Alessandro Dudan - Dalmazia e Italia

- 19 - botani-00 sebenicense Roberto De' Visiani, Niccolò Tommaseo, il più grande tesaurizzatore della lingua nostra, poeta e patriotta, ribeHe ali' Austria fino all'ultimo suo anelito, acca.nto a Daniele Manin agitatore del popolo e ministro d'istruzi,one nella risorta repubblica di Venezia.: Seismit-Doda, l'economista, altro agitatore e ribelle e ministro delle finanre del regno d'Italia, oriundo da Ragusa; il dantologo Lubin traurino; uno degli iniziatori della moderna filologia romanza lo spalatino Adolfo l1ussafia, la di cui vedova morendo, nel marzo scorso, legava la sua sostanza per borse di studi'; asrli stuJentì italiani di Dalmazia, che vogliano compiere il loro pc:rfezionamento in Italia o in Francia. Si può dire senza esagerazione che nessuna lelie provincie irredente d'Italia ha dato un così vario e così ricco contributo di. forze alla civiltà italiana, quant.o l& piccola Dalmazia. Ogni cittadetta aveva i suoi poeti, la sua acca<lemia letteraria; in tanto dilagare di lettere ;t.; liane non era certo facile cosa emergere. A Spalato studiò il giovanetto Ugo Foscolo e bevve le prime aure •taliche fra le classiche mura di quella città romana; ma l'odio pretino e austriaco-croato, venuto al potere nel Comune dr auella città nel 1883, bruciò la panca di scuola d'Ugo, che gli italiani aveva,no conservata come cimelio nazionale glorioso. Zara e Spalato ci diedero insieme il poeta fiero ed integro, Arturo Colautti, che con l'ultimo respiro, nell'ottobre scorso, invocava da Roma la redenzione della patria sua. Ed anche quei poeti di Dalmazia, specialmente di Ragusa, che i testi di storia letteraria croata e serba contano fra i loro poeti aggiungendo una e ai loro nomi italiani, il Gondola, il Maroli, il Canaveli ed ailtri, scrissero .pure in latino e in italiano e furono spiriti italiani anche quando scrissero in slavo le parafrasi della cc Gerusalemme liberata » e dell 'cc Aminta » del Tasso o delle canzooi del Poliziano e degli altri nostri maggiori. nuella bel'la e naturale convivenza e fratellanza fra italiani e slavi in Dalmazia si iintegrava cosl anche spiritualmente nelle lettere. Ma chi volesse documentare nel modo più completo e più bello l'italianità delle città e delle borgate di Dalff blioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==