La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

L'Italia nel contesto europeo: la "peste dei tossicodipendenti" Per quanto l'informazione riguardante l'andament~ _dell'i~~zione da Hiv dia un quadro mol~o pm rea!1stico. delle di?amiche epidemic~e.I? atto, a l!v~llo mter1:az1onale sono dispomb1li solo stat1st1cherelative alla malattia Aids . Seppure con i limiti che abbiamo cercato di evide1:ziare fin~ra, si posso1;10~omunque fare delle 1mportant1 cons1de_razH:m1 d} c_arattere generale dal confronto dei dati sull A1ds nei principali paesi europei. J?ei circa 112.000 casi notificati in Europa al 30 gmgno 1994, ben oltre la metà si sono verificati in tre soli_paesi: Fra1:cia (30.000 ~irca), Spagna (24.000 circa), e Italia (21.000 circa, vedasi oltre_p_erdati pi~ aggiornati). Il tasso più elevato, c1oe la m_agg10:proporzio!le di casi rispetto alla popolaz101:e, e _osservatom Spa~na (11 casi pe: l?0.000 ~b1tant1nel 1992) - se s1eccettua il Pnnc1pato d1 Monaco i cui soli 7 casi di Aids co~ri~po~d?no ~ un tasso di 25 per 100.000 - , poi via via m Svizzera (8,6 per 100.000), Francia (8,4) e Italia (7,1). . L'andamento temporale dell'incidenza di A1ds (dove incidenza è il numero di nuovi casi che si verificano in un determinato periodo di tem_J?O)mostr~ però alcune differenze geografiche 1mportant1. . Pe: gli a?1:i più recenti per i quali si dispone ~1 dati suff1c1e1:te1;1ente_co1:1p!eti_(1990-1992), s1nota che la crescita dei casi d1A1ds è notevolme~te ra~lentata nella maggior parte dei principali paesi. In Germania i casi sono passati da 1518 ne! 1990 a 1576 nel 1992 (+4%), nel Regno Umto da 1202 a 1442 (+20%), in Francia da 4251 a 4874 (+15%), in Svizzera da 548 a 5~5 (~9~o), .in_Spagna da 3509 a 4239 (+21% ). L Ital_1as1d1stmgue per essere la nazione con il magg10re aumento dei casi di Aids : da 3085 nel 1990 a 4098 nel 1992 (+33%). ~l .erin~ipale.mot~vo per cui l'epidemiologia dell A1ds m Italia (e m Spagna) è diversa dal re- ~to del mondo industrializzato sta nel fatto che il sud Eu:opa è ~\mica area in cui il principale grupp<;>d1 espos1z1~ne non è rappresentato dai maschi_omos~ssuali,_ che_~d esempio costituiscono 1 3/4 circa dei casi m Germania, Danimarca, Olanda, Regno Unito, ma dai tossicodipendent~ p~r via ei:idovenosa che in Italia e Spagna costituiscono 12/3 dei casi di Aids . Ques~a ~iversità è alquanto rilevante: le orgamzzaz1om omosessuali, nel Nord America e 1:elNord Europa, ma anche in Italia, si sono attivat~ molto ra_J?id~menteper diffondere messaggi che contnbmssero a ridurre il rischio di trasrr:1~sione di Hiv. Basandosi sull'esperienza. a~qms1_ta~01: la lotta all'epatite B, queste orgamzzaz1~m1d1f~u.serom~ssaggi e attuarono programmi perche 1maschi omosessuali riducessero il num_ero di partner sessuali, utilizzassero con n:ia9cg1orefr~quen~a il .P:ofil_attico, scegliessero il. sesso s1cur~ p~1v1leg1ando pratiche se~suah no~ pen~trative nspetto ai rischiosissimi rapporti anali. D'altro canto le iniziative di "auto-aiuto" gestite direttamente dai tossicodipendenti sono iniziate molto più tardi, sono tutt'ora sporadiche e attive in realtà ristrette e comunque pressoché assenti in Italia. ' <;osì, ~in d~lla metà degli anni '80, si è visto che 1 toss1cod1pendenti italiani erano stati colpiti durissimamente dall' ef idemia. In molte città, specie al nord, oltre i 50% di chi usava droga per via endovenosa aveva acquisito l'inBibliotecaGinoBianco fezione ed era d;1n_quesieropositivo per Hiv. . _Iprosramrm d1pr~venz~one progettati e gest1t1dagli omosessuali stessi realizzati in molti ~asi con ~o?evole tempestivi~à, anche prima che 1 goverm mstaurassero politiche nazionali di lotta all' ~ids, hanno avuto un impatto decisivo sullo ~vilupparsi_ dell'epidemia. Si pensi, ad ~se~p10, che Italia e Regno Unito arrivarono m_s1eme ~-1 ~r~guardo dei primi mille casi di A1ds , all 11:1z10del 19~8, e che oggi l'Italia sta superando 125.000 casi mentre il Regno Unito ne ha registrati circa 10.000. La diff~rei:te ~o~po~izione del principale gruppo a nschio d1A1ds m Italia non è comunque_limit_at~.a! d~verso grado di organizzazione o _d1sens1b1bta a1messaggi di prevenzione. Una differenza fondamentale nel determinare la struttura e l'and~mento dell'epidemia, una differenza tanto evidente, tanto ovvia da sfuggire per molto tempo a un'analisi chiara sta nella diversa composizione demografie~ dei due grandi_ gruppi di esposizione: gli omosessuali masc~ sono solo ... maschi; i tossicodipendenti per via endovenosa sono maschi e femmine in grande magg_ioran_zaet~r<?sessuali. La pri~a conseg~enz~ e ~he m Italia 11rapporto tra il numero d1 casi d1 Aids verificatisi in maschi rispetto a quelli verificatisi in femmine è circa qu~t~ro a_~no, mentre negli altri paesi indus~na_l~zzat1e - con rare eccezioni - superiore a d~ec1a uno, e ~he q~indi in ~ta!ia esiste un magg1?~e potenziale _di_trasm1ss1one "verticale" (c10e da madre a figlio durante la gravidanza, o al momento del parto, o anche con l'allattamento al seno). Interazione tra diverse modalità di trasmissione . Il f~tt~ c~e in _Italia la grande maggioranza dei casi d1 A1ds sia stata osservata in persone che usano '? hanno usato droga per via endovenosa, che c1~~1:el nostro paese il "morbo degli omosessuali sia stato concettualizzato come "morbo dei t?ssicodipendenti", ha ingenerato nella popolazione generale la convinzione che la trasmissione di Hiv avvenisse essenzialmente per c'?mportame~ti legati in modo stretto ed esclusivo alla tossicodipendenza. ~-non-tos~icodipend~nt~, pur in possesso dell 1nfor~az1one che H1v s1 trasmette per via sessuale sia da maschio a femmina che da femmina a maschio, si sono abbandonati alle rassic~ranti imi:nagin}dell~ r~altà dipinte dalle statistiche naz10nali sull A1ds. La percentuale di ..

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