Quaderni di cultura repubblicana

padre era malato, i gendarmi del governatore Cipriani lo arrestarono insieme alla moglie, e lo tennero per un buon mese in prigione. Poi, eccoli di nuovo in esilio, questa volta in Svizzera, dove si trovarono con Mazzini e Cattaneo. Ma riuscirono a raggiungere clandestinamente Genova e ad imbarcarsi per la Sicilia , che nel fra ttempo era già stata liberata dalla spe· dizione gariba ldina . Essi partirono con una seconda spedizione , capitanata da Medici. La loro presenza fu segnala ta al governo piemontese, che li sospettò di essere emissari di Mazzini, capaci di influenzare in senso repubblicano e rivoluzionario Garibaldi. In realtà Mario si t rovava a metà strada tra Mazzini e Garibald i, più del primo disposto a collaborare con la monarchia, ma meno del secondo dispos to ad accantonare l'ideale repubblicano. Garibaldi, comunque, lo tenne in gran conto : affidò a Jessie la cura dei feri t i e a lui l'incarico di creare un collegio militare per i giovanetti poveri di Palermo. Quattro anni dopo, Alberto Mario pubblicò un bel libro, intitolato La camicia rossa, in cui ci descrive tutta la campagna del sud a l seguito di Garibaldi, fin dal periodo palermitano, in cui istruiva i monelli trasformandoli in soldati. La camicia rossa è un libro agile e vivace, che contiene le fresche impressioni di una vicenda eroica, con i suoi momenti pittoreschi e i suoi retroscena. Mario fu tra i primi a passare in Calabria ed entrò in Napoli con Garibaldi, dopo aver partecipato in prima linea agli scontri più rischiosi. Molti furono gli spettacoli e i fatti, che lo commossero e lo s tupirono: l'atmosfera elettrizzata di Napoli liberata, l'ondulatorio movimento di folla lungo la spiaggia di Santa Lucia, la concione di un frate garibaldino, che presentava l 'eroe come un discendente di san Genn aro, la conquista d i Ischia, che egli visitò, seguito da un corteo come un conquistatore. 9

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