Una città - anno II - n. 14 - giugno 1992

DOPO I PARTITI? la crisi radicale dei partiti. Il legame psicologico della gente nei loro confronti. Le nuove soggettualità. Intervista a padre Ennio Pintacuda. Padre Ennio Pintacuda, gesuita, direttore del Centro Studi "Pedro Arrupe-Scuola di Formazione della politica" di Palermo, all'indomani della sua conferenza a Forlì organizzata dalla Rete, pur stretto fra 1111 impegno a Rimini, una telefonata di Leoluca Orlando e lepremure della scorta, ci ha, con grande disponibilità, rilasciato quesw intervista. una legge dell'organizzazione stessa. Prendiamo il PSI, ad esempio. Il passaggio da De Martino a Craxi era in fondo il passaggio Padre Pintacuda, cosa sono diventati questi partiti alla luce di quanto sta emergendo a Milano? E' difficile dare uno sguardo completo, penetrante, ai partiti. Ci sono segni di molte ambivalenze nel giudizio su di essi, per cui l'analisi è molto sofferta, tormentata ed è difficile procedere a giudizi definitivi. Da un lato, soprattutto l'inchiesta di Milano ha dimostrato una presenza dentro di essi di undeterioramento, non come fatto occasionale ma quasi come fatto strutturale. Non è solo una crisi legata a problemi organizzativi o di rapporto, di rappresentanza con le fasce sociali, con le classi, con gli spezzoni di società di cui dicono di essere soggetti di rappresentanza. La crisi ha oltrepassato la soglia normale che talvolta, nel processo storico, le istituzioni possono raggiungere. Questo perché la corruzione è qualcosa di più di quello che può essere un momento passeggero di necessità di sostentamento. Siamo di fronte ad un sistema quasi scientifico di rapporto dei partiti col denaro pubblico, con gli investimenti nella città, nella società. Ed è un rapporto per cui il potere è esercitato per ottenere benefici per il partito e anche per le persone, con una identificazione fra uomini dell'apparato, nomenklatura e partito stesso. E' una "tipologia", che conosciamo già, provata anche da procedimenti giudiziari, di rapporto fra poteri corrotti e organizzazioni criminali, mafiose. Certi modelli di comportamento vanno assomigliandosi: le tangenti estorte, per i partiti o per un beneficio personale, sono come il denaro pubblico estorto dai mafiosi negli appalti. Il dato di fatto ineludibile, nel momento in cui si trovano coinvolti i grossi partiti che hanno governato e che avrebbero dovuto essere il sostegno della democrazia, è che sono sullo stesso piano con forme di potere corrotto che noi sappiamo destabilizzanti e pericolose per la democrazia. D'altra parte, però, constatiamo che questi partiti, nella loro globalità, sono fortemente radicati nel consenso della gente, un consenso che deriva da motivazioni ideali e da una forte rendita del voto ideologico più che d'opinione. Non appare traccia di differenze fra i vari partiti ... Siamo di fronte ad un momento politico che non ha segnali chiari, è molto complesso, molto aggrovigliato. Per quanto riguarda i partiti direi che per la Dc il deterioramento è ancora più drammatico, perché è qualcosa che viene da molto lontano. Per il Pds, ad esempio, è un fatto degli ultimi tempi. Almeno nella conoscenza, perché esistenza e conoscenza sono due cose molto diverse. Nella Dc invece è un fatto "datato", nel momento in cui questo partito, in determinate zone, ha scelto di avere una maggioranza consolidata attraverso il voto di scambio, attraverso la scelta del voto in quanto tale, senza un giudizio di qualità. Negli anni settanta ci fu da parte di taluni uomini dell'apparato una strutturazione del partito in un modulo organizzativo burocratico e si decise di prendere il voto anche dei settori che tradizionalmente erano legati al blocco agrario, con un passaggio del supporto mafioso da questo 8°10"a1òtecsa dalle motivazioni ideologiche gio avvenne con un segnale all'efficienza organizzativa, preciso che fu l'assassinio di alla modernizzazione, ad una un esponente Dc nella zona di tecnologia organizzativa. E Camporeale, fortemente ma- sappiamo bene che per tutto fiosa. questo il PSI avrebbe potuto Fu con la segreteria di Giovan- operare perché aveva il leader ni Gioia, delfino di Fanfani in carismatico ed efficentista, Sicilia, che si cominciò a in- aveva un certo progetto di travvedere quel concetto di modernizzazione della socie- "voto di scambio", di voto che tà, non solo nei contenuti econon ha odore e che può essere nomici ma anche organizzatifiltrato, purificato da un uso vi, cioè di riforma dello stato. proprio da parte del partito. Eppure. per quanto riguarda la Questo è stato chiaro col sacco devianza organizzativa e la edilizio di Palermo e di altre corruzione il PSI non è stato da città non solo siciliane. I delitti meno della Dc. In proposito, delle bande mafiose, i delitti gli ultimi fatti di Milano sono politici hanno reso questo fatto di una chiarezza sconvolgente. molto chiaro per Palermo. Si è Il problema si pone anche in invece rimosso quello che relazione al tentativo di riforcontemporaneamente succe- ma del Pci, ora Pds, per quanto deva a Roma, con i rapporti fra riguarda il pacchetto ideologii palazzinari e la corrente an- co e tutto quello che ha travoldreottiana. to l'ideologia marxista. Da una Lo stesso si può dire da un parte c'è la proposta di Occerto periodo a questa parte chetto di rinnovamento del per il PSI. Questo ora è un partito, con un cammino trapartito d'apparato, di potere. vagliato che ha provocato anQuando si diventa tali, quando che fratture interne e scissioni, la denominazione della socio- dall'altra ci troviamo con un logia politica è "partito piglia- Pds coinvolto nelle tangenti e tutto", è necessario avere con- in un modo sicuramente non sistenza, avere voti. Da qua- occasionale. Non si tratta di lunque parte provengano. una mela marcia sull'albero L'uso del denaro pubblico, milanese. Questa è la stessa delle tangenti, la gestione dei tragedia del Pds in Sicilia, con bilanci comunali e dei vari enti lo scontro avvenuto all' interrino ad un rapporto con la cri- no del partito e la fuga del minalità organizzata è stato gruppo degli intellettuali. Uno funzionale al clientelismo e scontro riassumibile nella forall'acquisto di voti. E il PSI è mula proposta da un noto sediventatoomologabilealla Dc. natore del Pds: "non si fa E tuttavia, questa tipologia ha l'analisi del sangue all'impagato nell'acquisizione di prenditoria'·, cioè: l'economia potere perché il PSI è diventa- ha le sue leggi, per cui può to un grosso partito di gover- essere anche denaro che ha no, tale da potersi consociare provenienza mafiosa. Questo in maniera strettissima con la assunto è stato proposto nel Dc, da poter concordare la momento in cui s'è scoperto il spartizione del potere, da di- consociativismo fra i "cavalieventare determinante nella ri del lavoro" catanesi e le coformazione dei governi. operative, il cui beneficiario Hanno avuto simili comporta- era il partito stesso, con rapmenti anche gli altri partiti porti mafiosi estesi in territosatelliti, coinvolti tutti in scan- rio siciliano, anche se non in dali vari. Questo è il dato di modo globale. Quindi, non fatto. l'eccezionalità di un evento liPerò hanno anche avuto il mitato ad alcuni mariuoli. consenso... Eppure stiamo assistendo al La società civile dà la propria tentativo di capire, di giustirappresentanza a questi partiti. ficare ... C'è un'idea di essenzialità del L'opinione è che i partiti vadapartito rispetto all'esistenza no difesi perché, se crollano, stessa della democrazia, uno crolla la democrazia. Questo è stato di necessità. Il partito è il grido più forte che viene alessenziale per la democrazia zato, quasi un grido di sopravin quanto soggetto di rappre- vivenza, un sos disperato dalla sentanza. Noi siamo psicolo- nave che sta affondando, pregicamente legati a questi parti- da del fuoco. E questo fuoco ti, ci identifichiamo con essi in sono i magistrati milanesi. E modo quasi freudiano, vedendo allora: "state attenti a questi, in essi l'immagine del padre perché distruggono i partiti e la che ci difende e sostiene. democrazia." I magistrati preQuesto legame è anche frutto sentati come il braccio armato di una cultura erronea, di una di un progetto eversivo! mancanza di cultura politica. Tuttavia la preoccupazione Quindi il partito va difeso a di chiedersi cosa c'è dopo la qualunque costo nella spcran- Dc, il Psi, il Pds mi sembra za, quasi nella certezza che nel anche legittima. rapporto fra società e partito Cosa rispondere? Intanto che possa avvenire la catarsi, la esistono realtà nuove, movipurificazione. Donde sorge la menti, anche le leghe. E qual è teoria del possibile rinno- il rapporto tra i nuovi soggetti vamento di essi. che ci sono e che nasceranno Una teoria che è all'ordine con i partiti tradizionali? E' un del giorno... rapporto di aggressione che, se Ci sono stati tentativi di rin- non palesemente, punta inelutnovamento in riferimento ai tabilmente alla distruzione dei valori, alle radici fondanti. Si partiti tradizionali? Una legge pensi alla Dc e al rapporto coi del cambiamento esiste: quancattolici. Tentativi di figure, di do questo avviene, per forza le leaders che non coincidevano istituzioni si destabilizzano. Il con le strutture di apparato. cambiamento non può avveniQuesto modulo d'intervento remai dal!' interno, proprio per che voleva il rinnovamento dei un modello scientifico, webepartiti in riferimento ai valori riano. C'è una tale distribudi cui sono portatori, all'ideo- zionedel potere che questo non logia, al progetto di società che può essere modificato dal!' ine<;primonoe per il quale inter- terno. E ci sono poi interessi vengono nella gestione dello non solo di conservazione del stato è fallito. potere, ma anche di economie Ed è fallito anche in riferimen- personali, di un benessere da to all'efficienza. Un'organiz- conservare. Di qui la difficoltà zazione come quella dei partiti a cambiare. Perdere I' istituche mostra una deficienza a zione significa perdere i vanlivello organizzativo finisce taggi economici. Il potere geanche col non essere efficace nera potere. Il partito pigliatutnell 'azione concreta. Questa è to finisce con l'avere consenso Gino Bianco perché dà. E la cosa non riguarda solo il giovane meridionale disoccupato, ma anche la grande impresa del nord. Allora ci vuole quello che è previsto anche dalla sociologia del!' organizzazione: ci vuole una soggettività nuova che sorge e si pone in conflitto per occupare il potere che è occupato da quest'altro soggetto. E' uno scontro di consenso, di rappresentanza, con una tipologia che è quella del movimento che è minoritario e che riesce a sconfiggere il grande potere. E' l'immagine mitica di Davide e Golia, la piccola soggettualità che sfida il grande potere. Anche perché può verificarsi l'alleanza tra iI disagio che c'è dentro le organizzazioni e il nuovo che viene dal di fuori. E quest' incontro, questa alleanza può far crescere, a sua volta, nuove soggettualità. Dove risiede la speranza? Qualcosa ci dice che tutto sommato non siamo alla disfatta. Nella società civile c'è stata una crescita di nuove realtà, di nuovi soggetti e culture politiche. Bisogna operare con uno spirito missionario nel convincere sulla natura stessa della rappresentanza politica. Questa cultura nuova non è presente in molte parti delle nostre sedi cui turai i accademiche, perché mi accorgo che ancora c'è una cultura arcaica, vecchia, trasfusa poi nei manuali di scienza politica, del diritto costituzionale e della scienza dello stato, secondo cui le sedi della politica sono le istituzioni, il parlamento; l'ordinamento dello stato è sacro, non si tocca, mentre le sedi della politica della gente sono considerate una forma di assemblearismo indebito e di anarchismo. Noi siamo figli del positivismo giuridico e lo "stato etico" hegeliano o gentiliano è ancora "vivo". I nostri manuali di storia della filosofia ne sono ricchi. Viviamo nella convinzione dello stato etico, dello stato soggetto della politica. Ora potremmo essere al meraviglioso punto per cui il ribollire che c'è nel mondo intero, nei paesi dell'est, ma anche nella crisi del capitalismo, ponga la domanda di qualcosa, di un riflettere per inventare la democrazia del futuro. Pochi giorni dopo fa strage di Capaci abbiamo telefonato a Padre Pintacuda per porgli alcune domande. Padre Pintacuda, cosa può dirci su quanto è successo? Questa strage, quest·auentato è fra i più terribilied esecrandiche sonoavvenutiquantomenoinSicilia e rimandaun po· alla strage di PortelladelleGinestre,quando la banda Giuliano fece strage di ciuadini che partecipavanoalla festadel I O Maggio.Questastrage ci ha riportatoalle immaginie al doloredelle altrestragi nelnostro paese.Milano,Brescia,Bologna. Edè propriosecondoi giudizi su queste altre stragi che bisogna valutarequestaincui hannoperso la vita Falcone, la moglie e lii scorta. Non si tratta soltanto di omicidi di mafia. ma si traila di assassinii legati ad un processo stragistache vieneda lontanonel nostropaese.Percuisiamoancora unavoltaincontinuitàconleforze che nella nostra democraziavogliono governi di comodo, che coprano le malefatte,soprattutto quelle legatead eventi politici,a corruzione politica, a pezzi ..deviati.. dello stato. Questa strage. che avviene quando si doveva eleggereiIpresidentedellarepubblica, con i vari Craxi e i vari Forlani (grazie anche alle incertezzedi Occhetto)che hannooperatonel tentativodi avereun presidentecheeseguisseiloroprogetti autoritaridi Repubblicapresidenziale e di condizionamentodella magistratura (come è avvenuto parecchievoltenel recentepassato), è qualcosadi molto impressionante. Ha avuto la mafia nel livelloarmatoedi supportoinuna tipologiache ci rimandaalle tecniche dei servizi. L'esecrazione, che magariqui a Palermoè legata ancheal ricordodialtrevittime,di Dalla Chiesa. di Chinnici, di Cassarà,di Bonsignori,di Grassi e chesi allargafinoa comprendere le vittimedelle stragi di Bologna.di Milanoe di Ustica,si lega a quell'apprensioneche derivava dalla collaborazione di Falcone conunpersonaggiocomeMartelli. presentatosicapolistaper il PSI in Sicilia in un momentoin cui voti di mafia si sono spostati verso questo partito. Ecco. alIora. la fi. guradi Falconeèunafiguragrande per il lavoro fatto nel pool antimafia.cheperònegliultimitempi, soprattuttoalla conclusionedella campagna elettorale quando ha accompagnato molto Martelli. indubbiamenteè statacomodaper parti politicheavverse.che fanno partedel "regime".che si contendono il potere e che hanno dato tristespettacoloduranteleelezioni del presidente della repubblica. Chi voleva Vassalli, chi voleva altri personaggiper tentaredi garantirsialcunesicurczze...equesto delitto avviene nel pieno degli scandali di Milano, in cui tulli i partiti sono coinvolti, ma il PSI. stando alle notizie sul conto in Svizzera. pare coinvolto proprio come partito. Insomma c'è una complessitàdi situazioniche, nell'esecrazionedi quantoè avvenuto.ponemoltiinterrogativei ,come hacoraggiosamentedettoilcardinale Pappalardo,l'omicidioè avvenuto a Palermo,è stato ucciso un giudicesiciliano,ma il delitto ha caratteristichepolitico-mafiose, lecaratteristichedellastragedi stato. Qual è il clima di queste ore a Palermo? Nonostantetutto un buon clima. Questacittà ha percorsoun lungo cammino. Stanotte ai balconi c'erano lenzuola con scritte inneggianti ai martiri. Anche se il delittoFalconevienedamanie da mezzi di persone che in questo momentomagari sono sedute in poltroneesclusivedi palazzidello stato o che comunquehanno implicazionianche lì, tuttavialacittà di Palermoricordail Falconedel poolantimafiaed è al fiancodelle famigliedegli agenti,che la città ha sempremodo di vedere per le stradea tutelarele variepersonalità. E" un camminodi speranza, non c·è stata solo rabbia. Sono stati fischiatii variMartelli,i vari Spadolini.i vari Fini,però lacittà ha applauditoil cardinalePappalardo, Orlando, Dalla Chiesa. Ayala. Non è esplosa solo nella rabbia. E" un camminodi liberazionechesta avvenendoe cheèdi esempio alle altre città d'Italia. Speriamo di trascinare in questo camminoanchequestapoveracittàdi Milano,questapoveracittàdi Venezia,di cui si sono scoperte adesso lecollusionipiù bieche. le ruberiepiù sofisticate. Chi è in prima fila contro la malia cosa s'aspetta ora dallo stato e dai siciliani? Noi che siamo in prima fila ci aspettiamoinnanzituttoche lostato sia dei cittadini. Il lavoroche facciamo, che io personalmente faccioepercuisonorecentemente venutoanche a Forlì. è gridare il rinnovamentodella politica, che lo stato è dei cittadinie si aspetta chealcunisianocacciativia,come in fondoè statocacciatoCossiga, come è statocacciatoForlani,che aspirava a diventare presidente, chevadanoviaquestimercantidel tempiodalleistituzionicheappartengono ai cittadini. Ci aspelliamoche i cittadinisi incamminino connoiinunarivoltacivile,morale. politica, cacciando via i tangenzieri, i quali possonopermettersi, alle spalle dei cittadini, di fare congressi di partito con le fantasmagoriedei vari tempietti grecio le varieassisespendaccione e, oltre a questo. si comprano ville,yachtse aerei privati.Ecco, ci aspe11iamochequestagentesia cacciatavia.LaSiciliahagiàdato ungrandecontributodi sangue.ha fatto un grande cammino, anche se tanto ne restada fare, a cominciare dallo snidamentodegli esecutori. Questastrageè delittodel Paeseecontrolademocrazia.Non è un fatto solo siciliano. ■ L'ORRIDODI CAPACI L'ALBERO DI FALCONI "Falcone sotto le parole" titolava in prima pagina il Corriere della Sera dell'ultimo giorno di maggio riportando ilflorilegio di commenti alla strage di Capaci. Contemporaneamente sull'Europeo venivano messe a confronto le dichiarazioni di personalità politiche ed istituzionali sul "delitto Falcone" e sul "delitto Lima": fotocopie tanto più impressionanti quanto più distanti erano stati quei due uomini, le loro vite, le loro stesse morti. Non è certo di altre parole che c'è dunque bisogno: qui vorrei solo riflettere e invitare a riflettere sulla MISURA di quello che è accaduto sull'autostrada Palermo-Trapani alle 17 e 58 di sabato 23 maggio 1992. Da quel giorno ho sempre associato l'immagine di Falcone a quella del cratere provocato dal tritolo: solo che di Falcone avevo un seppur fugace ricordo diretto (a Milano nel 1988, durante un Convegno di magistrati della c.d. "corrente verde" a cui ero capitato per caso assieme ad alcuni amici forlivesi) mentre di quel cratere mi ero potuto fare, come quasi tutti noi, solo una mediata idea televisiva. Finchè qualche sera fa, a Roma, nella piazza del Pantheon -a due passi fra l'altro da Montecitorio, dove i riti della politica avevano appena fatto prevalere Napolitano su Rodotà· ho potuto avvicinarmi alfa realtà anche di quella voragine: un giovane collega di Palermo, ex-avvocato dello Stato, come me ad un corso di aggiornamento romano, me ne ha indicato le dimensioni fisiche con un misto di incredulità, rabbia ed emozione nelle parole e negli occhi. Era -è· un buco grande come lo spiazzo davanti al Pantheon, profondo più di dieci metri: ho capito allora come eravamo stati ingenui, io e quegli amici di Forlì a stupirci -sul momento a Milano e varie altre volte ripensandoci in seguito- della relativa facilità con cui eravamo entrati in quella sala, della apparente vul,wrabilità di Falcone, della sua tranquillità. Non dovevano solo ucciderlo. Per l'uomo-simbolo (della lotta alla mafia) occorreva una morte-simbolo (di potenza ed invincibilità): l'orrido artificiale di Capaci, in Sicilia. Dopo quell'orrido, solo le parole di Giovanni Falcone mi paiono dicibili: di fronte alla foto delle vedove dei giudici Cesare Terranova e di Gaetano Costa, Falcone aveva scritto che quell'immagine dolorosa "parla alle coscienze perchè suscita l'amara considerazione che non ci sarebbero stati tanti morti, se tutti quanti, a cominciare dai loro stessi colleghi, avessero avuto lo stesso impegno civile e la stessa determinazione". Dopo quell'orrido, per tutti noi la considerazione di Falcone suona ancora più amara: ma forse non anche vana. Il ficus della casa-caserma di Giovanni Falcone e Francesca Morvilfo a Palermo è ora diventato "l'albero di Falcone", pienodifiori ebiglietti: uno èquello dei ragazzini delle elementari di Corleone, il paese di Totò Riina e Bino Provenzano, ma anche il paese dove Falcone passò da sfollato gli anni della guerra. I loro compagni più grandi delle superiori di Palermo non cessano difare assemblee e manifestazioni: e a Sciacca dicono che non solo le cose sono cambiate, ma anche loro sono cambiati. Mai alla polizia erano arrivate tante segnalazioni e testimonianze spontanee e non anonime. Mai tante domande di trasferimento erano state/atte dai magistrati per una sede "disagiata" come quella di Caltanissetta. E l'altro giorno a Forlì un ragazw di sedici anni mi ha detto che gli è venuta voglia di sfudiare legge per andare afare il giudice a Palermo. Forse non eraprevisto che dal 'orrido di Capaci potesse nascere l'albero di Falcone. Giorgio Calderoni dibaffiti di UNA CITTA' COSANOSTRA COSENOSTRE giovedì, 25 giugno, ore2 I Circoscrizione Uno, via Maceri 22, Forlì INTERVISTE: AdAng,•lo Panebianco: PaoloBcrtozzie Franco Melandri. A patire Ennio Pinlll• cuda: Massimo Tesei. A Aldo Terraciono: Patrizia Beni. A padre Enzo Fantini: Patrizia Betti e Marco Lega. A Giampiero Moretri: Rocco Ronchi, Franco Melandri. Gianni Saporeni. A Piero Ri11aldi: Libero Casamurata e Gianni Saporeni. A Andrea Cmievaro: Rica Agnello e Fabio Strada. Alle operatrici dell'asilo-nido "Le Vigne: Rita Agnello. A J11dithMalina e Hano11Re:.11ikov: Rosanna Ambrogeni. Fausto Fabbri e Franco Melandri. A Pipf>OTado/ini e Mima Del Signore: Franco Mela,fdri e Gianni Saporelli. A Gabriella Zigmmi: Luisa Fiumi. Foto di Fausto Fabbri. Foto di pag.12 è traila da Storia e Dossier. cd. Giunti. In copenina foto sca11ata all'Asilo "Le Vigne". UNA CITTA' 3

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