La Nuova Europa - anno II - n.43 - 28 ottobre 1945

-- 28ot.tol>re19-lti-------------- LA NUOVA EUROPA-----------,-------- 9 __ GLI ALLEATI IN ITALIA LIBRI STRANIERI sta democratico, Hitler è il capo piO. Jc~ittimo che· la Germania abbia mai avuto: un capo che deve la sua coro· na al pili genuino voto popolare. J~ii è colul che hn espresso tutte re idro concepite dai g_rupp!dirigenti tlella Gen mania fin eia! 1850..., la logica esprcs· sione della iliw:::lonc di un secolo, che nel Nazion:il·soclalismo ha rivest1.to l'abito della primitiva selvatJchrzza ed è dh·enut.1. il programma del rinnova~ D AL 10 l'ugiio 19-13, giorno dello sbarco in Sicilia. gli alleati sono tra 11oi. In due anni, in Ulppe st1ngu1nose-, hanno pcrc.:>rso tutta l'Jta· lla qunnto è lunga. imparandola a <.-o– nascere pezzo per pezzo, in condizioni Yar\amcnte disastrose e ci!fficili. 11 pro– fitto di questa conoscenza nè noi nè loro lo abbiamo tratto. e sarà bene at– tendere forse un poco primn di giun• gerc n qualche concluslone, pcrchè ma· turi mcgiio. Un modo perchè giunges– SCl'O a conòsccrci, è stato quello di do• ver ope:r:1re tr:1 noi, non solo nelle ope· r;i.:doni mìl!tarl. mn. In tante ,nre ope· razioni sussidiarie o «civili». che 11 ha messi a coni.atto con quel che re-– stava della nostra vita amminlstrat\va, economica, sociale, e coi bisogni delle popolazioni. I non comlfattenti, gli uf fic\all e! civili dcll'A.:ì\l. G.. de\l'A.C, del P. W. B. sono stati a contai.lo non cstenìporanco col nostri uffici, ne: grandi e nel piccoli cent1i. col nostro pubblico, hanno r!Jlrcso In mano, prima di ogni altra autorità. la vita organiz· zata del nostro ~ese, hanno dovuto affrontare e risolvere, spesso d'urgcn· za. ! nostli problemi; tutta Questa e– sperienza. nella strana mia di questa guerra. dnrà i suol frutti. Per ora, ne abbiamo In Yisione un preannuncio. E' una pubblicazione autoriz-~ata, anzl nemmeno posta in vendita perchè e– dita a curn dell'ufficio postale 39-l del· l'esercito l.lcgll Stnti Uniti: Resoconto <lclle attivitil svo!tc dal Gover110 Mili· tare Alleato e darla Commissione Al· 1eata di Cont1·ollo in Italia. 11 libret· ,to ò plù vivo e agile di quel che non iJ)rometta 11 tlto!o. Se si pensa a quello che po%ono es· .sere i rc>socontl, I rnpportt ufficiali, o anche quelli editi a scopo di dirruslonc e di propaganda da organismi huro• cratici nostrani. Cl si accorgerà che questo è redatto con tutl' alt.ro spirito. che non mira a esporre dato.ma a nar– rare," per quo.nto schematicamente, (al· ti. illustrandoli con fotografie accurate e pittoresche, e con qualche rilievo parfico!.irc che dà meglio ad intendere una situazione che non le complete ma nude statDstlchc. E' una documcn· tazlone non scevra perfino dt qualche tocco di ummismo. Ma. per noi, è so· JJra tutto. vi&t.ada un 1:-itospeciale, la nostra storia; una stmfa di vicine ml· s;erie, di recenti commoz!onl e ~peran• ze. di fattl grandiosi e talora sublimi m:-i non ancora «digeriti» (se ml sl permette questo termine), non ancora trasposta In rWessione e In scienza. Noi la seguitiamo a vivere, e vtcever– sa qui è già ridotta a un prontuario, è occasione di brevi giudizi pochlss!mo ..itlincntl alle passioni che ci muovono, .il nostro stesso ricordo. Questo cl for– za a una meditazione, a tentare una nuo,·a misura dei fatti. a vederli e a comprenderli secondo difffcrcnti pre- messe. · Il valore dell'esperimento è, per gli nlleatl. quello di un «go,·erno mlllta· re• ( AlJied Militaru Governmcnt) fon· da10 su presupposLi democratici. Come accade a quasi tutti gli esperimenti, non è stato conclusivo; e cl sono nn· che argomenti per d!mostrnre che è fallito in piend. Diremo più avanti In che cosa e quando è riuscito meglio. Comunque, quello era l'intento. e c'era stata una preparazione di «corsJ • prima in America e In Inghilterra, po\ nel Nord Africa. In Sicilia gli eserciti sbarcatJ han trovato lo sfacelo; il com· })ritodegli organiz:,_ ..atori della vita civ!.· le ne è stato, In un certo senso. facilita• to; si doveva ricreare sul nulla. La po, po!azione accolse g!l alleati come «una Invasione di Uberatori generosi e ric– chi»; disposi:,.lone d'animo estrema· mente favorevole per I primi approc· cl. Ma si trattava al!ora. puramente. di « governo miJ.Hare di territori occupa· ti ». ( Allied Militarv Governmcnt Oc• cnpicd TerritoriesJ: tener «pulite» le retrovie, assicurare l'ordine tra la po– polazione ofvile, nutrirla secondo le più elementari necessità dl Igiene. La miseria - dice 11rapporto - era gran· de; ed enorme Il problema della sicu· rezza pubbHca. Le condizioni mutano con lo sbarco !1o~a~!n~h;r~e l~oi;g:d~'ècou~ 1 ~~jr~~~ italiano non più nemico, che ha accet· tato la resa incondizionata, e che fa comodo; ma compJ.ica pure li fatto del· l'occupazione con un problem.:l politi• co. Appare a Brindisi, I.lovesiede il go– verno di Badoglio, una « Missione Ml· lita re Alleata> che ha per suo piinci· pale compito di far rispettare le con· ~dizioni dell'annist!zio; per suo trami· te "iene elaborato Il plano ,della co-, benigern.nza, che pone il governo lta· iliano in una più fel!Cc posizione dl fronte agli alleati ma rende più com· plessi i rapporti per Il diritto che il governo italiano 1·lvcndicherà di par· tèelpnrc effettlvnmcntc allo sforzo bel· Hco. La Miss!onc :Mmtarc Alleata si muterà ln Commissione Alleata di Con· trono ( Allied COJ1trol CommlssionJ, a segnare nel nome un addolcimento dei rapporti, non più strettamente « mili· tarl :> o di guerra. All'A.C.C. spetta una funzione politica, di vigilanza, di con· sigllo, di dcei fionc; essa deve p1:ovvc· dere, a tempo opportuno, a promuove– re in Italia Il « ripristino· delle Hber~ democratiche», com·crn stato dellbc– rato alla confercn,za di l\rosca alla fine di ottobre. L' A. 1\1. G. <lelle quattro pro– vinclc delle Puglle lasciate, nominai· mente, ali'« Italia del Re•· passa alle dipendenze dell'A. C.C.. ma altrove conserva Il suo ordinamento, e nella zona del fronte rimane alle dipendenze dei comandi delle truppe operanti. Cl ~no, come si vede. pc.reèC'hle interfc· renze. Il 1° ottobre viene liberata Napoll e per la prima voJ.ta gli eserciti allea· ti entrnno ln una città che già da s~ sì è ribellata ai tedeschi: non sl trat· rn 4ui di "formnzloni » partigiane ma di una insurrezione spontanea della popolazione, appoggiata a pochi um• clall e soldntl regolari. 11 moto popo– lare però non impedisce al tedeschi di compiere in gran parte le d.lstruz\onl predisposte; Napoll è una città senza .icqua, senza gas, senza luce, senza te· LEQ~T BLU'.\r, ..-1 Z'ccheJ.leJrnmaine, mento tedesco,. PaMs, Callimard. L>urc, questa conclusione ci lascia Q UESTO libro, scritto in prigione perplessi, c..Jme lascia pcrJ)lesso il Tay•· nel HHI. circolò cli mano in ma· lor, che m-vcrte nella prcrfazione: « Orri no clandestinamente dtmrnte ,la che questo Ubro è finito, io trovo la occupazione tedesca e solo quest'anno sto1ia teclesca. non solo altrettanto h:-ivisto pubbllcamcnte la Jucc. Esso è sgradevol~. ma :incile alfJ·ettanto mli un es.!me dr coscienza del socialismo sterlosa quanto prima. Le sp\eg:::7.10-· (rnncesc dopo ll fallimento del l0•l0 _ nl che ho ùnto convincono la mia ra-r prima della recente r.scoss.. 1. Per B!um. glone, ma inon il mto sentimento». Re·· il fa!J:nwnto non ha avuto per causa sta infatU apc1·to li problema: come· una mancanza di patriottismo o di leal- mal un popolo. i cui componenti, Sin-– tà: n ;xu-tito, nel suo Insieme, e ln golrumentc presi e staccau dal loro· confronto con gll altri, fu diSclplinato ambiente, hanno innegabili qualit:'1 ~ e cor:ii.•ntto e non può condividere una sltivc. sviluppnno, quando sono uniti,. resporis.1bllità, per l' hnpreparazione. llelle tendenze che cosUtuiscono una della !i'?l:lncia. parnsonabilè a quella minaccia per· l'umanità. del!~ !'!).:issi dirigenti del tempo. li fai· lime11to, secondo Blum, è dovuto a due principali fattori: all'esterno. al· l'associazione coi comunisti; all'interno, al dcc!ino delle :lite qualità lntellettua• li e morali che H partito stesso, sotto la guida di Jaurès, aveva alla vigilia llclla precedente gucl'i'a mondiale. Le conseguenze pratiche di questo esame di coscienza sono glà note at· traverso la più recente ntliviti'1 politi· ca del B!u111. ·Esse consistono essen· z.ialmentr. in una nc-lta tUstinzionc del socialismo dal comunésmo e nella ri– cerca di una forma di demdcrazia cli· versa da quella parlamentare (« J'ln– clinc, pour nrn pari, vc-rs le.i:;susti}mes du t!}pe amél'icai11 ou hclvétiquc, qui se fondent sui· la .r;épt1ration e& féqut· libre Ucs pouvoirS > )• WII..,LARD PRICE, The son of llca-– VCJI, Lon<lon, Hoincmann. Il F!g!io del Ciclo è naturalmente Il Mikado che l'Autore del libro ha avu·· to occosionc di conoscere e di studia~ re aljbastanza òa vicino. Egli non ne-· ga che, a· considerarlo da• un punto di vista 1.1mano. Hiro Hito è una perso· nalità degna di risJ>etto e perfino di simpatia. iio!to semp~lce nel suo mo.. I.lo di vivere. compo!,,itore di versi, stu· dioso di zoologi.i matina, egli è I! ti· pico esempio è! quella classe di g<,ap~ poncsl colli, che nel p:issato si gm\da• gnarono il rispetto del mondo pc-r la loro tndustrios!tà e li loro buon senso. 1eronl, senzn porto, con molti edifici ~e ~l~~~~~ce ~~t~J:id~vbe~r3~i b~~~g~~I~~ A. J. P. TAYLOR, The conrsc of Ma il male è che Biro Hito. conte imper:ltorc, non è plù tm uomo, ma un'idea: meglio noi diremmo, è un mito; e come mno ò un pericolo e una minaccia per la pace del mondo. menti aerei e di qucsl'ult.ime distru· G·ermon llislory. A Survey o{ the dc· zlonl. Le pdme cure furono per li por· ·vclo;mie11te o/ Germany s1tu:e 1S15, to, che intercss:iva le opernzionl mtll· London, Hamish Hnmlllon . tari: In una settim:-ina, coll'aiuto della 'I'utto ciò che nella storia della Gcr· mano d'opera loc'nlc, vi approdavano le mani;i dur;mtc l'ultimo six:o:o può scr· prime navi, Presto furono sistemati gli virc a spiegare l'ipertrofia e l'aberra• acquedotti, e fin dal secondo giorno zionc del periodo nazista. è riunito e immensi clsternon.i. furono adibiti allo ùocumcntato In questo volume. Risa· popolazione in piazza ùe1 Plebiscito, lcnclo anche più in là, allo statalismo allmentatl da autobotti. Jn mezzo a di Lutero e nlla consacraz!onc del prin· questi frangenti la gr:-indc città risolsP. ciJ)lO cui1ts regio elus ,·el1gio, giù g1ù. I problemi Immediati del vivere sfrut· tll risveglio nazionalistico del periodo tando questo nuovo afflusso di cr: tu,;. napoleonico, alla sconfitta del libcrali– st.l in unifonue ». e ricorrendo, pur- smo nella rtvoluz1one del 1848, ·alla po– troppo, al mercato nero che « ìmper- litica blsmarcklana e guglielmlna, fino versò, dato n gran.dc amusso di der- alFultimissima fase na-zlsta. la storia rnte nel porto», e alla prostituzione. della Gcmwnla si muove sopra un pla· « La situaztonc. però. non fu mal di· no incunnto, che finisce in un preci pi· sperata» dice Jn relazione; nemmeno zio. La conclusione logica che si do· Perciò ,il Pi-ice è convinto tiella ne– cessità che egli sin allontanato dal trono, se si vuole che li Giappone si incammini per una via nuova. lnve,!: cc sono prev:-ilse tra gli Alleati vedute dixcrsc. Si è pensato che la permanen– za dell'imperatore avrebbe reso pili fa•· '!ile la resa, come In effetti è avvenus to. l'Ifa l'agevolazione jmmediata è sta· ta ottenuta a prcz;,..o di llifflcoltt1 fu· •1ire. Ed è rincora troppo presto per fare il conto dcl profitti e delle perdite. W. J. TORNER, Beethoven, Lom don, Dcnt. ouando appariva la grave ml miccia lici ~~r:~~ t[i:;~e 1 f 3 ~~~ 0 ~~rtb~o~id~~nn~ ~~r~n~i~~~algOn c~ct~ÌI ~f~~;;;u:~ scnzn remlss1one che ha colpito I suol .Algeria e « adc,perati per Ja prima 1,·ol- Jcaders. Come già scrisse Il Foerster ta nella storia•; fu forse li maggior nel 19·Jl n-el suo libro su L'Europa e successo dcll'A.1\1. G. Nella primavera 'il problema tedesco, «dai punto di Vl· Questo libro. p~1bbllcato nel 1027, r!.· stampnto nel 1933, vede ora per la terza volta la luce. Il suo sottotitolo è: tlte search for rcality, Fu questa la •precipua Jiccrca di Beethoven ed è anche la ricerca del biografo, che non si accontenta di n:;irrarc le v1ccn· dc esteriori llelln vita e Celle opere, ma \"LIOI Penetrarne l'intimo significato. !:~~~s~!;ia v!sl~~~ s~i:!1fo]~e~t\?ao~d~: "-"'-"'-"'---"'--"'--"'-"--=======;=============== narlo, che gli avlatort tedeschi veniva· no a Jodersl sor-•llando la zona, ma anche grave minaccia, e rovina parzia· le di due villaggi delle pendici. Gli aiuti e le p?·ovvldcnze degli allenti fu· rono te:vpestJvi; quasi tutti gli abitanti furono a tempo allontanatJ, e molte masserizie s_alvate. Intanto Il territo– rio liberato s\ riempiva di profughi: gente che rls.1\lva Verso le provtocle appena occupate, gente che aveva pas· snto le lince. perfino (e molta) gente che approdava sulla costa ftdrlatica sfuggencto•dal tedeschi e dalle lotte del– la Balcanla. Furono allesUti varll cam• pi. dt concentrantento In cui vennero ospitati J)rofughi di 38 naz!onalltà. Al· tti ospitavano t fascisti e indeslderabi· Il». Le lamentele sull'organizzazione del campi furono molte. Queste disposizioni e altre affini ~ rano necessarie alla vltn stessa dcgll eserciti, che non avrebbero patuto combattere con retrovle malsicure, tra popolazioni affamate, e senza quell'e– lementare ripristino di vita civile che garantiva certe condizioni d'ordine, inot– tenlblli se lo scontento deHe popola· zlonl fosse stato troppo leglttlmo e ge• ncrale. Contrariamente a un'oplnlone diffusa, si deve affermare che nel cam· po Politico, non tn quello amministra· ttvo, fu, per un breve pcrlo<lo, fatto qualcosa di plù dello strettamente n· chiesto dal protocolli e, probabl!mcn• te, dalle Istruzioni, si presero lniziatl· ve, rapide e decise, sl pcni:egul lo sco· po dl aiutare la ripresa democratica del paese sul serio e non soltanto sulla carta, per gabbare l'opinione pubbllca. Strano a dirsi, (ma non tanto strano. trattandosi di un inglese), 11 promo· tore e l'attore di questi interventi fu un militare di carriera. ti tenente ge– nerale sir Frank Noci ì\fason MacFar– lane, Commissario capo nel 1944 del– ta Commissione Alleata dl Controllo. ora deputato laburista. Secondo sue dichtarazloni recenti. l'esperienza dèl· la Slll'lTa l'aveva convinto del mutato animo del soldati, tutti vòlt!si al labu· quella umilia?Jone; è lecito inve<!c sup– rlsmo; tn Italia, tn contrasto a tanti porre che egli abbia ,·011.Jto, dando su· suol dipendenti e colleghi, volle essere bito pubblicità ampHss1ma alla fonna· un onesto strumento di unn politica eionc del govc1,no Bon01nl, vincere le vernmente « llberatrlce ». Quando I sel resistenze più accanH.e del conserva· partiti costituiti in Comitato dl Llbe- tori e forzarli a riconoscere um situa· razione decisero. verso il dicembre '·13, z!onc che non era dl loro gradimento, dl tenere un congresso a Napoli, quc- ma alla quale non potevano più, dopa sto fu vietato, per la vicinanza del fron· la dlf(uslone dell~ notizia, deccntcmen· te; e fu Ja CommLSslone di Controllo te contrastare, Naturalmente, con H Alleata che chiese, cioè impose, a Ba· pretesto di una malattia, MacFarJaoe doglio che lo si facesse adunare a Da· subito dopo perse Il posto. ~ n. Furono le assise dell'opposizione a Dopo Roma la storia dell'ammlnistra– DadogUo e at Re, che U governo di quel ·ztonc atloota diventa-cosl vicina al no· tempo. scnia un Intervento chiaro dc· stri giorn9 che manca quaSi la prospct• gli alleati, non a1,-rebbe certo fasciato tiva per ripensarla. Possiamo dire In svolgere. Allolfo Omodeo testimonia di succinto che tre nuovi problemi si af– un intervento anche più deciso di Mac- facclaoo: Ja partecipazione deìle unJtà Farlane nei giorni della Uberazione di mllita1i regolari italiane alla guerra; kl Roma: quando questi si presentò, e protezione e 11restauro delle opere di tolse quasi di peso Badogllo al Consi· arte; il riassorbimento delle formazio· gl\o dei mlnlst1i per metterlo, insieme nl partigiane nella vita civile. Col pas– col capi Jei partiti, in un aereoplano saggio di sempre maggior! poteri al e spedirlo a Roma, affLnchè « allargas- governo Italiano, si riesce a distinguei; Sf'> il governo. F'u MacFariane a esi· meno, og~. fin dove l'attiv.Ità degli nt· ger<: che II Re stesse ·at patti, e lnve- l<:at1si esercita nelle singole Q.Uestlo· 1.tisse dei suol poteri Il Luogotenente nl, e a dividere meno chiaramente Je n Salerno, Sl'nza mettere pied~ a Ro- responsabllltà; si può comunque affer– ma. Pol. quando a Roma, nel primo mare che l'lnsuccess'o maggiore lo Bi colloqmo, , partiti mostrarono unani· registra nel problema dei partigiani~ memente di non accettare la collabo· Ed ora, da quelle che sono le nostre razione con Baùogllo e designarono a lmpressìonl esterne (ma talvolta an· capo del governo Bonoml, MacFarlane, che non proprio esterne) si J)06SODO ~~:a~r::~1ò'°i>ui;rr~a~eml=jf!~1~:~: ~o~·e~N! 0 ~~~ITf!~ 1 ~t~ ~m;~1\ii:.: te la deslgna~1one e Ja composizione tntel!\gcnza del slngojl casi, capacità del nuovo gabinetto, bcnchè, al termini dJ trattare e di deoldere, massima ne· dell'armistizio, questo dovesse essere gll inglesi; buona volontà « tPcnica >,.• approvato da.i governi alleali. e certo spirito dl cooperaztone, cntusla.:.UIOper• sapesse che non era per riuscir gradi· le «cause> o le «crociate•. massimli to a Chm'Chill. Ne segul che quando (talvolta fino al colmo dell'Ingenuità c. Bonoml e i nuovt ministri giuns~ro a tale da commuovere chiunque cl abbia. Salerno, furono messi « In purgo» nel· che fare) negli amerlcanl. Jncap:-icitil la villa Guariglia a Raito, e Badoglio burocratica dJsft.inzloni dei numerosi e e li vecchio governo continuarono in contradditoÌ~l organismi creati, confu•. carica per due settimane. Tuttl 1 me· sione poco rendi.mento del lavoro. , C-· no informau accusarono allora la ba• quam'ente distrJbuiti ·rra le due naz10·,– lorclaggine del generate MacFarlane, n! ma assai sensibili ln ogni ramo e: che non conosceva i proprt obbiigh\ c<1 In' ogni ufficio. UMBERTO MORRA esponeva gente dabbene e ignara a

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