Quaderni di cultura repubblicana

unità d'I tal ia, ma si guarda bene dal sostenere Venezia, che ha scacciato gli Austriaci, ma si è proclamata Repubblica; afferma di voler rimandare ogni questione istituzionale a guerra fini ta, ma intanto lavora tenacemente a propiziarsi i favori della classe dirigente milanese. Radetzsky intanto ha tutto il tempo di riorganizzarsi. Quando infine, rotti gli indugi, i moderati promuovono il plebiscito per la fusione con il Piemonte, il gioco è ormai chiaro. Ma è un gioco che non ha saputo tenere conto nemmeno dei termini reali della situazione: è stato fatto goffamente, in ogni caso in ritardo. I campi di Custoza, qualche settimana dopo, lo spazzeranno via. Rientrati gli Austriaci a Milano, il 5 agosto, Cattaneo si recò a Parigi, nella speranza di ottenere aiuti per la lottJ contro l 'Austria. Fallito, come era prevedibile, il tentativo, i-. nel novembre dello stesso anno partiva dalla Francia per stabilirsi, ormai esule, nel Canton Ticino, a Lugano. Da qui, salvo le parentesi di brevi soggiorni in Italia dopo il '60, non si muoverà pitl sino alla fine dei suoi giorni. Frutto di questi mesi convulsi e gloriosi furono: L'insurrezione di Milano e i tre volumi dell'Archivio triennale delle cose d'Italia. << Fiero opuscolo di passione il primo, contro Carlo Alberto, contro i suoi generali e contro i moderati, che hanno impedito la tattica delle conquiste legali volute da Cattaneo, hanno mandato a vuoto la rivoluzione voluta da Mazzini, e non sono stati capaci neanche di assicurare i loro interessi facendo la guerra con intelligenza ed energia; repertorio preziosissimo il secondo di document i magistralmente trascelti e ordinati e preceduti e seguiti da proemi e considerazioni del compilatore>> (Salvemini). Ma questi due, pur magnifici, saggi storici rappresentano per il Cattaneo quasi il suggello definitivo di un'epoca. Abbiamo visto come in lui, ancor prima del '48, fossero già delineate con precisione le linee principali del suo 9

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