Quaderni di cultura repubblicana

e difficili che spesso si sono sentiti attratti dalla do ttrina repubbl icana. Tutto ciò rende oltremodo difficile un giudizio su Ferrar i e induce a considera rlo un enigma s to rico. I:: dunque sorprendente la disinvoltura e la superficialità con cui storici c filosofi h anno liquida to in poche righe una delle personali tà più complesse e peggio conosciute del Risorgimento. Si è ingannato pertanto chi , sbrigat ivamente , lo ha classificato t ra i socia listi , chi lo ha definito uno scettico, chi lo ha giud icato • un filosofo incomple to e crepuscolare •; ha errato chi l'ha giudicato • un ingegno fa lso e s torto • e chi l 'ha posto tout-court tra • i vinti del Risorgimento •: tra coloro insomma il cui pensiero non superò l'età in cu1 ebbe a svilupparsi e si risolse completamen te entro i confini dcli'SOO. A quest i crit ici - a volte molto illus tri, ma non per questo meno dis trat ti e f retto losi - va obiettato che nella storia è molto diiTicile stabilire chi siano coloro che hanno vinto e coloro che hanno perduto; cioè coloro che hanno avuto ragione e coloro che hanno avuto torto. Va sottclineato, inoltre, che colui il quale si attardt su questeconsiderazioni, rischia spesso d i dare giudizi d i carattere morale, c pet·tanto d i nessun valore da l punto di vista storico. Va tenuto altresì presente che coloro che hanno giudicato negativamente Ferrari facevano tutti, più o menv, parte di quella cri t ica idealistica ufficiale che ha cercato di demolire e d i minimizzare quanto era in contrasto con lo Stato liberale a ffermatosi in Italia dopo il 1860, accanendos i soprattut to cont ro la scuola r epubblicana. Infatti, mentre il socialismo si impegnava a sviluppare una cri tica sociale che non implicava necessariamente una revisione is ti tuzionale, i repubblicani chiedevano una t rasformazione completa dello Stato e ponevano chiaramente le basi per un'Ita lia da lla qua le fosse bandita la monarchia savoia rda.

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