Una città - anno II - n. 14 - giugno 1992

I Via I In un numero passato si parlava delle feste sadico-religiose in Spagna, dove gli animali vengono torturati ritualmente. La corrida cos'è? Non so fino a che punto la corrida possa rientrare nella categoria delle feste sadicoreligiose. Sadica in un certo senso non può non esserlo per quello che succede nell'arena, e forse anche religiosa, ma nel senso di una certa sacralità che circonda il dramma che viene recitato. In senso religioso stretto ho molti dubbi. Anche se poi molte cose, per il carattere tipico spagnolo, rientrano in un certo quadro. Quello di una onnipresenza della religione cattolica, una presenza estremamente ritualizzata ancora oggi. Per esempio ho assistito al rito della preghiera del torero, nella cappella del1' arena, ed è molto suggestivo e sopratlutto è un momento di grande tensione. Lì si riesce a percepire come il torero affronta il momento della corrida. Che è sempre un momento cruciale. Questo è importante da capire per chi non conosce la corrida. Comunemente si pensa che il torero vada nel1'arena ad uccidere un animale sostanzialmente innocuo. In realtà ogni volta che un torero scende nell'arena rischia la vita. La rischia effettivamente. E non dimentichiamo che il torero non è solo il "matador" che manovra, fa le figure con la cappa e la muleta e che poi ucciderà l'animale. Attorno a lui girano altri toreri, che fanno parte della sua quadrilla, che sono i picadores e i banderrilleros. Tutti questi uomini rischiano la vita. Se uno è abbastanza vicino per vedere i loro volti, vedrà che non sono mai persone tranquille che scendono per fare uno spettacolo. Equesta è l'altra cosa che va rivista. L'idea di corrida come spettacolo è un'idea che può avere il turista d'agosto, perché la distanza crea sempre illusione. In realtà la corrida è qualcosa d'altro. Per gli spagnoli e anche per chi si avvicina con un certo atteggiamento la corrida è un dramma. un'area barbarica dell'animo Con una vittima, almeno una, che comunque è predestinata. Perché il toro deve morire comunque. Anche se ha ucciso un torero verrà ucciso dal matador successivo. Rarissimamente il toro si salva. E' successo. Ad alcuni tori che nel1' arena hanno dimostrato uno straordinario coraggio, alla fine, a furor di pubblico, e ci sono segnali particolari per questo, è stata risparmiata la vita. Tori che sono rimasti nella storia della corrida, a cui è stata restituita la libertà. Che, detto fra parentesi, nel caso del toro da combattimento è vera libertà, perché questo toro vive allo stato brado sempre, vede l'uomo da vicino una volta sola nella vita, ali' età circa di un anno emezzo, quandogli viene provato iIcoraggio. Unpicador lo stimola con una picca particolare e se il toro attacca, diventa toro da combattimento. I tori lasciati in vita sono comunque casi rarissimi. Ma il rischio per l'uomo, che mi sembra assodato, anche se le percentuali sono 99 da una parte e una dall'altra, non assolve la corrida, ammesso che sia giusto condannarla. Perché le motivazioni che spingono a vedere la corrida mi sembrano basate su valori negativi. Comunque mi sfuggono motivazioni positive. Rispetto ali' atteggiamento dello spettatore e alle sue motivazioni, il discorso è complicato. Di motivazioni positive, nel senso di energie positive che si possono scaricare nel1'arena, non ne vedo tante neanch'io. Il piacere che si può rovare assistendo a una corri- • . da ... non so come dire, è senza dubbio qualcosa che appartiene ad un'area barbarica dell'animo umano. Non possiamo negarci questo, le motivazioni non possono rientrare in un'area della positività. E' sicuramente una rappresentazione di grande aggressività, è una rappresentazione della morte. Il fascino della corrida è nella morte che comunque c'è, è presente, che colpirà il toro, che a volte colpisce uno dei toreri. E' nel fatto di saperla e vederla vicina, è nel fatto comunque di un uomo che si rapporta con un animale avendo vicino la morte. Questo è il fascino della corrida. E poi fascino forse non è la parola giusta, perché richiama forse lo spettacolo. E' più un coinvolgimento. una situazione intrigµnte e anche indecifrabile che si prova, è una cosa molto ... molto istintiva, molto sanguigna.- Anche sanguinosa... Anche sanguinosa, anche sanguinaria. Epoi la sensazione del rischio è una cosa che sta alla base di questa passione. Ho portato a veder la corrida persone che erano e sono fermamente contrarie, però hanno ammesso che assistendovi hanno provato un piacere innegabile. E' la stimolazione di sentimenti negativi... Probabilmente sì. Non riesco a dire che stimola dei buoni sentimenti fra virgolette. Però tutto questo movimento per abolire la corrida mi crea una contrarietà. Maradona, Tvson, Ben Jolinson Ad un certo punto dovremmo accetlare anche certe diversità e non far rientrare tutto in una sola omogeneità. Ma il toro l'ha consultato mai nessuno? Ma probabilmente sono tanti gli esseri che nessuno ha mai consultato. E' giusto, nella corrida si uccide un toro e nei suoi confronti la cosa non è certo corretta, ma io ho una gran paura che abolire la corrida, abolire i riti barbarici, oggi è la Spagna, ma domani sarà l'Inghilterra per la caccia alla voipe, che non è meno crudele, si arrivi a una omologazione, ad una normalizzazione totale, al vero mercato comune, alla grande massificazione, con un umanità da Kit e Kat, perché propinano a tutti lestesse cose. E' una società che fagocita tutti gli eroi, non mi sembra un caso che Maradona alla fine prenda la cocaina, e non sarà già l'unico. Che Tyson alla fine violenti una donna, che a Ben Johnson, dopo un record straordinario, alla fine trovino il doping. Ho l'impressione che qualsiasi cosa che si distacchi dai codici correnti, qualsiasi dimensione eroica ... Insomma il torero è un eroe perché sfida r- --"'--"-·-= La corrida. Dramma crudele, irrazionale e barbarico? L'uomo impeffito, farsesco, "vestito di luce" che affronta la morte. Il culto del rischio e della virilità ( e femminilitàJ. Lapiccolo-borghesizzazione planetaria e il fagocitamento di ogni eroismo. Piero Rinaldi, in questa intervista, difendendo appassionatamente la corrida, tocca temi "a rischio" su cui torneremo. la morte. Quello che tutti ammirano nel torero è il suo coraggio disumano nell'affrontare un animale che a volte pesa 700 ehili, che è enorme. E di quanto sia enorme te ne accorgi veramente se, verso la fine della corrida, quando l'arena si svuota, vai giù nelle barreras e nelle controbarreras che sono gli ultimi recinti. Allora ti rendi conto fisicamente che il torero è una persona che sfida la morte. Ma difendere ideologicamente, razionalmente, la corrida è impossibile. E' tutta una sensazione di cuore. E non si può negare che sia barbarica. Però me lo devono venire a dire dopo che l'hanno vista. Non lo so. Leggevo oggi la lettera sul numero 13 della signora che dice che siccome gli uomini schiacciano i gatti senza frenare, per lei veder morire un uomo o un animale è la stessa cosa. A me sembrano cose assurde. A parte che io non ho mai visto una macchina non frenare se attraversa un gatto. Frenano come fossero bambini. Io amo gli animali, ho avuto 13 gatti, non andrò mai a caccia, ma sono contro l'abolizione della caccia. Perché l'idea di somministrare la morte, che è un potere divino, non può non catturare l'uomo. Come si fa a non capire il fatto che l'uomo possa essere affascinato dal- !' idea di somministrare la morte a un altro essere. E' impossibile negare queste cose ... La corrida. Quando sei lì ti accorgi di tante cose. Per esempio ti accorgi del rapporto stretto che si crea fra toro e torero. Questo perché il toro non è un animale semplice. Non è che si piantano bacchetti a caso sul toro o lo si picca piantandogli acasaccio un palo nella schiena, o la spada che si pianta a caso ... Sembra assurdo, ma il rapporto che si crea fra toro e torero è molto complesso e indecifrabile. E' difficile da spiegare, ma il torero ama il toro, non fa la corrida contro il toro, ma fa la corrida insieme al toro ... C'è un rapporto ancestrale, che richiama quello fra la vita e la morte. la loro onnipresenza e la loro congiunzione. Ed è elevato a una valenza artistica, ad una rappresentazione drammatica del contrasto tra valori opposti: la vita e la morte appunto, CO ma anche il bene e iI male, l'angelo giustiziere e il diavolo, il bello e il brutto, la luce e il buio. Non è un caso che il torero indossi il ·'traje de luz", il vestito di luce. mentre i tori, nell'immaginazione collettiva sono sempre neri. E. un tentativo supremo di calare l'estetica sul momento di contatto tra gli opposti cruciali, capitali. Molti grandi artisti e non solo spagnoli, hanno amato proprio questo. D'accordo, ma tutto ciò non toglie nulla al fatto che si torturi un animale, che va anche indebolito prima di ucciderlo. E' vero e non è vero. Certo, nessuno potrebbe spuntarla con un toro così come entra nell'arena. Ma vi faccio un esempio per chiarire, prima di riprendere il filo del discorso. Molti guardando una corrida pensano che una volta che un toro è fermo, che ha la lingua penzoloni, che sembra fiaccato sia il momento più favorevole per il torero. E' falso. Perché quello è il momento in cui il torero rischia di più. Non è vero, cioè, che l'indebolimento del toro diminuisca il pericolo per il torero. Esistono dei momenti in cui il toro segna dei punti di vantaggio, quando rovescia un cavallo, quando riesce a colpire un torero. e li memorizza e tende a tornare nel posto in cui ha segnato quel punto, che nel linguaggio della corrida si chiama "querencia". Allora, quando il toro sta fermo, per il torero, che deve avvicinarsi, è il momento peggiore. E quasi sempre, in quel momento, al torero tremano i piedi. E la gente se ne accorge. E viene regolarmente fischiato. Ho visto lanci di bottiglie, di cuscini contro il torero, insulti. tentativi di cacciarlo fuori. Perché un torero non va nel1'arena a far quello che vuole. Va per ricoprire un ruolo. quello di chi rischia la vita e di chi è l'eroe. Se l'eroe cade, se va in disgrazia viene declassato immediatamente a buffone, con tutte le offese che si possono urlare dagli spalti di un qualsiasi stadio. Ora il toro non viene solo e principalmente indebolito. Certe cose sono fatte per indebol irio come per esempio il lavoro con la picca, l'asta lunga del torero a cavallo. Viene piantata nel mori Ilo, un muscolo sulla schiena del toro, ma che, comunque, deve essere piantata in modo da non danneggiare la corsa dell'animale. Le banderillas vengono piantate invece per correggere la corsa del toro, perché le corna del toro corrano diritte, visto che spesso il toro ha la tendenza a scartare a destra o a sinistra e questo è molto pericoloso. lo capisco che è una tortura cieli'animale, ti sto rispondendo solo sul fatto dell'indebolimento. Lo scopo non è quello di indebolire troppo il toro, che è una cosa che il torero non si può permettere. Per esempio il toro è un animale molto delicato, se il torero gli strappa la cappa troppo velocemente davanti agii occhi, il toro nel voltarsi può facilmente danneggiarsi la colonna vertebrale e il torero in questo modo avrebbe rovinato il toro per lo scopo della corrida. Il toro deve arrivare ali' atto finale della sua morte essendo ancora un animale pericoloso per l'uomo. un animale fiero. E questa è la preoccupazione del torero. Io ho visto dei gesti di toreri, che possono sembrare anche buffonate. ma che implicano un rapporto particolare fra torero e toro. Ho visto toreri inginocchiarsi di fronte al toro, fargli il segno della spada sulla fronte e accarezzarli. Mi chiedo se abbiamo sempre tutti i codici per interpretare certe situazion1. Ma il tuo punto di vista parte sempre dal presupposto di una misura di coraggio del- ! 'uomo e se vuoi anche del toro. A tal fine uso una tortura, finalizzata a preparare esattamente l'animale a questo confronto con l'uomo. Ma questa cosa può aggravare la cosa, non è in discussione il coraggio dell'uomo, è in discussione tutto... Infatti. Me ne sto rendendo conto. Nonèpossibileunadifesa ideologica della corrida. La corrida non è accettabile da un punto di vista ideologico. E' palesemente crudele, è palesemente inutile,è palesemente una tortura dell'animale. Non credoche così si possa difendere la corrida. La corrida è qualcosa che non può non coinvolgerti in modo profondo, intimo, irrazionale, un coinvolgimento che ti fa estraniare da altre considerazioni. Non posso dirti che è giusto torturare il toro, ma quando guardi la corrida sei come travolto da questa situazione che si crea. pura assurdità, pura follia E' tutto assurdo. Perché è assurdo anche che iI torero scenda nell'arena, è assurdo che dei cavalli. prima che venissero protetti con coperte, fossero squartati dal toro regolarmente e venissero ricuciti in tutta fretta o riempiti di segatura qualora l'intestino uscito dovesse essere tagliato, o cose di questo genere. La corrida è pura assurdità, è pura follia. Non possiamo condurre su binari razionali una difesa della corrida. E' un coinvolgimento. In questi catini splendidi, con tutti i suoni del lacorrida, la banda, con la gente che ha un colloquio con il torero, col torero che risponde a frasi che gli arrivano all'orecchio. Abbiamo un torero che ha atteggiamenti al limite del farsesco, se non riusciamo a entrare nella situazione. E' un uomo che cammina in punta di piedi, impettito, un uomo che nel giro d'onore, un tempo concesso a fronte di particolare coraggio, ma adesso un po' inflazionato, raccoglie gli oggetti gettatigli dal pubblico, raccoglie la scarpetta della donna e bacia il tacco a spillo, tira fuori il rossetto e guarda il colore. glielo ritira. Tutto è farsesco, soprattutto se lo si vede in televisione. Ma se sei lì ... E soprattutto c'è la morte che non è una cosa che si può far finta di non sentire. Molti per esempio dicono "io terrei sempre per iI toro.,. Forse non hanno mai visto cosa succede a un torero quando è incornato. E non voglio dire che al toro tocchi miglior sorte. ma nessuno mai spe,ra che il torero venga incornato. Se uno ha avuto la sfortuna di vederlo, si rende conto di cosa significa essere colpito da un animale che pesa come un automobile e fa dei buchi dove ci passa un braccio. E a volte in quei momenti, che fanno parte della corrida. ma come possibilità, disgrazie, conseguenze anche di errori, ci si rende conto di come questi uomini, un po' farseschi ai nostri occhi. rimangano intrappolati in una situazione di cui ci sfugge il senso. A Pamplona, nell'88, ho visto untorero incornato nel retto portato a spasso dal toro: gli stava seduto sulla testa e quando il toro l'ha messo giù e ha sfilato un corno che non era meno di 4045 centimetri. non si è voluto far toccare da nessuno. ha raggiunto le barreras da solo con il sangue che gli arrivava alle caviglie, e solo un volta passato il cancelletto, è svenuto ed è stato portato in infermeria per essere operato. Non sono personaggi normai i.sfuggono alla nostra interpretazione. Almeno loro, se non gli spettatori. E' difficile capire che un uomo a cui si apre un buco nella pancia di I O centimetri di diametro non voglia essere toccato da nessuno, voglia continuare a toreare. Ho visto toreri con cicatrici dappertutto, eppure qualcosa continuava a trascinarli lì dentro. Da tutto questo discorso cosa viene fuori? Un grande rito che si richiama a istinti e usanze ataviche, barbariche. Ma non sono cose che dovremmo superare? Secondo me la Spagna è una cosa che può assomigliare ali' Italia di 30 anni fa. Allora ho l'impressione che noi, in questi 30 anni, oltre ad acquisire cose, ne abbiamo anche perse altre. Se allarghiamo un po' il discorso, dal rito barbarico al discorso del sangue, della violenza, alla stima della virilità, del coraggio, della fisicità, a questo magma atavico, a me sembra che abbiamo perso cose preziose. Perché diventiamo schiavi di un consumismo dilagante, sono arrivate cose che sfuggono a qualsiasi riferimento. Ho paura che ci si vada a mettere in un canalone dagli esiti obbligati, e saremo tutti lì a desiderare il macchinone e il telefonino cellulare. Per esempio l'ultima volta che sono stato in Spagna, un anno fa, dopo dieci anni dalla prima volta, ho visto un degrado spaventoso, un'edilizia alla Lido di Savio, coste deturpate in modo ignobile, l'Andalusia la stanno rovinando con questi poli turistici orripilanti. Ma questi sono gli avamposti che noi stiamo costruendo là. E' l'effetto di questo turismo che va a "vedere" la gente barbarica di là che fa le corride. trasgressione è ancora trasgressione Ma io vedo che in Spagna certi codici morali finora hanno tenuto, non ci sono tanti filtri come da noi, per esempio la parola, e il modo come la si dice, ha ancora molto valore. Le stesse regole sono più rispettate, per loro la trasgressione è ancora trasgressione. Il senso del peccato là c · è ancora e può darsi che pecchino di più, ma sanno di peccare ed hanno un forte senso del piacere e del dispiacere. Qua la trasgressione è la norma o una moda e addirittura non si sa se un anno è di moda o non lo è. Da noi si mette il confine per poi sorpassarlo sistematicamente. Là i confini sono ancora confini. Epoi la virilità e la femminilità là esistono ancora, non c·è uno scenario così mutevole come da noi, con la confusione dei ruoli. Per esempio ancora ci si corteggia con lo sguardo, a noi può fare sorridere, ma è una cosa molto bella. Altri codici di avvicinamento. ormai correnti, a me sembrano molto poveri, per dir poco. Là c'è un impasto di sesso e sentimenti ancora magmatico, che non è diluito. Qui analizziamo, sminuzziamo, vivisezioniamo gli incontri, per cui poi c'è l'incontro "di sesso·•, c'è l'incontro... Sicuramente conta molto la religione cattolica che è molto più radicata che da noi. Ma tutto sommato gli spagnoli mi sembrano più puri, più sani, più interessanti. Io sono stato in Australia ed è impressionante trovarsi di fronte a un'umanità che sembra non aver spessore. Parli con uno e con un dito tocchi il fondo. dopo cinque minuti hai esaurito tutti gli argomenti, prendi la jeep e vai fare iIsurf. InSpagna ho ritrovato il piacere della relazione personale, incontri una persona e dici '·questa è una bella persona". In Spagna ci andrei ad abitare volentieri. Tornando anche alla corrida, mi sembra di capire che

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