Quaderni di cultura repubblicana

seguace di Lamenna is, soprattutto per quel che r iguarda il saggio Du passé et de l'avenir du peuple, ave Lamennais stesso proponeva il concetto d i rivelazione, che si esplicherebbe e si perfezionerebbe nella s toria, costituendo quasi la molla del divenire umano e la ragione stessa del suo progresso. Dal fra:-~cese, Mazzini aveva tratto il concetto di progresso. Ferrari, invece, traspor ta il pensiero d i Lamennais su un piano laico, e in certo modo naturalista, svuota il cattolicesimo liberale del suo contenuto ideo logico, e dal concetto di rivelazione attinge la pura nozione del r ivelarsi della creazione. Di tale concetto egli si serve, anzi, come di un mezzo capace d i tradurre in azione concreta i principi della scienza e dell'eguaglianza. Ferrari e Mazzini intesero diversamente il concetto di rivoluzione. La rivoluzione ebbe per Mazzini un carattere essenzialmente religioso, e il popolo assunse per lui una entità morale. Egli fuse, in tal modo, il principio della sovranità popolare del Rousseau con quello del diritto divino, ponendosi oltre le idee della Rivoluzione francese. Mazzini, quindi, partì dalle idee della Rivoluzione francese per superarle : al concetto dei diritti, aggiunse quello dei doveri dell'uomo. Ferrari, invece, rimase ancorato a quei principi che in Francia si erano attuati e dovevano ugualmente attuarsi in Italia. La rivoluzione invocata da Giuseppe Ferrari è perciò la rivoluzione dell'89, c la filosofia alla quale questa rivoluzione avrebbe dovuto ispirarsi era il posit ivismo moderno, legato alle concezioni illuministiche di Rousseau e di Voltaire. Altro apporto notevole alla formazione ferrariana venne dall'incontro con il Proudhon, al quale egli dedicò uno scritto sulla Nuova Antologia. Al Proudhon Ferrari fu vicino in particolare quando questi fu imprigionato, dopo il colpo di Stato di Napoleone IIL Analogamente, Ferrari nutriva 'l disprezzo più profondo per tutti i governi reazionari che 10

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