La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

cienza che la espongono a un rischio sempre più elevato di sviluppare la malattia Aids . Diversi studi su persone con data di infezione nota hanno osservato che a cinque anni dall'infezione il 10% circa delle persone sieropositive per Hiv ha svilupfato Aids ; tale proporzione sale al 25% circa a settimo anno dall'infezione, e raggiunge il 50% (tempo di induzione mediano) tra il decimo e il dodicesimo anno. Ciò significa che la metà delle persone con infezione da Hiv resterà libera da malattia per un tempo superiore ai dieci-dodici anni, e al momento at- ~ale non è possibile sapere quale proporzione d1_personecon infezione da Hiv non svilupperà A1ds per tempi anche molto più lunghi, o non la svilupperà affatto. Ciò significa anche che ragionare sull' epidemia limitandosi alle informazioni relative alla malattia Aids vuol dire ragionare su dinamiche epidemiche attive in anni trascorsi e possibilmente anche molto diverse da quelle attuali. Infatti, la regione in cui l'infezione da Hiv si sta diffondendo più rapidamente è il sud-est asiatico, con almeno due milioni e mezzo di casi di infezione stimati dall'Oms a fronte dei soli 8000 casi di Aids notificati: l'epidemia è arrivata a coinvolgere questa regione verso la fine degli anni '80 e non ha ancora potuto produrre un numero di casi di malattia corrispondenti al disastroso diffondersi dell'infezione. In Thailandia, a Bangkok, il 36% delle prostitute, il 35% dei tossicodipendenti e 1'8% dei maschi che si rivolgono a cliniche per le malattie sessualmente trasmesse hanno l'infezione da Hiv. Queste prevalenze sono anche più alte nel nord del paese, d?ve campioni d_iP?P?lazione gener~le hanno rivelato proporz10ru d1 persone con mfezione da Hiv superiori al 10%. Prevalenze simili a quelle di Bangkok iniziano a essere osservate anche in India, la cui popolazione (quasi 900 milioni) è più numerosa di quelle dell' Africa e del Sud America sommate. Complessivamente l'Oms stimava vi fossero, a giugno 1994, almeno 16 milioni di persone con infezione da Hiv nel mondo e i più recenti aggiornamenti di fine 1994 parlano di 18 milioni di casi. Di questi, oltre 1O milioni sono stimati nell'Africa sub-sahriana, dove in molte delle principali città di nazioni come ad esempio Rwanda, Malawi, Zambia, Uganda, la proporzione di persone con infezione da Hiv nella popolazione generale eccede il 20%. Questo a fronte, ad esempio, di una prevalenza in popolazione generale stimata intorno allo 0,2% (due per mille) a Roma. In Sud America l'Oms stima circa due milioni di persone con infezione da Hiv, rispetto a poco più di un milione nel Nord America. Relativamente indenni sono in effetti i paesi arabi e quelli dell'Europa orientale, mentre vi sono indicazioni che le prossime frontiere del1' epidemia possano essere nel sud dell'Africa e in Cina. Considerare le informazioni relative all'inf;z~one da :8iv piuttosto che quelle relative al1 A1ds formsce dunque un quadro alquanto diverso sia per quel che riguarda la dimensione numerica del fenomeno che per quanto concerne la diffusione geografica globale dell' epidemia. Ved remo più avanti che anche il nostro modo di interpretare le dinamiche epidemiche, e quindi il nostro modo di pensare l'epidemia e di presentarla al pubblico generale è strettamente dipendente dal tipo di informazione che si utilizza. ➔ BibliotecaGinoBianco TREPOESIE inmemoriadi DavidKalstone traduzione di D. D. Abeni In memoriam: D.K. Adrienne Rich Un uomo cammina per strada non si sente bene non s'è sentito bene tutta settimana, un po' Eppure i fiori stipati nei vasi sull'angolo: anemoni chiusi: lui sa si apriranno rosso vino, viola, rosa, giallo fino al nucleo di velluto I fiori appesi alla ringhiera: fucsie: ciascuna con lingule che osservano fisso, tutte fuoco: i fiori Lui che è stato felice più sovente che triste avventatamente felice in salute più sovente che · malato uno dei fortunati pensa alla morte a che musica abbia alla poesia a come abbia tradotto la sua vita A che ti gioverà rientrare a casa a ascoltare il requiem di Mozart? A leggere Keats? Come ti curerà la cultura? Povera, infelice cultura malconcia cosapotrà cantare, dire fra sei settimane, a te? Dammi la tua mano viva Potessi prendere l'ora in cui la morte a vivere in te non annunciata, innominata - anche se dolce, potessi prendere quell'ora con il mio f orcipe strapparla come un mostro sradicarla dalla tua carne dissolverne laforma in calce viva efarti star bene di nuovo no, non di nuovo ma ancora...

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