Una città - anno III - n. 28 - dicembre 1993

di religione e altro L'ineliminabilità del sacro che è esperienza vissuta. La necessità di una istituzione che tramandi la tradizione. I danni del mondialismo modernista e la rinascita degli integralismi religiosi. La possibilità di tornare all'impero. Intervista a Adolfo Morganti e Andrea Piras. Adolfo Morganti e Andrea Piras sono fra i fondatori dell'Associazione Cultura/e "Il Cerchio" di Rimini, nata per iniziativa di ex militami di estrema destra. Si occupano soprattutto di temi religiosi e animano "/ Quaderni di A val/on-Rivista di studi sull'uomo e il sacro". Alcuni teorici della politica sostengono che il sacro continua ad essere alla base della società nonostante la secolarizzazione ... A.M.: li sacro, come sosteneva Eliade, non scompare mai, semmai !ii degrada. Indubbiamente il cammino della modernità può essere letto come cammino della degradazione del sacro, ad esempio in ideologia. Le ideologie moderne, di destra, di sinistra odi centro, si pongono come un a priori assoluto, fondato su se stesso, non hanno bisogno di nessuna fondazione razionale, di nessuna verifica. Quindi c'è una "sacralità", dietro ogni costruzione sociale, semplicemente perché nulla si può costruire senza un a priori dato. Anche nella scienza si è scoperto che non esiste nessun modo di stabilire la realtà di un assunto attraverso una verifica razionale. Si va per esclusione, nel senso che, nella migliore delle ipotesi, si riesce a capire che nbnc'è nessun'altra possibilità, ma non si può sostenere: questa è l'unica vera. Indubbiamente l'uomo è congegnato in maniera tale per cui il concetto di verità gli è consustanziale, non ne può fare a meno, e questa è una eredità di tipo religioso. Per cui il sacro resta uno dei grandi collanti sociali, ma può anche non essere l'unico: l'egoismo o la convenienza possono essere benissimo altri. il rischio di un interesse intellettualistico A.P.: Definire il sacro è comunque molto difficile e solo riassumendo le definizioni del sacro si potrebbe andare avanti ali' infinito. Oggi tutti si interessano del sacro e da un certo punto di vista è positivo, il pericolo è che rimanga un interesse di tipo intellettualistico o emozionale, cioè l'avere presente un sentimento che deve però tradursi in qualcosa. Per usare una definizione di Walter Friedrich Otto, è il sentimento di un qualcosa di "totalmente altro", un mistero che trascende tutte le attività della sfera propriamente umana, ma che, proprio per questo, la compenetra, la significa. Nel sacro non si esprime qualcosa di aggiuntivo, ma ciò in cui l'uomo crede, ciò per cui ha la massima venerazione. Il problema è se sia necessario distinguere tra ciò che è il sacro e ciò che, invece, è il religioso. Quindi questa apertura alla sacralità è intrinseca all'essere umano? A.P.: Sì, sicuramente, altrimenti non si spiegherebbero tutte le creazioni della cultura umana, anche non religiosa (nel senso di "confessionale"). Nell'ambito del romanticismo, per esempio, tanti autori hanno avuto molto spesso un atteggiamento di contrasto nei confronti della religione, ma, nonostante questo, hanno espresso, dal punto di vista della poesia, dei contenuti autenticamente religiosi. Perciò è importante capire questa spinta che viene data all'espansione del profondo, all'animo che crea letteratura, poesia, cinema. In ogni caso vi è una domanda, un bisogno, e bisogna · investigare su questa domanda, cercare delle risposte. Tutto questo deve anche far rinettere sulle forme che lo spirito religioso assume, nelle religioni e in una data cultura. A.M.: In Italia, ad esempio, non c'è il minimo dubbio che il centro essenziale di resistenza delle classi popolari nei confronti di quei processi di egemonizzazione borghese che hanno portato all'unitàd' Italia, non sia stato un processo ideologico, ma sia stato l'identità religiosa. Dalle Alpi alla Sicilia, tutte le insorgenze hanno avuto come unico collante, come tema comune, questa identità. Ma questa identità è ciò che ha giustificato in passato l'espansionismo aggressivo ed oggi giustifica gli integralismi ... A.M.: L'integralismo è la tipica risposta ideologica moderna alla crisi. E' tipico dei ceti e dei popoli subalterni e nelle strutture mi sembra molto simile ai movimenti di liberazione che in passato usavano il marxismo come oggi usano l'Islam. A questi popoli l'integralismo serve, ed ha un'utilità che da un punto di vista sociale è difficilmente negabile, per affermare nell'unica veste che il totalitarismo mondialista oggi lascia, cioè con la rivolta violenta, la propria identità. Da questo punto di vista la questione algerina mi sembra un caso esemplare. Ma vi sono altre forme di integralismo più morbide, che non ammazzano nessuno, come lo spiritismo che sta rinascendo in Brasile. Tutte però condividono questi aspetti di rivalsa sociale e di difesa di ceti e popoli subalterni nei confronti di una macchina stritolante. la rivelazione non è dipinta da mano d'uomo Ma questi, francamente, mi sembrano aspetti completamente dentro gli orizzonti della modernità. Secondo me il grosso rischio è che si arrivi a delle imitazioni ideologiche del sacro. L'integralismo di stampo protestante che c'è in America, però, non è di una classe subalterna, non ha problemi di liberazione sociale ... A.M.: Anzitutto la vita quotidiana di metà degli americani non è così da padroni del mondo, poi il fatto che le basi di questo protestantesi- • Disinfestazioni • Derattizzazioni • Disinfezioni • Allontanamento colombl da edifici e monumenti • Disinfestazioni di parchi e giardini • Indagini naturallstlche 47100Forlì• viaMeucci,24 (w11a llldustriale) Te/. (0543)722062 Telefax(0543)722083 mo selvaggio non si situino nella city di New York, ma tra le plebi agricole, qualcosa dice. Gli Stati Uniti hanno un tasso di povertà che è il triplo del nostro e ci sono aspetti di separazione sociale con un grado di stagnazione e di separatezza per noi incredibili. Lì, avere un reddito o un altro ti fa cambiare mondo; e vivi nella stes- ~w.,., .m:ir. sa città. La rinascita di questo protestantesimo non istituzionale-quello che non è nel Consiglio Ecumenico del le Chiese, quel lo che nel Sud America sta spazzando via tutto ciò che era rimasto delle antiche identità indie- è, significa tivamente, basato -···· su queste strutture sociali. Che al suo vertice ci siano delle persone che usano questo consenso in chiave di potere politico molto diretto è vero, ma .. la base protestante estremista degli Stati Uniti è . rappresentata dalla pie- · cola borghesia che sta andando in miseria e dal contadi nato che in miseria e' è già. E fanno proselitismo fra gli ispanici, che rappresentano oggi i negri vent'anni fa: i ceti più subalterni che uno possa immaginare in quel contesto. D'altra parte cos'altro può esserci in un contesto di tipo protestante? Una volta che in una religione si perde una metafisica vissuta; si deve far dipendere tutto dall'etica e dalla ricerca personale. Ma come può essere sperimentato il sacro a livello sociale? i A.M.: Le vie per speri- , mentare il sacro sono f oggi, sostanzialmente, quelle di sempre e, per avere un valore comunitario, deve prescindere dall'elevatezza dell' intelletto e deve poter essere esperienza vissuta. Le peripezie del singolo essere umano non tolgono e non aggiungono nulla alla validità di una via religiosa che non è fabbricata dall'uomo e quindi non dipende da ciò che l'uomo fa o non fa. Mi rendo conto che questa può essere una frase forte: significa che le religioni non sono fabbricate dagli uomini, che derivano da una rivelazione. Questa rivelazione fa ruotare un'economia complessiva -possiamo parlare di provvidenza in termini cattolici, di catena della profezia in termini musulmani-, ma è una realtà presente a livello universale ed è fondamentale per discriminare un'esperienza corretta, in quanto non dipinta da mano d'uomo, che cioè non ha il marchio della limitatezza umana, da quella che, invece, questo marchio ce l'ha. E la liberazione dal moderno inferno dell'ideologia può essere una grande occasione per riscoprire ciò che è normativo, anche a livello comunitario. Oggi il singolo cresce nella sua paranoia proporzionalmente al suo isolarsi dal contesto sociale e da quelle che sono le strutture naturali della società, che sono in crisi a causa di processi in cui rientra la libera decisione delle persone. li problema è se si vuole veramente uscire dal circolo vizioso delle buone intenzioni e della limitatezza delle risorse umane. Perché ha ragione San Paolo quando dice "lo voglio il bene e faccio il male": chiunque sia un po' onesto con se stesso lo sa e lo prova tutti i giorni. una precettistica, una dogmatica, una liturgia Allora ci si rende conto che l'uomo, di per sé, con le sue energie personali, non arriva oltre un certo punto, non può volare tirandosi per i capelli. E allora è necessario, benché l'uomo possa fare novantanove passi verso Dio, che Dio faccia un passo verso di lui perché la religione, ripeto, non è uno sforzo ~ 47100 FORLI' via Flavio Biondo, 5 Tel. 0543/ 31524 umano. Questo ~ignifica sperimentare nella propria vita que~ta provvidenza che si realizza, non credere filosoficamente all'esistenza di Dio. Voi parlate di non validità di una esperienza individuale del sacro e di una rivelazione divina. Vuol dire che ci deve essere una istituzionalizzazione della religione? A.P.: Sì, è un rischio inevitabile, ma questo fa la differenza fra una religione quasi bimillenaria e certi fenomeni isolati che hanno una validità microcomunitaria o tribale. Nessuno vuol di re che l' esperienza dello sciamanesimo nelle Americhe o nell'Asia non abbia una sua validità, anzi, però incanalare il sacro in forme istituzionalizzate, quindi in una precettistica, in una dogmatica, in una teologia, in una liturgia, è ciò che può veramente rendere possibile l' esperienza sociale del sacro. La storia della Chiesa è fatta proprio di questa dialettica: ci sono grandi personaggi che esprimono il sentimento religioso nel suo aspetto più scarno, possiamo parlare di San Francesco o di mille altri santi, e c'è l'aspetto istituzionale che spesso cozza, in alcuni casi lo può anche tradire, con quest'amato originario. SpesE' ovvio che nel momento in cui un messaggio trascendente si immanentizza, comincia a operare all'interno di una materia "sorda alle intenzioni dell'arte", e quindi ha dei periodi in cui implode e periodi in cui esplode. Ma questo dentro la stessa persona, non solo dentro le istituzioni. In questo senso le istituzioni sono dei "macrantropi" e seguono le stesse fasi di uno sviluppo personale. Ma con una differenza: uno sviluppo personale lasciato a se stesso ad un certo punto si perde, nel senso che la con fusione che uno è portato a fare fra iI sacro e i prodotti del proprio subcosciente è ciò che lo frega. Questo è un dato di base di tutta l'esperienza religiosa dell'umanità, anche di quella tribale -gli sciamani hanno detto cose stupende su come non farsi ingannare dalle visioni sporche del proprio subcosciente- e l'istituzione, sia essa la Chiesa, il collegio pontificale dell'antica Roma o l'ordine monastico dell'estremo Oriente, ha il compito di tramandare l'ortodossia di un insegnamento. Che poi non sia sempre all'altezza di questo compito è ovvio ed infatti la storia di ogni religione è fatta di riforme, di crisi, di nascite e di morti; il rischio della sclerotizzazione è proprio di ogni istituzione, come di ogni essere vivente. e alla fine il discepolo si tagliò un braccio A.P.: Il cammino individuale nel- !' esperienza del sacro comincia solo dopo il suo ingresso nell'istituzione, dopo che è stato battezzato. Quella è la porta; il concetto di iniziazione è tipico di qualsivoglia esperienza religiosa, da quelle tribali alle più elevate e universali. Recitare "Io credo in Allah e in Maometto suo profeta" ha questo valore, un valore sacramentale. Senza questo innesto, quello che resta è la "selva oscura" dell'intelso si sente dire "A me quel prete non piace, da lui non ci vado", ma questo prete, nonostante non ti piaccia, ha una sua validità, perché è un ponte, ti fornisce quelli che sono i passaggi col divino. A.M.: Credo si possa aggiungere un'altra cosa: questo tema della critica al le istituzioni è sempre stato usato, con mille motivi sacrosanti, per una critica obliqua e piuttosto sleale del fenomeno in sé; una critica del tipo "Il tal papa è un puttaniere, quindi quello che dice sono cazzate". Ma questo discorso è doppiamente sbagliato, perché che un papa possa essere un puttaniere è cosa abbondantemente prevista fin dalle origini e il fatto che lo sia non lo sposta dalla dignità che l'ha fatto pontefice. Da un punto di vista cattolico -e soprattutto ortodosso, da cui si può veramente andare a scuola- la fallibilità dell'uomo è un a priori che solo un bambino, o un illuminista, può ignorare. , .• letto, mentre con questo innesto si · " apre uno spazio immenso, dove si dispiegano le vocazioni individuali. La vecchia teoria dei tipi umani, che è andata avanti fino a Jung, era nata proprio dal tentativo, dal bisogno, di dare una giustificazione, un ordine complessivo, alla varietà. Alla varietà di vocazioni, di strade di realizzazione. Nel medioevo la società veniva divisa in tre ordini, in parte simili alla struttura castale dell'India, che rendevano, al di là delle schematizzazioni e delle fluidità, la realtà dei tipi umani. Le vocazioni sono tutte valide e devono trovare uno spazio per realizzarsi, ma all'interno di un contesto in cui ci sia un innesto, senza il quale sarebbe come cercare di volare tirandosi per i capelli. E il momento dell'innesto è sacramentale, non dipende da te.C'è la storia bellissima di quando il maestro buddista Bodhidharma andò in Cina e si mise, semplicemente, a meditare in una grotta piena di neve. Arrivò il primo discepolo, stette fuori due giorni, ma Bodhidharma non fece alcun segno, alla fine il discepolo si tagliò un braccio e glielo lanciò dentro, per testimoniare il fatto che poteva morire, ma prima voleva ricevere l'insegnamento. E fu allora che lo ebbe. Ma se non e' è questo taglio, questa rinuncia -che è, sostanzialmente, rinuncia ali' onnipotenza dell'ego, cioè al vizio cardinale dell'Occidente, radice delle sue patologie-, tutto rischia di essere strumentalizzato dall'ego stesso, a fini politici o per il semplice incensamento di sé è cosa poco importante. Certo può accadere che un sentimento positivo decada, che la sacralità si confonda con l'emozionalità e quindi degeneri in isteria, in sensazionalismo, in voglia di provare un fenomeno. Ed infatti la funzione che ha un'istituzione rei iLIBRINCONTRO 2000 ••••• e e ••••• e •• e •• libri nuovi a metà prezzo libri nuovi a prezzo intero Testi per professionisti PIROLA e IL SOLE 24 ORE A richiesta tutto. e • • • • • • • • • e • e • • • e • Consegna anche a domicilio Via Giorgio Regnoli, 76 Forlì Tel. 0543 / 23847

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