Quaderni di cultura repubblicana

forte). formato su 12 reggimenti di linea, 3 reggimenti di cavalleria. di cui uno di cavalleggeri e due di dragoni. con ottanta cannoni e due batterie da montagna. P roblema assai più arduo quello di provvedere al quadri. L'esercito pontificio non disponeva di ufficiali esperti nell'arte militare e, sovra tutto, animati da sentimenti nazionali (v. BONOMI , Mazzini Triumviro della Repubblica Romana, Garzanti, 1946). Anche questo problema che sembra insolubile viene affrontato con suprema energia da Carlo Pi3acane, atriancato da Giuseppe Avezzana. " L'apprestamento dell'esercito procede con attività febbrile: si istituiscono scuole militari, si promulgano regolamenti per l'addestramento alle armi, si completano i quadri con quanti animosi l'Italia invia a Roma per l'ultima prova " (v. ibidem). E non solo il Pisacane provvide all'organizzazione del· l'esercito repubblicano, ma come consigliere militare di Mazzin!, dette parere a volte anche sulle operazioni da svolgersi per la difesa della Capitale assediata. Cosi nel tentativo di rompere l'accerchiamento di Roma da parte delle truppe del gen. Oudinot, cambiando tale accerchiamento in battaglia campale, egli suggeri entro il 10 giugno del '49 la sortita delle forze repubblicane da Porta Cavalleggeri per prendere di sorpresa e sui fianchi l'esercito francese e scompigliarlo. Il tentativo non riuscl, perché Garibaldi (che avrebbe dovuto materialmente eseguire l'or· dine) opinò che le sue truppe, animose nell'assalto, si presentavano impacciate nella manovra. Il che era anche vero. Tuttavia i consigli ed i suggerimenti del Pisaeane, che valsero anche per la brevissima. fortunata campagna con tro le t ruppe borboniche di Ferdinando il, giovarono molto alla eroica difesa di Roma, sopraffatta soltanto dal numero e non dal valore degli eserciti attaccanti e valsero anche a porre di fronte alle deficienze militari degli stati maggiori risorgimentali un problema della strategia della rivoluzione. Gli eserciti degli Stat i italiani di allora (compreso anche l'esercito piemontese che passava per il più moderno lJ

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