RE NUDO - Anno III - n. 11 - marzo 1972

RE NUD0/4 IL PALCOSCENICO SEI TU. L'ATTORE SEI TU. TUTTO È REALE. IL PUBBLICO NON ESISTE. È IL TEATRO GUERRIGLIA. AFFINCHE' SI SIA SEMPRE P/U' IL PRODOTTO DI NOI STESSI E SEMPRE MENO IL PRODOTTO DI UNA SOCIE– TA' CHE NON Cl RAPPRESENTA Non è per intellettualismo che noi qui ora parliamo di teatro. Bensì perché riteniamo che esso deb– ba avere un posto nella nostra cultura. Accanto alla musica e all'erba esso deve servire in questo momento come strumento di barriera tra i padroni e noi e può essere un'efficace strumento di creatività e di liberazione. Non stiamo certamente parlando di quelle ,, cose » che di solito si « ve– dono" nei teatri tipo il «Piccolo»; con le loro situazioni paradossali, con le loro lacrime di glicerina. Questo non è teatro, è rappresentazione, rappre– sentazione del nulla. Cosa è per noi teatro? Per noi è vita– lità e esuberanza, partecipazione, è una provocazione cosciente e organiz– zata alla cultura e alle strutture del sistema. Oltre ad essere strumento di elabora– zione e propaganda delle nostre idee, della nostra cultura, deve essere in– scindibilmente anche strumento di im– maginazione e creatività sempre più generalizzate, immaginazione e creati– vità che in una società che opera per la paralisi della mente e per /'unifor– mità e l'identificazione, sono di per sé eversive e lo saranno sempre più se usate al di fuori dei centri in cui di solito vengono incanalate (teatro, mu– sei, scuole, ecc.). Ecco cosa in un primo tempo dob– biamo fare: liberare il teatro dalle sue strutture che lo bloccano, e dalle con– venzioni che lo limitano. Cosi come ora noi dobbiamo liberare (e lo stiamo fa– cendo) la nostra musica dalle mani del padrone. Impadronircene per portarlo per le stra– de con la stessa forza eversiva delle più dure manifestazioni politiche. In America il movimento si è impadro– nito da tempo di questo strumento e lo usa come uno strumento direttamen– te politico. Gruppi di teatro di guerriglia sono sem– pre più confusi e inseriti nelle marce e nei sit-in per i diritti civili e per la fine della guerra del Vietnam, con lo stesso valore politico di un comizio, di un documento e in più con la pos– sibilità di raggiungere meglio gli altri perché oltre a rivolgersi alla mente essi si rivolgono ai sensi e alfe emo– zioni. Da noi non abbiamo né una tradizio– ne né un presente simile. In Italia sono pochi i teatri politici, nel senso di strumento di lotta, /'espe– rienza della " Comune " è a nostro av– viso non pienamente riuscita, sappia– mo che il teatro come elemento di espressione, nelle sue forme più in– formi e provocanti; interessa e coin– volge sempre più compagni del movi– mento. La sede che apriremo oltre che ser– vire ai gruppi che suonano la nostra musica sarà aperta ai gruppi che fan– no il nostro teatro, perché esso possa svilupparsi ed espandersi; e vorremmo che al prossimo festival pop libero ol– tre alla nostra musica ci sia anche la nostra cultura. Oggi molti signorini e molti rivoluzio– nari di cellula e controcellula, affer– mano /'essenza politica dello strumento teatrale. Gli enti teatrali di stato si de– centrano, portano il teatro al popolo dei quartieri, ficcano a forza un po' di Resistenza e 4 operai finti nei loro pro– dottini culturali e dicono soddisfatti: facciamo teatro politico. In realtà van– no bene solo per titillare le coscienze in crisi di qualche intellettuale popu– lista. Il problema non è modificare in tutto o in parte i contenuti del vecchio teatro borghese (non più amore e mor– te o lui lei e l'altro, ma lotta dura sen– za paura, viva /'invincibile avanzata della classe operaia) mantenendo in– tatti edifici e forme: i dignitosi e pol– verosi teatri a pagamento e gli innocui spettacoli con un inizio e una fine, lie– ta o tragica secondo il livello d'impe– gno. Una trama, un palcoscenico, un regista, un pubblico che batte le mani, come unica forma di partecipazione. Il nostro compito è teatralizzare la vita. Teatralizzare la politica. Fare di noi stessi e delle nostre azioni rivoluzio– narie, eroi e miti. o Trovate una commedia breve. Se volete applicare la vostra azione di guerri– glia alla protesta contro la guerra nel Vietnam, potete servirvi di « KIII Vlet Cong » di Hed. Provate a fondo Il dramma con tutti I sei gruppi. Potete affidare le prove a cinque o sei membri del vostro stato maggiore. Esponete agli esecutori non solo gli aspetti estetici dell'evento che dovranno eseguire, ma le difficoltà fisiche che potranno Incontrare: Il rischio dell'arresto, le reazioni negative della folla, I problemi della recitazione all'aperto, la ne– cessità di disperdersi In caso d'attacco, ecc. Assegnate a ogni gruppo due addetti alle comunicazioni che si mantengano in contatto telefonico con Il quartier generale. Badate a scegliere per la rappresentazione luoghi nelle cui vicinanze ci siano te!efoni pubblici. Gli addetti alle comunicazioni non dovranno in nessun caso partecipare direttamente all'evento. La loro unica funzione è di riferire al quartier generale. Procuratevi anche sei fotografi per documentare ciò che accade. Ore 10 del giorno fissato. Presentate la commedia in quattro teatri. Alla fine dello spettacolo annunciate dove e quando avranno luogo le quattro rappresentazioni successive. Accordatevi tempestivamente con i proprietari dei teatri per poter recitare. Ma non ditegli che nella stessa giornata cl sa– ranno altre rappresentazioni. Mezzogiorno. Presentate la commedia in quattro aree pubbliche dove sia permesso lare spettacoli. Se necessario procuratevi in anticipo le autorizza– zioni. Non dite a nessuno che presenterete la commedia anche più tardi. Scegliete parchi pubblici, giardini privati (con il permesso del proprietari), ecc. Alla fine dello spettacolo annunciate dove e quando avranno luogo le quattro rappresentazioni successive. Ore 14. Presentale la commedia in quattro punii d'importanza politica. Lo spettacolo sarà consideralo una forma di protesta politica. Siate ordinati. Non provocate la polizia. Recitate nei pressi del municipio, delle sedi del partili, delle abitazioni di uomini politici eminenti. Alla fine dello spetta– colo annunciate che ci saranno altre repliche prima che finisca !a giornata. Ma non dite dove. Tenete pronti i gruppi di riserva. Ore 16. Presentate la commedia nelle centrali di comunicazione. Le anti– camere delle stazioni televisive, le sedi delle stazioni radio, le redazioni dei. quotidiani. E' possibile che qualcuno dei vostri gruppi venga arrestato. Non smettete di recitare la prima volta che ve lo chiedono. Acconsentite soltanto dopo, per evitare l'arresto. Dovreste far in modo che non vengano arrestati più di due gruppi. Quando vi arrestano, restale calmi. Evitate di venir accusati di reati gravi. Non annunciate niente alla fine dello spellaco!o. Ore 18. Presentate la commedia in quattro punti chieve dei trasporti pub– blici, bloccando o sconvolgendo il traffico. Scegliete le vie d'accesso a ponti o gallerie e le piazze più importanti. Se alle 16 non è stato arrestato nes– suno dei vostri gruppi, allora fate intervenire le riserve man mano che un gruppo viene arrestato. Dite loro di attendere qualche minuto e di ricomin– ciare dal punto in cui il gruppo precedente è stato interrotto. Anche qui è importantissimo non interrompere mai le comunicazioni per far sapere ai gruppi di riserva dove andare e da dove cominciare. E' possibile che tutti i gruppi vengano arrestati. In tal caso l'evento è finito. Se invece Il la sciano recitare sino alla fine della commedia, dovrebbero poi sciogliersi Im– mediatamente senza rispondere ad alcuna domanda. Per liberare i gruppi arrestati dovrebbero presentarsi a versare la cauzione inviati, senza però rivelare la loro partecipazione a questa serie di eventi. Si presentano ai commissariati solo come amici. Gli arrestati dovrebbero fare la telefonata, alla quale hanno diritto, al quartier generale. Mettetevi in contatto con la sede locale dell'ACLU per avere avvocati. Proclamatevi co– munque innocenti di tutte le imputazioni e spiegate in tribunale il carattere politico della protesta. Soltanto qui dovete rivelare l'intera struttura deoli eventi. « Guerriglia » è un evento modello. Mostra in azione il passaggio dall'estetica alla protesta autorizzata e da questa alle tattiche della guerriglia. Individua i nervi vulnerabili della comunità. E' tuttavia un esercizio non violento. Il senso è di adattare la forma e la funzione della guerriglia alla protesta non violenta e all'estetica. Rappresentare « Kill Vlet Cong » nelle vicinanze Imme– diate del Llncoln Tunnel è un atto di rottura e di protesta. Se I vostri atto– ri fossero soldati, sarebbe una Insurrezione. Cosi commetteranno al più un reato minore. Ma la gente riceverà Il loro messaggio. Da « The Village Volce ».

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