Quaderni di cultura repubblicana

ridusse tutta l'attività umana, convinto - come scrisse nei • Doveri • - che l'educabilità è con la libertà, la socialità, la progressività una delle caratteristiche fondamentali della personal ità umana: educabilità integrale di tutta la vita, d i cui quella scolastica non è che un momento necessariamente pubblico, unitario, universale, gratuito non limitato comunque all'istruzione, ma comprensivo dell'educazione civica ossia, per dirla con le sue parole, della « trasmissione del programma nazionale •. Né tale educazione statale può me· nomamente confondersi con recenti esperienze totalitarie atteso che, scrive ancora nei « Doveri •, « trasmesso quel programma, la libertà ripiglia i suoi diritti. Non solamente l'insegnamento della famiglia, ma ogni altr o è sacro. Ogni uomo ha diritto illimitato di comunicare ad altri le proprie idee: ogni uomo ha diritto d'ascoltarle. La Società deve pro· teggere, incoraggiare la libera espressione del Pens iero, sotto ogni forma; e aprire ogni via, perché il programma sociale possa sviluppar si e modificarsi pel bene ». Di qui il concetto d i • Educazione nazionale », che egli proponeva a formula ufficiale della pubblica istruzione nello stato repubblicano: • Senza Educazione Nazionale comune a tutti i cittadini, eguaglianza di doveri e di diritti è formola vuota di senso: la conoscenza dei doveri, la possibil ità del· l'esercizio dei diritti, sono lasciate al caso della fortuna o all'arbitrio di chi sceglie l'educatore ». Educazione senza discriminazioni sociali evidentemente, e quindi diretta in un primo tempo essenzialmente alle classi lavoratrici, con una s ingolare intuizione delle a ttuali esigenze della qualificazione professionale orientat iva e non specialistica (si vedano le sue lettere alle Società operaie italiane dopo il 1860). Concretamente è del massimo interesse, come esempio di pedagogia attivistica, l'esperimento della scuola popolare per giovanetti ed adulti da lui iniziata e diretta a Londra (e riprodotta a Boston, Buenos Aires, Montevideo tra gli emigranti italiani) e accompagnata da appositi giornali educativi (• Il pellegrino • , « L'educatore •), che cost ituiscono un aspetto ingiustamente t rascurato del rinnovamento pedagogico italiano dell'ottocento. 14

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