Quaderni di cultura repubblicana

clericali : • Bisogna esserlo •. egli conclude, • e lo si è col concepire la repubblica non già sul terreno dell'astrazione ma sibbene su quello del diritto..... Inoltre non bisogna • toccare a i confini, non anticipare le quest ioni territorial i sulle questioni della rivoluzione. La rivoluzione conduci! necessariamente le repubbliche ad una federazione repubblicana •. Sarebbe convenuto insomma che l'Italia tentasse • due rivoluzioni ad un tra tto, l'una politica, l'al tra sociale; conviene che sfugga d'un colpo a l papato, all'impero, al tradimento dell'indipendenza e a quello dell'unità; convien che si sottragga all'impostura dei politici , a lla tracotanza dci generali, a lla propria ignoranza, all'impossibilità fatale di governare sé s tessa, poiché ogni suo moto appartiene all'Europa •. In questa operetta Ferrari condensa meglio il suo pen· siero relativo ai problemi politici e sociali italiani e a lla loro soluzione. Si ingannerebbe, tuttavia, chi credesse di trovare in queste pagine ques t ioni di carattere giuridico c istituzi;). naie: Ferrari s i limita quasi sempre ad affermazioni astratte e, ad esempio, non definisce mai concretamente come debba essere art icolato il suo fede ralismo, rimanendo, sotto tale aspetto, molto addietro a Mazzini e soprattutto a Cattaneo. In quest'opera egli si rivela più che mai per quel che effettivamente è : cioè un dottrinario astratto. L'EREDITÀ DI F ERRARI Che cosa resta del pensiero ferrariano, al di là delle intempcranze verbali, delle affermazioni aspre e definitive, dell'anticlericalismo totale che pervade i suoi scritti? Per lui , i problemi che in Italia devono essere risolti sono essenzialmente due: quello del risorgimento del Paese e quello della rivoluzione sociale. In ciò egli si a vvicina molto a Mazzini, 11

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==