La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 5/6 - lug.-ago. 1995

luppo è un processo che va oltre il significato stesso della parola. Sono impliciti sentimenti forti come il rispetto, la parità, ecc. È un processo coinvolgente, di anima con anima, è un reciproco dare e avere. La nostra· esperienza con i partner in Italia è positiva. Positiva in quanto oltre al programma specifico sono presi in considerazione gli aspetti che riguardano la cultura. È un dare e un ricevere reciproco - non solo di informazioni - su come gestire lo sviluppo nel futuro'\ Alla richiesta specifica su quali sono le aspettative nei programmi di cooperazione, Sri Loganhatan ha risposto: "Sinceramente non ho molta fiducia. Siamo tutti esseri umani. Sia al Sud che al Nord ci sono molte cose che si possono condividere. Il problema è come farlo. Dovrebbe essere un processo reciproco di dare e avere da quale potrebbe nascere amicizia e collaborazione. A monte si d.ovrebbero superare tutte le differenze e i confini geografici. Differenze di razza, di religione, di cultura, economiche. Siamo tutti figli della terra. Questi sono i sogni che la nostra gente nei villaggi ha; sogni di un villaggio ideale, di fratellanza". Eritrea: giovani e donne artefici della ricostruzione L'Eritrea è uno dei più giovani stati indipendenti del pianeta, ma anche uno dei più poveri. Accanto ad aiuti in- .ter?azi~nalj P,er porre rimedi a s1tuaz1om d emergenza, anche con l'impulso delle giovani istituzioni eritree stanno prendendo avvio alcuni programmi che puntano a un miglioramento progressivo della situazione economica e sociale. Gli obiettivi prioritari di tali istituzioni sono essenzialmente tre: educazione e formazione professionale, sanità e servizi sociali, sviluppo di attività produttive in ambito rurale. La signora Askalou ha dichiarato: "Il nostro scopo è quello di consentire alle donne che la partecipazione alla ricostruzione del Paese e .ai benefici che da questa ne derivano, aumentando la coscienza femminile riguardante i diritti politici, civili e socioeconomici. Abbiamo presentato iniziative legislative per una migliore regolamentazione del diritto delle donne in ambito familiare, per assicurare alle donne pari opportunità di accesso alle scuole e al mondo del lavoro, per garantire la migliore assistenza familiare possibile. Un'azione particolare è la lotta per lo sradicamento della prostituzione e della violenza sessuale sulle donne". E per quanto riguarda la cooperazione: "Scegliamo partner internazionali che ci aiutino a essere noi stessi, a poter contare su noi stessi, sostenendo il popolo a essere indipendente e autosufficiente, partendo dalle aspirazioni e dai bisogni locali. Non crediamo -in un rapporto tradizionale, come, per esempio, l'invio di persone italiane per realizzare progetti, che impongono programmi, che dicono cosa va bene e cosa non va bene: ciò porta al fallimento. L'unica strada è l'autosviluppo e la collaborazione paritaria: in questo la presenza delle donne e la specificità femminile sono essenziali". Conclusioni Nella tavola rotonda conclusiva su "strumenti di cooperazione a sostegno del partenariato Nord-Sud" sono intervenuti esperti, rappresentanti delle Ong italiane, partner del sud. In particolare ricordiamo l'intervento di Sunimal Fernando, direttore generale aggiunto di Ired internazionale, che ha dichiarato: "Noi abbiamo diverse esperienze di cooperazione con partner di molti paesi. La maggior parte di lor? proviene dal Nord l}.menca e dal Nord Europa, in particolare Scandinavia. Con questi partner la collaborazione non è delle migliori, perché essi cercando di proporre forzatamente il loro modello di sviluppo. Al contrario, con i partner del "Mediterraneo",· per esempio Francia e Italia, l'esperienza è positiva. Questi partner hanno un rispetto maggiore è una grande ammi-· razione per la cultura asiatica. È evidente la diversità dei due approcci. Inoltre i nostri bisogni rispetto alle organizzaz.ioni non governative sono relativi a una magi;;iore flessibilità nei confronti degli aiuti finanziari allo sviluppo. Lo sviluppo è un processo di crescita e non un progetto a°nche se è visto come tale. La nostra vita non è un progetto ma un processo. Quando vengono fin anziati dei progetti si pre- ~ tende che l'impatto sia forte a fronte di finanziamenti piccoli. Ma così non funziona. Intendo dire che usiamo quei finanziamenti per cercare di avere un profitto migliore da investire in banca. La banca a sua volta ci garantisce modalità di credito. Una maggior disponibilità finanziaria moltiplica così:le risorse alle quali accedere, per la popolazione povera". . Concludendo, il seminario organizzato dal Cipsi ha indicato una strada: quella dell'importanza del rapforto diretto tra soggetti de Nord e del Sud, il passaggio dal volontariato alla cooperazione. La speranza è costituita dalla valorizzazione delle risorse umane e dei processi partecipativi or:ganizzati o in fase di avvio a livello di società civile, nei paesi del Sud del Mondo, il ritorno a una dimensione di cittadinanza, di bisogni fondamentali della persona umana, di responsabilità di tutti. Non possiamo più delegare la cooperazione agli Stati o l'emergenza .alle agenzie specializzate: abbiamo sperimentato con questi partner, con questo seminario, che è possibile riscoprire un rapporto di solidarietà tra popoli, persone, direttamente. La società civile è presente, è possibile rilanciare la solidarietà tra i nostri paesi. La strada della progettualità delle Ong è quella di scoprire questi talenti, valorizzare i soggetti nel Sud, accettare questa sfida, andando a imparare piuttosto che ha insegnare. ♦

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