Una città - anno IV - n. 35 - ottobre 1994

sione condizionale della pena, ma prattutto il Parlamento abbia ripreche siano deterrenti efficaci affin- so in mano -parlo della dichiaraché tale situazione non si ripeta. Penso, cioè, che se il soggetto perdonato la prima volta commette poi altri reati debba rispondere sia dei fatti nuovi che dei fatti precedenti. Resta infine una critica da fare: quella di inefficacia, anche dal punto di vista dell'ottica di chi ha proposto questa ipotesi per uscire da tangentopoli. Si ipotizza, cioè, una possibilità molto remota a realizzarsi: un soggetto. arrivato a commettere un reato dopo, evidentemente, averci pensato per mesi -per arrivare alla corruzione, specialmente a certi livelli di corruzione, quelli più gravi. c'è un'evoluzione di contatti e di rapporti che durano per mesi- non si capisce da quale molla potrebbe essere spinto, immediatamente, entro tre mesi, cioè, ad autodenunciarsi, a denunciare il complice. e a versare una nuova tangente. perché dovrebbe pagare ancora una volta quel l'importo, e infine, seè un pubblico ufficiale, a perdere il posto di lavoro. neanche con la mafia l'impunità zione di Scognamiglio- il problema, rendendosi conto che bisogna uscire non solo da tangentopoli ma dalr emergenza giustizia. L'altro aspetto che vedo positivo è l'accordo trovato per la prima volta fra il pool Mani pulite e le altre forze. sia di opposizione che governative. sull'aumento dei limiti del patteggiamento. Mi sembra che questa sia un· ipotesi molto positiva in primo luogo perché valida per tutti gli imputati. non solo per gli imputati eccellenti di tangentopoli ma anche per il tossicodipendente, per l'extra-comunitario, che oltretutto spesso hanno molte più difficoltà ad affrontare tre gradi di giudizio. In secondo luogo perché nel momento in cui molti processi si risolvono con una pena che trova d'accordo pubblico ministero, difensori e imputati, sotto il controllo del giudice, si avrebbe una situazione vantaggiosa per tutti: per l'imputato, al quale tramite lo sconto di pena rimane una pena concordata e che non dovrà subire tre gradi di giudizio con tutto quello che comporta: per il pubblico ministero, che pure vede in tempi brevi condannato un imputato su cui ha raccolto prove di colpevolezza, evitando rischi di prescrizione e di Allora. anche volendo entrare nel- impunità: per il giudice, che può l'ottica della non punibilità per chi fare un controllo su una pena adedenuncia -e io non sono d'accordo- guata senza poi arrivare al l'appclmi sembra che il limite dei tre mesi lo, alla Ca!>sazionc, e quindi ai tcmsia un limite troppo breve perché pi lunghi della giustizia: per la giuuna persona ci ripensi, e a maggior stizia in genere, perché se in tempi ragione, se deve ancora una volta brevi si risolvono molti processi 1~1 pagare la tangente. dove la prova è evidente, sarà molln pratica: un imprenditore che ha to più facile arrivare a sentenze in pagato un miliardo per corrompere tempi ragionevoli in tutte quelle unpubblicoufficialeechcprimadi situazioni invece in cui la prova pagarlo ci deve aver pensato un bel non è evidente: per tutta la collcttipo', evidentemente nel giro di tre vità, infine, perché ~i avrebbero me~i ben difficilmente va a dcnun- ri~parmi enormi ~ia di tempo che di ciarc il fatto ~e poi deve pagare un denaro. altro miliardo allo stato. Il terzo a~pctto che trovo po\itivo, Tu, però, hai visto anche dei lati ~u cui vale la pena ~ccondo mc che positivi in quello che è successo? tutti rincttano, è la propmta, non Malgrado tutto, ~ì. Innanzitutto il nuova dal punto di vi~ta della dotfatto che l'argomento sia ritornato trina giuridica. ma ~icuramcnte un po' nelle sedi i!>tituzionali, che nuova per l'opinione pubblica, delsi sia riaperto, cioè, il dibattito tra l'equiparazione tra corruzione e B8f5eratotercachcG I nOio,~raunCobbe essere chiaro a tutti che, salvo che non ci siano violenza o minaccia da parte del pubblico ufficiale, qualsiasi privato che paga un pubblico funzionario in maniera illecita deve essere punito. E' vero che nel passato era ben difficile resistere alla voce del pubblico ufficiale, e quindi effettivamente era ingiusto che chi subiva un abuso. pur commettendo un fatto illecito, fosse punito: essendo il concusso parte offesa, si poteva addirittura costituire parte civile. Penso che per il futuro debba essere chiaro, ovviamente modificando la norma. che qualsiasi versamento illecito da parte del privato deve essere penalmente rilevante. La pena dovrà essere diversificata perché la condotta del pubblico ufficiale è ben più grave di quella del privato. ma di fronte a degli abusi lo strumento che deve avere il cittadino non è quello di arrivare alla trattativa privata col pubblico ufficiale con versamenti illeciti, ma deve essere quello della denuncia. Tanto più in una situazione in cui, avendo più fiducia nella magistratura. si ha meno timore del pubblico ufficiale, e quindi la denuncia di un abuso è più facile. il carcere usato per ottenere confessioni Questo lo ritengo chiaramente valido solo per il futuro perché nel passato c·cra una situazione tra pubblico ufficiale e cittadini che rendeva estremamente difficile la denuncia degli abusi. Questa proposta di impunibilità non suona quasi una conferma di un uso improprio della carcerazione preventiva'? Sì, certo. La proposta dcli' impunibilità in!-.icmca quella della obbligatorietà del mandato di cattura e della CU!,todia cautelare in tutti i ca,i di reato contro la pubblica ammini,1ra1.ionc, mi ~cmbra tradi- ~ca la volontà di legalizzare la pra~- ~i elci pas~ato, incentrata ~u un uso imrroprio, di,torto, cccc~sivo, della cu,toclia cautelare. Pcn,o che, a differenza che nel passato, sia chiaro a tutti ormai, anche se gli interessati non lo ammettono, che la custodia cautelare in questa inchiesta sia stata utilizzata quasi esclusivamente per ottenere delle confessioni e delle chiamate in correità. E questo c'è chi lo può condividere, ma io no, perché ritengo che, se ci possono essere delle spinte, degli incentivi alla confessione di fatti illeciti, mai si possano usare strumenti coercitivi e, evidentemente, la carcerazione preventiva è uno strumento coercitivo. Quindi mi sembra che questa proposta tenda a istituzionalizzare e legalizzare quelli che sono stati i comportamenti non illegali, ma sicuramente devianti del passato. Un altro aspetto molto grave: si istituzionalizzerebbe anche un'altra prassi di questa inchiesta, cioè che la chiamata in correità anche senza riscontri è sufficiente per emettere mandati di cattura e per emettere delle condanne. Infatti, qualora si arrivasse alla non punibilità di chi denuncia un fatto, come prevede la proposta di legge del pool, logica conseguenza non potrà che essere che questa chiamata in correità comporterà. anche senza riscontri, una condanna del la persona accusata, perché se la sentenza di non punibilità può essere emessa per esempio dal Gip, quindi prima del dibattimento. automaticamente quella accusa fa testo. e comporta una condanna. E così quella che è stata la prassi giurisprudenziale della maggior parte delle inchieste di tangentopoli. verrebbe legalizzata in contrasto con quello che prevede oggi il codice di procedura penale. in particolare l'art. 192, per cui la chiamata di correo. per portare a una sentenza di condanna, deve essere confortata da ri~contri di carattere oggettivo. Oltretutto poi. come dimostra la no~tra storia, quando certe prassi diventano legge per situazioni di emergenza dopo roco diventano legge per tutte le situazioni anche di normaliti1. Sembra quasi che qualcuno sia stato preso da un'euforia quasi politica, dopo la vicenda del ritiro del decreto, francamente poco consona al ruolo del magistrato. C'è un problema di eccesso di protagonismo? Penso che un minimo di protagonismo sia un lato umano di tutti. E del resto -devo dire- non ritengo che in questi anni i giudici abbiano voluto essere protagonisti in senso negativo, è la stampa che li ha creati protagonisti. l'incomprensibile ritardo dell'opposizione Salvo rare eccezioni, come ad esempio la sortita pubblica, che io ho ritenuto un comportamento assolutamente inaccettabile, contro un. decreto legge pur vergognoso come il decreto Biondi. Ritengo che a portare i giudici al protagonismo di questi giorni sia stato il fatto che, avendo avuto due anni di attività processuale con un unanimismo assolutamente generale, con pochissime critiche e quelle poche assolutamente disprezzate dall'opinione pubblica, non vivevano più a contatto con la realtà, e che, quindi, anche contro la loro volontà, si siano sentiti investiti di un ruolo diverso da quello dal magistrato. C'è chi ha parlato di salvatori della patria, io penso che in assoluta buona fede loro si siano resi conto di una situazione esplosiva, grave e abbiano ritenuto di essere i soli, sia per credibilità che per esperienza acquisita in questi anni, a poter trovare la soluzione giusta. L'errore è stato quello di non considerare che un gesto compiuto in assoluta buona fede per fare qualcosa di utile per il paese, rischiava di minare le fondamenta della démocrazia. Ecco perché penso che al di là, lo ripeto, del giudizio sulle persone, sia stata estremamente positiva la reazione per la prima volta negativa anche di buona parte dell'opinione pubblica e della stampa. E questo può essere utile ad un riequilibrio dei poteri che è un principio cardine della democrazia ed è anche il presupposto per uscire da tangentopoli. Di fronte a tutto ciò devo dire che ritengo grave il ritardo con cui ancora una volta è arrivata la sinistra. Già con il decreto Biondi sarebbe stato molto più facile trasformarlo in un progetto di riforma della custodia cautelare e invece si è arrivati alle critiche solo dopo r intervento del pool Mani pulite senza avere un progetto. Ma anche oggi che in Parlamento ci sono progetti dell'opposizione che sono veramente dei gioielli giuridici e di un'efficacia straordinaria, ancora una volta, rispetto a quello che è la soluzione di tangentopoli e di altri gravi problemi della giustizia, l' opposizione rischia di arrivare dopo altre proposte. Questo forse sarebbe il momento, perché il ritorno del dibattito in Parlamento e della normalità dopo le critiche fatte, per la prima volta, al pool dei magistrati, creano una situazione favorevole a una discussione, in tempi brevi, su proposte concrete. - ~ ~ );i~ 0KJ l!e.YeG:n Erboristeria - Prodotti naturali - Shiatzu FABBRI Dr. Enrico Forlì - via Albicini, 30 (ang. via S. Anna, 2) Tel. 0543/35236 UNA ClffA' 7

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