Quaderni di cultura repubblicana

mente laica e in mano dello Sta to; ma vedeva egli stesso il contrasto tra l'esclusiva competenza dello Stato in materia di istruzione e il suo antistatalismo in tutto il resto, e così lo spiegava: « Partigiano dell 'individualismo più spiccato, contemplo l'ideale dello Stato nel minimo della sua ingerenza; se non che riconosco nello Stato il tutore naturale delle giovani generazioni e ne arguisco la legittimi tà della legge sull'istruzione obbligatoria nella scuola puhblica • · I problemi della scuola gli stavano molto a cuore cd occuparono un posto cospicuo nell 'attività giornalistica, cui si dedicò intensamente dopo il volontaria to garibaldino d~l 1866-{)7 : diresse La Provincia di Mantova , la Rivista repubblicana e, più tardi dal 1880 al 1883, anno della sua morte, la Lega della Democrazia, stampata a Roma. Eletto deputato nel collegio di Modica, rifiutò sdegnosamente di entrare in Parlamento, per coerenza persona l~ e per non pronunciare il giuramento di fedeltà alla monarchia; entrò invece a far parte del Consiglio comunale e di quello provinciale nei luoghi nativi del suo Veneto, e seguì anche la politica nazionale con continuo e for te interesse. LA TRAGICA FINE Ma intanto era segnato per Mar io un tremendo destino: fin dal 1868, il suo amico Bertani, medico e patr iota, aveva rivelato a Jessie la diagnosi di un tumore, di cui, mano a mano che gli anni passavano, aumenta rono i sintomi e le sofferenze. Fu operato ben dodici volte, seguitando tra un intervento e l'altro le sue attivi tà, con una forza di spi ri to straordinaria. La sua fort e fibra resse al male per ben quindici anni, e la sua vivacità non si smentiva. Continuava a viaggiare tra Lendinara e Roma, dove dirigeva la Lega della 25

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