Quaderni di cultura repubblicana

mente i propri concetti. Rimane inoltre, al di sopra delle incompletezze, l'affermazione di uno spirito indomito e ribelle , scettico certamente, ma pitt per metodo che per intima convinzione; forse, come lo ha definito il Levi , lo spirito di uno dei vinti del Risorgimento, vinto tuttavia ma non domo e sempre teso a combattere l' unità e la forza delld mona rc hia dissipantisi di fronte • alla repubblica delle stelle • . ove ogni luce diventa un sole, ove ogni ast ro si muove indipendente, ove l'unione è dovunque , perché l'unità non spegne nessuna parte . LA ~EDERAZ!ONE REPUBBLICANA Le altre opere alle quali soprattutto si raccomanda la memoria di Fer rar i sono il Corso sugli scrittori politic i italiani, apparso a Milano nel 1862, e la Federazione repubblicana, del 1851. Nella prima troviamo forse le pagine migliori del nostro autore, certamente quelle p iù meditate, in cui la posi t. ione dei maggiori pensatori politici italiani viene condensata e riassunta con chiarezza e coerenza. Tuttavia anche la Federazione repubblicana è opera per molti aspetti interessante. In essa Ferrari riprende molti concetti già espressi nella Filosofia della rivoluzione, riuscendo a sintetizzarli in maniera pitt organica. A suo avviso, il riscatto d 'Italia dipende dalla Francia. Deplora quindi coloro che allontanano come umiliante l'idea di dipendere dalla Francia, ch 'è sinonimo s tesso di rivoluzione e di libertà. Solo ri facendosi a lla esperienza francese è possibile, per lui , continuare la tradizione italica, che s'è iniziata nel Rinascimento, ma che trae origi ni dalle autonomie medievali, esempio a ltissimo di civil tà. La rivoluzione deve portare guerra ai re, al pontefice, alla Chiesa cattolica. Tutti potranno e dovranno essere anti16

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