politico. Non si è voluto aver l'aria di polemizzare con uno che faceva 11 suo dovere su un settore come quello della guerra. Sono forse dei vecchi pregiudizi che non è male sia.no tenuti in onore dal partito. .. Nenni ha chlesto a1 Congresso di Uberarsl dalle scorie, se ce ne sono, e di elevarsi dal rls.entlmentl personali ad un'esame della situazione e delle sue esigenze. E' ctò che egU farà.

IL PERICOLO FASCISTA C'è un punto dl partenza comune : il ~ricolo fascista, 11quale non è uniforme in tutti J paesi. Analizzando la natura e l'entità del pericolo l'oratore sottopone ad un attento ~~~o~~og~f!~i~fct°~i~'~h/:~~!";r!r: rerrat.tarl al fascismo l paesi anglo-sassoni (Gran Bretagna, Stati Unitl d'America. Domimons), i paesi scandlnavl, a cui s'è venuta ad aggiungere di recente la FJnlandla. l'Olanda, la cecoslovacchla ; che vi è pericolo fascista in Francia (non gravissimo) e nel Belgio: che sono tendenzialmente fascisti la Polonia e Jl GlapJ)One : che sono seml-fascistl l'Ungheria, la Jugoslavia. la Rumanln, la Bulgaria. la Grecia. Abbiamo poi due paesi di clerlcorascismo : il Portogallo e l'Austria. E infine l due fascismi classici, totalitari, espansionisti, l'uno In Itnlla dall'ottobre 1922 e l'altro in Oermanta dal gennaio 1933. - In tuttl questi paesi la classe operaia deve condurre la lotta per la democrazia, per dtrenderla dove ancora esiste, per restaurarla dove è stata soppressa. Ma n terreno d'lneubazione del fascismo è la crisi. L'oratore analizza gll spostamenti che la crisi provoca sul piano sociale. rra I ceti medi cui si chiudono le porte del paradiso capltallsta e che non vogliono precipitare nell'inferno proletario. fra le masse del lavoratori il cui problema non è plù ll mlglloramento delle condizioni, ma è quello di trovare comunque del lavoro. Non possiamo quindi limitare la nostra lotta contro 11fascismo alla lotta per la democrazia politica. Dobbiamo dare una soluzione al problemi posti dalla crisi. - Noi possiamo trovarci In questa situazione paradossale che là dove la libertà è un bene effettivo, possiamo. per salvarla, llmltare le nostre rlvendlcazlonl sociali. contando su una più alta coscienza poltt.'ca della classe operala, e là dove la libertà è soppressa possiamo essere condotti a porre Invece li problema sociale nella sua Integrità, o con maggiore forza. La manovra degli elementi di libertà e di socialismo, 11 loro dosaggio, non sono più funzione della situazione interna di ogni paese, ma della situazione internazionale. LE FORZE ANTIFASCISTE Alla domanda : quali sono le forze che de't!Onocombattere Il rasclsmo. Tasca risponde : le forze dl democrazia e di soclal1$mo l"unità della classe operala. Qui l'oratore vede nascere un certo dissenso fra sè stesso e Nenni, non sull'esigenza dell'unità d'azione, ma sul suo orientamento. - Il fronte antifascista deve passare per l'asse socialista. se l'unità d'azione coi comunisti serve, ia si adotta, nella mlsura in cui serve. Essa non è 11 fine, ma un mezzo. Il fine è la vittoria sul fa~ scismo. L'oratore lllustra la sua tesi passando In rivista la situazione tn Inghilterra, nel Belgio. in Isvlz:zera, Infine in Francia. La conclusione in ogni paese è che l'esistenza e lo sviluppo di un movimento socialista autonomo è In condizione de11a vittoria sul !asclsmo. L'oratore passa all'esame della situazione s,.ternaziona!e caratterizzata dal pericolo di guerra. Per evitare la guerra bisogna dare al fascismo la certezza che sul pinno della guerra sarà battuto. In questo l'oratore si trova Interamente d'accordo con la politica del comunisti ltaUani. AI blocco Berlino-Roma bisogna opporre li blocco Londra-Parigi-Mosca. Ma qui si ripresentano gU stessi problemi già ano.Uzzatl sul plano delle differenti naz!onl. L'asse Londra-Mosca passa per Parigi e per una Parigi dove i comunisti non siano l'elemento dirigente. Insomma : ogni diminuzione d'influenza del socialismo va a detrimento della causa antifascista. I PROBLEMI ITALIANI A questo punto l'oratore intraprende l'esame del problemi ltallant L'economia Italiana è un'economia e plantficata > in vlsta della guerra. Già nel discorso del maggio 1934 Mussolini aveva riconosciuto che I tre quarti dell'economia Italiana, industrlale ed agricola, erano e sulle braccia dello Stato>. La guerra abissina e le sanzioni hanno accelerato quest.o processo. Nel marzo 1936Mussolini ha dichiarato che li e plano rejtolatore dell"economia Italiana , è dato dalla corsa all'autarchia e per la preparazione della guerra. Una decisione del Gran Consiglio fascista del novembre 1936 ammonisce che e qualsiasi resistenza. attiva o anche soltanto teorica a ta.ll direttive, è un sabotaggio che deve essere severamente colpito >. Quando si esaminano nel loro insieme le misure adottate dal fascismo per controllare e subordinare tutta l'economia allo scop0 supremo della ~uerra. ci si trova davantl ad un bilancio linpresslonante. L'oratore passa Sn esame rapidamente la politica bancaria e del credito (non cl :::ono più vere bAnche In Italia) e l'utlllzzazlone delt'll Istituti parastatalt o asslmUati (Istituto Nazionale delle Asslcurazlonl, Istituto MQblllare Italiano, Casse di Risparmio, ecc.) come mezzo di rastrellameno di capitali : la politica monetaria ccontrollo del cambi. avocaz1one allo Stato del crediti su11'estero. ecc.) ; la politica tributaria (conversioni obbligatorie del -10 - B o •o•eca Gino B1,mco

prcsUtl, prestito immobUJare. anagrafe del contrlbuenU. ccc.) : la polltlca Jndustriale <consorzi obbllgntorl. estensione a quasi tutte le Industrie de11'autor1zzazlone preventiva pcl nuovi impianti, creazione di cntl e di organlsml industriali parastatali : Istituto Cotoniero, Ente per la cellulosa e la carta. Ente Serico. Azienda Cnrbonl, Azienda Mlnerall Met.a.111cAl,.O. I.P., concentrazione della marina mercantile e delle Industrie siderurgiche, ecc.) ; Politica agricola (ammasso del grano. della canapa, dei bozzoli, Ente Nazionale Risi, ecc.) ; politica commerciale, che instaura In Italia un sistema mono v1clno al monopolio del commercio estero, dati I contingentamenti, I clearinrs, n controllo del cambi e delle dlv1se,e che sopprime :i.11·1ntcrnola concorrenza, dato un slstema di fissazione dall'alto del prezzi, esteso ormai dal prodotti di prima necessità a tutte le merci : la Polltlca coloniale, coll'autorizzazione preventiva alle ditte per esercitare In Abissinia. colla creazione di e Comoagnle > monopolistiche, e col recente e plano sessennale>. Tutto questo insieme di misure rappresent-a un plano di mobUltazlone economica per la guerra. plano a scadenza prossima. Tra 1 ca.si più evidenti. va citato quello deUa creazione delle Irl•Fcrro. per Il rtnanzlamento e la c. valorizzazione de11"JndustrJa stderurgl• ca > accompagnato da una declstone del Consiglio del mlnlstrl che aument<t. dl un terzo l'estrazione del minerale di ferro dall'Isola d'Elba. LE CONSEGUENZE SOCIALI DEI, SISTE~IA ECONOMICO FASCISTA Analizzando le conseguenze sociali del sistema economico fascista 11relatore sot• tollnea che se taluni gruppi capil<l11stlcl non hanno mal guadagnato tanto come oggi In Italia. se la curée vl ha assunto prop0rzlonl colossali. se nuove grandi fortune speculatlv'e si stanno formando, non si può dlre che l'economia Italiana si organlzzi oggi immediatamente Jn vlsta del profitto, ma della guerra. I capitalisti italiani si sono Installati nella preparazione alla guerra. voluta dal fascismo, ne tirano un mas.ctlmodi vantaggi, ma non decidono più da soli delle direttive generali della Pohtica Italiana. Essi devono fare del compromessi con Mussolini e cona burocrazia fascista. In cui si trovano molti elementi delle classi medie. Polchè In Italta mentre la piccola e media borghesia agricola. Industriale. commerciale. quella che occupava un posto determinato nella vita economica del paese, è colpita a morte dal fascismo. una nuova e classe media> di Up0 Interamente burocratico e p.arasslt..arlo si è sviluppata nei quadri della milizia. dell'eserclto, del sindacati. delle corporazioni, del P. N. F.. degll enU sta.tali e parastaklll. Il compromesso t1 itll, Il grande caplt:lllsmo, Mussolini e 1 quadri fasclstl dà la 1>0lltlcadi guerra. Dop<> aver creato lo strumento per la politica di guerra. 11fascismo farà la politica del suo strumento. Perciò 11 punto centrale della lott:1 ·contro 11fascismo In Italia de• v'essere la lotta contro la guerra e contro l'o.utarchta che h\ prepara. LA UATTAGJ.JA PER LA UBF.RTA' In questa società Jtnllana che significa In bnUaglla per la libertà ? Come la si pone? Dobbiamo noi presento.rei come glt credi del f:i.sclsmo e p,ortarc alle sue ultime come~en1.<: economiche e sociali la formula fascista : nient.e fuorl dello Stato. niente contro lo Stato ? E' la bandiera Ml ritorno al llberallsmo che noi dobbiamo Inalberare o é quella della spinta verso lo statalismo ? L'oratore risponde no. Quello che dobbiamo fare è dare :i.Iproblemi dell'economia una soluz!one socialista ttnllana. Qut si pone Il problemn. del tloo di Stnto. Lo Stato socla11sta non è quello tasclsta, co• mc non è quello bols~vlco, senza che ciò voglia dlrc che è equidistante dal due. Esso deve jtarantlre sul terreno economico e su quello politico le lndlspcns..'\blll autonomie. cioè In. libertà che. ln ultima analisi. è la libertà dell'individuo. - Io. che non sono gL'\cobtno come n mio amico Nenni, sono però fedele ali· formula di Robespierre : e Il y a oppres~ slon contre le corp soclal lorSQu'un seu1 dc scs membres est opprimé. Il y a oppresslon contre chnque membre, Jorsque le corp soclal est opprimé>. Ora Tasca esamina Il problema della lotta per la libertà In raoporto con la tattico. comuni.sta della riconciliazione. Non è vero che I comunisti abbi.ano teso In mano al lavoratori fascisti. Essi sono stati su questo punto assolutamente esp11cltl ponendo Il problema e del rapporti politici col fascisti veri. operai o non >, col quadri fascisti e di qualunque grado>. E' per questo che essi hanno ad un certo momeno Inalberato Il demagogico programma fasc!sta del 1919irnbellandolo per un e programma di libertà>. E' ragionevole credere che 1 comunisti pensavano al rapporti con la cosldet.ta slnlstra fascista. Cosn sia questa slnlstra è difficile canlrlo, In ogni c-aso es.sa non è dlclannovts~. essa non vuol battersi per la Ubertà e per la democrazia. essa è più nazionalista della stessa destra. Se mal si trovano In essa. delle contuse asplraztonl verso un corporativismo di Stato, autor!t.•nio e totaUt{lrlo. Noi non possiamo avere nient.e di comune con questa tendenza. E se mat c'è nel quadri fascisti una frattura possibile, è gr:lzle alfa leva del socl:illsmo ben -li'- 1-'0llGè....-..,.J.tlC .t\ill·cd r..e-,vi~ Biblioteca Gino' E:anco

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