Quaderni di cultura repubblicana

sotto l'aspetto psicologico, il lettore di questo opuscolo già sa che Mario era sempre alla ricerca di una posizione aut<>- noma e propria, e che, quantunque attrat to dalle dottrine e dalle grandi personalità, sopportava poco la loro disci· plina. In guerra prediligeva le spedizioni garibaldine piuttosto che la milizia in un esercito regolare, oltre che per m<>- tivi politici, per il rilievo che in essa assumevano il valore e l' iniziativa del singolo combattente: amava la volontarh corsa verso l'avventura. Sotto l'aspetto ideologico, l'individualismo e ra per Mario l'ultima conseguenza del suo procedere verso l'autono· ma responsabilità dei gruppi umani; il gruppo stesso si scomponeva nelle sue cellule costitutive, le libere persone, ciascuna con un suo valore, un'impronta, una parola da dire. Anche nel campo sociale ed economico, egli difese il sistema della libera iniziativa borghese, della proprietà e della concorrenza, senza esprimere nei confronti del capita· lismo quella protesta e quella critica, che si trovano nel mazzinianesimo. Fu nettamente contrario al socialismo e all' Internazionale, combattendoli nel loro stesso presupp<>- sto di critica all 'economia borghese. Nella cerchia degli interessi di Mario non r ientrava, come nel mazzinianesimo, uno specifico programma di eman· cipazione economica e sociale delle classi lavoratrici; egli propugnava tuttavia la loro completa emancipazione poli· tica, da raggiungere col suffragio universale, e, anche se non giunse ad intendere, con specifica sensibilità sociale, i problemi derivanti dalla loro soggezione al capitale e dalla loro ansia di emancipazione, auspicò, sulla scia di Mazzini, la diffusione del sistema cooperativistico e delle forme non violente di riscatto del lavoro. Quanto al carattere borghese del Risorgimento, che già 23

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