Quaderni di cultura repubblicana

del quale condivide altresl il princ1p10, secondo cui nulla potrà ottenersi, se non si provvederà ad u na profonda, continua opera educativa. Per Ferrari il problema i taliano si identifica con quello francese (per lui la Francia è simbolo di civiltà europea) e quello del risorgimento con il problema sociale. La rivoluzione sociale è richiesta dalla stessa natura e trova i suoi princìpi essenziali nei concetti di libertà e di uguaglianza, per giungere a nuove ripartizioni della ricchezza. Tuttavia, come si deve risolvere il problema sociale? La rivoluzione sociale che egli invoca, non dovrà certo portare alla lotta di classe. Cosi come egli insiste sulla necessità di una continua opera educativa, cercando di chiarire che, conseguenza diretta di ciò, è non la lotta, ma la collaborazione delle classi. Ferrari vuole l'uguaglianza dci singoli in rapporto ad un'opera comune, c non chiede d i contrapporre classe a classe. Così come non vuole che a risolvere tutti i p roblemi sia chiamato lo Stato. Anzi , Ferrari rifugge tanto dallo statalismo economico-sociale e politico, da proclamarsi continuamente cont rario al risorgimento italiano, se esso dovesse concludersi con l'inaugurazione di uno Stato uni tario e accentrato. Egli è tanto contro lo Stato, da chiedere con insis tenza una federazione in cui i poteri siano ripartiti tra vertice e base, in modo che l'unione sia ovunque, c l'unità non ne spenga nessuna parte. Egli vuole che lo Stato si occupi di meno cose che s ia possibile e, stando a lui , lo abolirebbe volentieri. t; chiaro pertanto che il pensiero di Ferrari non può essere in alcun modo ricondotto a quello socialista marxista . Quand'egli afferma che la rivoluzione deve avere un'idea i! un interesse chiarisce: • L'idea è che la nostra ragione deve sola servirei d i guida...; l'inter esse è la rivoluzione del povero reclamata dal povero, è la revisione del patto sociah, il nuovo riparto del le ricchezze, in guisa che il cieco d iri t to 18

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