La Nuova Europa - anno II - n.43 - 28 ottobre 1945

-- 28otlobre 194G-------------- LA NUOVA EUROPA ------------------ 5 ........ TEM'l'O RITROVATO All' om.hra della vite ·zoTTOLl ha un suo modo di at.·<:<>• , starsi alla leLLcratura che può non coincidere col tuo e col mio, o coincidere solo dove due tcmpcramcnll IL C-ASANOVA 1',~~!~~~~I ~~~1;~i~t~-:,i10 d~~~l~~rc~~~ stregua di unn rinnovata o arret.rnta metodologia. E' il suo modo. e basta. Prendendo in mano un llbro, molti li· brl. con eclettismo tra dl illuminista cd DI ZOTTOLI N El,L'ULTJMA Strenna del roma• c1>!curooche si concentra via via su po– nisti (Stade-riru editor~, 1945) Li· chi nutorl e su poch!s.siml temi, con aria bero Blglarctti pubblica ima {livcrtita Invece che studiosa propizia 'Sua « Piccola guida degli alberi dJ Ro· :.1 una libertà d'Indagine contradlstinta ma» dt cui glt son ,nolto grato: non dal frequente divagare t>Cl' tornare 6ol0 per il gusto deUa lettura, 11o1 t tan,. sempre allo stesso punto, a battere su to per pJù, d'un benevolo accen.no a <1uelpunto, egli manifesta certi inte– me Tomonista, quanto per una ragio• ressi (vedremo quali) e Il so<ldlsfa. Da ne che gli parrd singolare: per quel essi è indotto, inclini o· no ad assccon– che dice de&le palme di San. Pietro ùarne 1e ultime esigenze. aù essere tn Montorio. Quelle palme le fece pian• oiuttosto uno scrjttore di psicologie tar lassù m.Jo 7,adre, ali.ora assessore letterarie. su fondo mor:1le. che uno del Com.une dt noma con. T~rnesto No· storico e un critico. Almeno nel senso than. silulaco. Come fu lui a piantar che per condurre l'ln1ros1>ezionepslco– QU.Clla che sptcca 1n mezzo alla ora,1dt> logica e arri\'are al giudizio morale, si terra;;za del Ptnclo. Nmt l'avesse mai serve dcli:. storia e della critica: non fotto! I facili esteti levuron alte le url· ,,1ce,,ersa. Ag:lungo subito che. in quc– dq_.l.Jepalme a.noma! Quale offesa al· sta suborcUnazlone. J>Uò lntro<lurst tal· fa flora t·radJ,zlonale! Tnvano mio pa· ,·olta una punta di sopraff~:done. M3 «re 1nvocò 1l ,,recedente della V<Urrw ,,erflno in tale pccc.1to. quando cl ca– dl San J>it:tro ~11, VincoU e dl quella se.i. confe1ina la sua virtù: che è di al San Bonaventura al Palatino. acqui- essere un lolco di caratteri. site da t.empo tm.memorabtle al pae- Egli espone un'idea cosi rigoristica sagoto di Roma. Invano ricorse <1l'l'm,.· e clrcoscritt.l del suo ufficio che sulle torlttì deUa signora di Stai:'l, clic in q11el prime sembra ui1'abdlcmdone. Non lo o,unt.l st,rateuiol aveva salutato con la consistere nel distinguere Il bello aiola «ce députt de l'Afrique, cette d.il brutto, che considera 1a premessa ~mago c1·u11 mldi plus br-(tlant encore anzlchè la conclusione. pur dlmostran– rqu.ecel11idP l'ltaUe ». Invano, per quel· dosi sicuro nel giudizi clt gusto. prc– la del Jlmc,o, si appellò alle slavt· supposti o prcsj di lato. Le creazioni pe ciel vrimo Ottocento, che documen· letlerarie gli appaiono reallà obbietti• J,ano l'c,çisteriza d'un palmizio, spanto ve da capire per quello che sono: «Non ffl s~yuito. preclsamettte 1rt qttel 1nm· indagare Il 1> erchè.nè giudicare Il co– 'to• '/fon, ci furono santi. Nort 014dette· me. m~ solo determln:lre li che - dc– 'TOTequie. e qt«Jlche Dlornale propose tenmnare, ùlco. semplicemente c!ò che perff,io di so11rannominarlo « l'ossesso· Manzoni ha In realt~ fatto•· Sempllcc– ,.e Palmèo 1>, (Le sole palme che op• mente. SI trotta poi di un'impresa as~ 1,aUJ.11.0 ,-:1,acsate, a Roma. son quelle di sai complessa. che spesso cH\·en~,com– piazza di Spagna: -ma mio padre no,~ 1>licati.ssim:i. Cioè: ripercorrere In ter– ne h(t nessunilssfflM colpa, pzantate mini logici Ja strada percorsa dallo com.e furo110 quand'enl4 non. er~ più scrittore. dentro la suo fantasia, nel sc– <1ssessore). Ora ntolareut scioglie Wl greto della coscienza. per esprimersi In ~nno aUe palme di San Pietro In Mo,i· figure d'arte. Se appena si sappia che t01'lo. ch'eoH va a conte,n1Jlare nel Zottoli ~ un.ragionatore tanto penetra– .e mo,ne11to precario e stringente del tlvo quanto puntiglioso, e consequen· dopo trnmonto •· quon.do spiccano co· zlario, e disposto a vuo~1re il sacco a me enormi stelle nere sul forulo òro ogni occa~lone e da qualsiasi capo lo ,del clelo, ed cscl~rna beato;· « Come prenda, è facile immaginare cos.1 :w- 1Mno Roma anch esse!•· L assessore ,·enga nel libro che presenta meglio il Palr'}èo ~ dunque vl:n<Vcalo; E Biota· taglio della sua intelllgcn7.a e rlmple– ,.ett1, H quale offre v.1a 'Vla a suot antl· go della sua cultura, quello su Manzo. lcl alc1mi deuU alberi romant che ~ ve· ni, a tu per tu col più risoluto r:u::lo– nuto scoprendo (ad Orf,eo Tamb~trl natore che abbia la poesia itallann. pittore la palma di San I letro 'in l ln· Spiega Ja ctlalettica del person3ggl. la coli, a Lconard.o Slntsoa11J1mcta 6 loro geometria mor:ile, la funzione cht: ma.tenwttco lo sferico leccic, a.ccattto hanno nel roman7,0 l motl\•i che li (c- ~~1fC,::!sas~;it:l!d~o 1;:e~ 4 }_,~b~~!n~t~: c;ro nascere con u~ as1>ettoe mutarlo lazzo Rospigti.os-i). le palme dl San.Pie• nella revisione cieliopera, e dove. sta Il tro tn Mo.ntorlo dovre~bc rlse7arlc ~ ~~~o\~~~,~~ ~l~r~r~! ~~~ 1 ~fo~~e~z.~()~ me. a ci: 1 ~re~tgno d aJtra pa te pc verso la grazia, in che rapporti sono cl.trillo e edi a , · . n con l'autore, a quale fine i loro casi si ,Co,ifesserò all an!ico lAbrro che u : Intrecciano e risolvono secondo un dl– ~1ccola uu~a <leolt Gf~crt 1 dl R_on1,0 .~, segno prestabilito, e I criteri che fls.-.a– ~on~!1:e%;'/i~f,:.'2Jt!::· n1:::n%' cZ~a rono il disegno, e le disposizioni splri– 'dn! Medio Evo all'Ottocento. Mi tro· ver3 cosl a mezza strada tra tui. /Jl· hmll che imposero c1ueicriteri, le crisi altr.1verso cui maturarono A Isolare il proprlo e li meglio dl tale lavoro risulta che si appoggia mo!• to sulla facoltà di definire un car:nte· re dalla crescita alla cristallizzazione. O 1>er essere più esatti: nello scom· porre e ricomporre logicamente unn psicologia desunta da testimonianze lett.eraric, coo un procedimento oppo• sto a oucllo che essa aYe\·a seguilo nel passa.re dal pi.1no de:J'esperienza vissuta alla sfera dell'arte. Procedi– mento opposto e insieme Integra– tivo, a guisa di riprova, come una r!costru~one di secondo grado. Non a caso dopo il libro sulla J)()f?tica del Manzoni. 7.ottoll ne scrisSc un al· tro sul Sistema df Don Abbondio con• ducendo le sue vivisez.lonl sopra i per somlg&idel grande roma-nzo fino ·a un principio di esercitazione autonoma. V.1le a dire risolvendo a tratti nnter• pretp:zione critica In una e moralità•· Ed ecco che con i due volumi su Giacomo Casanova, ora edltl da Tum· minelll. ZottoH si è spinto oltre. li de– scrittore di psicologie ha ancor pii). subordinato a sè 10 storlco e quusl ~ spulso il critico. Non ha voluto com· porre nè una biografia di Casanova per accertare o smentire sul docu· menti H racconto del Aft!molres come tanti avevano ratto, nè un 1itratto di impianto pittoresco alla manler.1 di Zw1?igo in piccolo di BonSilntl o tn JJ!c:C(1llssimo di Cajumi. L"IOlj}O!iL1ZJOllC non si scosta troppo, almeno nll'ester– no. d:ll saggi su Leopardi, Dolardo e soprattutto Manzoni: dato un testo, che In questo caso sono J litt!moires, rltracclarc Il processo psicologico del• la sua composizione per capire la na· tura del libro e Il carattere dello scrit• tore. I dUmolres stanno all'opposto del PromessJ sposi; ma finchè l'esame si compie net termini suddetti, posso– no cambiare i risultati. anzi cambia· no certamente. non gll strumenti lln· piegati. Esistono perciò amnltà d'im· pianto. e perfino di parole, tra le pa– gine sull'Innominato o Gcltrud.! e (tllellc di oggi. Ln novità st..1t1el fatto che qui l'au• tore e Il personaggio colrtcidono: Ca• sanova ~ il personaggio di se stesso. 11 che induce Zottoli a concentrare l'inda· ginc su un oggeLto unico. scnZ3 sdop– piar«.• lo scrìttore e l'opr,ra. trattandosl di un'opera che fu scritta come ultl· ma a,rventura dell'avventuriero. a comQ!emcnto della sua esistenza. LQ scarso valore artistico del Mt!moires, la loro Cattura. agevolano Il compito di ric..·warne il tessuto psicologico. Co· oia1·ett.i. che mu.çtra nH alberi d'oont. B Il mlo venerato ami.co e quasi mae· stiro Gio,·r:W Stara Teddc. chr. al 1>rln· clplo cli c1ue.r.tn secolo studiò n-clla si,a dissertazione dt' laurea i boschi sac,·f di noma alltica e m.ise pot 1nslcmc 1tnn dotta memoria sul cullo clcoli albcrJ ,tBU'antich.itd dino, -maoari un 1)0cOdi sbieco. e ga·' do una n.uoua edizione, vorrcl propor– regaerebbr. con l'ovulenlo glicine che re aU'edUore di rhn.ettere in cvtde11za dall'altra va,.te <lc-Jfovia strlnoe fra le I il l•cl tUolo pam.7Jineo. ~ l>rnccia u, 1oooetta <lel villino llilOcr· Ws<1lcwù, nel tcm.vo . altrr. viti 11·0• sl ZottoH, plò di'Qtianto cli rosso fi• nora accaduto, sl addentra nella zona {lei suol domini. E può cominciare Il lil.lro avvertendo l lcltorl, come avreb· be potuto fare solo 1n parte nel prece– denti, che «altro cht un saggio moi·a· le non. trover:&nno ». Altro non dobbiamo cercarvi. Nep• pure, a rigore. e ammesso che ne fos– simo capaci .1110 st.:tto attuale delle r\· cerche, se In ogni particolare sia sto– ricamente documentabile le sua tesi. Che, in breve, è quest..1. I Mémoires non 1>rcscntano una versione esatta de• gli aV\·tnlmentl narrati, come forse! nessuno ha creduto, e tuttavt:i non PoS50no essere conslderatl falsi come molti hanno preteso di svelare i-ov1.· stando gll archivi. Non sono un ro· manzo tra il galante e l'osceno, In forma autobiografica, simile ad alt1'1 comparsi nello stesso secolo; e--non so– no un'autcntJca. autoblogralia che ab• bia valore di confessione. tesllmonlan· za o apologia della propria vita. Sono un rigurgito (più propriamente che ritorno) del passato, messo per lscrlt· to come l'unico e ultimo sfogo alla brama di vivere che restasse al vec– chio avventuriero, chiuso nella blbllo· teca di Dux, Incapace di riprendere a girare l'Europa, puntare al giuoco, lm· brogliare gli uomini. possedere le don· ne ,lm))Orsicon la cabala, con proget• ti di !Otterlc e di utopie. bei discorsi, noiosi trattatJ pseudoscientifici, ·aned• doti plccanu, e duelli, fughe, travcsU· menti. Uomo straordinario senza aver compiuto fatti straordinari, avventu• rlcro Il.pico non per la eeceziona Illà o ~~~a,~~:~1pfi~~~ia'~t 1 ci~~~ ~;~r s!! i una scala uni\'ersale cd esemplare, la caratteristica di Casanova fu nell'esse– re violenlemente spinto a soddisfare attimo per attimo l'Ingordigia di vita cedendo aU'attrattiva della novità. e nell'essere assistito da quello che chia• mava l'esprit, cioè l'abilità di s[rutta· re la novità,· òl volgere In suo favore l'oocasione. · li cieco hnJ>ulso, la vls a tergo alla quale. aveva sempre ceduto. furono ~ sl forti da sopravvivere alla capacità fisica di soùd!sfarll. II demone conU– nuò a sollecllare la sua i ngordigfa an• che dopo che l'esi,rU, pel'(Juto I mezti di esercitarsi su nuove occas101li,si ri– volgeva Indietro pcr trarre profitto dalle occasioni passate. Quando la fo· ga ùcll'an•entura, Inarrestabile all'In– terno, trovò a1 di fuori li suo arresto nell'impotenza della vccchlain, Casano· v:. pensò dapprima di chiudersi in un convento o di uccidersi, ma do,·cv<1al· la fine abbandonarsi alla sola rlsora;i. che gli rimanesse: vivere rivivendo con la memoria. Cosi nacquero t M'5· mo/rcs. J11ta11to.per 1·/nyrnzJarc delle p!JlmP ai San Pietro in Vtncoll. farò omap· (Ilo a JJimarettt dJ, alcune v1U reul· stratc nella ,nia tnedUa g11l,<la• Lasclo <la parte q1iella che ha dato il nome all'attuale 1,-tadella Vite: si trotta d"un ceppo ,iori. tndtvid1uiblte e forse ipote· Uco, se non addirittura arbitrario. Ma eccone. Qua ttna che i nostrt nonni no· terono ancora vedere. Come ci atte• sta un. erudito romano del tempo di Gregorio XVI e Pl,o TX.. Andrea Belli, essa ,abbracclot:a dal pian terreno al· i'vltlmo plano o palazzo d.tl poeta. commcdiog,·afo, a11tiqu<1rlo, .r.torlco clel· 'l'qrtc e banchiere Giovan Gherarclo de n.ossi. il Quale l'aveva piantata l'an• 11.0stesso del.la nascita del proprio fioliolo Gtovan Francesco. (JUcllo che poi sposò la duchetsa vedova cU Sas• · sonia l,td.-:a di Borbone. li. palazzo sor· "{Jeva nell'arca occuJ}ata •ooot dal 11a: Jazzo Tommaslni, lit dove vla del no schetto e tria elci Serpenti metton-0 <'<I· po in t:ia Nazionale- Ma questa allora non. esisteva. e a quel 1J1wto ven.tva a mortre Ul via San Vltdlc. oooi ampu· tata cl'1ma buona metà. 1'utt<: la 1·coio· ne era JuorJ d.ell'abitato u:,.bano, che mm aL·et·a -0ncora osato vre,uler d'as• salto quel versante del Quirinale. fl romanziàe svizzero Charles Didicr, neua s1t11 Romc souterral ne che f11 in.· comJ11data a scrivere nel 1S32.varia <l'i via San Vlt<1le più d'1111a volta e ta chiama « clwmpétre • e « .,olitaire ». Se il pala::.zo De Rossi fosse scampato alle (lcmolizJont e ai rlm011e{J9iamenti fatbl 1)er l'apertura e la $IStcmazlo11c ·della. f11ù animata e Piì1, bella strccTadi 'Romei 111ode-rrUJ, la mou11ifica t·ite sor· veglJerebbe curiosa i{ i:aH,·ieni cuta- Ma be,i vtù vcnera11,1aera t1na vile vo <la offrire a /Jiylarelti., Nel suo l'i· che nel Cinquecento ombreoolava tmll · bro la- Portica d'..San Pietro ossia Bor• dei cort,iU (U palazzo Venezia. Sotto go ncll'clà <1; mc1.?.o il vecchio topo– quelt'ombra, iri una calda giornata d'a· orafo. Pa~Qtl,(1/e~dinolfi. me ne fornt· gosto del 1591, aveva 1·i1mito alla sua scc pri~ duna. Cb un'!- ,çua paylna cltt mensa alt.un, devoti amici qu.el cardi· mufl•cbbe riferlta ver intero. anchr. per· n,lle di Vcroria Agostino Valiero clt ci,i eh(} la bizzarra e (!VVUuppota prosa dE il BenttvoolEo cl ha lasciato nrUc .-:ur. quel vttl~ntuomo riesce a un putoresco memorie mi cosi affasetnallte ritratto: tanto plu efficace quanto merio c~rca· « ve11eratlile dl vresenza, ven_erab1le ~i ~~-tt~ 1 ftd~1!~! 0 %s~!:"'~i.a~ad;:::zi:.;: coscien~a, e candidissimo <h 11~tura, del pcpolant dl Roma _ ,ton potendo httt.o 1no, tutto buono, l1llto ins_omma talora comportar le loro rendUe tt eociesiastico, e che veramente ,appre- possesso di ampt terrcrn, sl conlent.a· s~ntava 1!110 di quet ve11era,uU ve.~r;t)• rono di coltivar qualche oiordinetto. o tu cl!e 7?iUha!ino resa tuustrc la Ch,e• di piantar almeno addosso <fila propria sa cli D10 a11t1ca •· Ed ecco ~opraoutu,i· abitazione una vite, che cresciuta 11el 1'e 1m « usignolo dello Spirito Sant~ •· 1,tcde, e formate sue braccia, mctten· il prelato Silv½' A11t~nJa110 che dl IL a do rit,ogUosJ tralci nel capo, oUc lì no,t molto sara card11wle a11che l11i, e avessero potuti s1t di alquante cattne 1·tferire al commensali, an~or tutto ac- tn bcll'ordtrie disposti allacciare. accM ccso di sa-nta letizi<1, tm. cltalogo a cui rendessero col pampini e co!le uve al· ha assistito e partecipato dianzl alla. la foooia. d.i un tetto piacevole cd utUe Vallicella. L'aveva promosso e rrt1ola· om!Jra 11eUacocente estate, (file loro t.o FiliPJJO Neri e v; avevano iuterlo· pontichelle o bottcguccic. e secondo qv;ito. ira ori altri. t cardinali Federi· la staolone temprassero U soverchio !JO Borromeo e AoosU110 Cusmto e il cader dell'acqua dal ciel.O•· Famose dotto am1atista Baronia- Aroomento eraito le Pergole di Ponte, ,wme d"una dd!ila pia conversazione era stata per ccmt.raàa « tutta 1,icna di viti. addossa· l'ainmuto la letizia crlsua·na, dt cui te a case•· Si trat.tava t.alvolta di vEtt o{lni interlocutore aveva delineato la annose, cosi tnorossate e ramificate da provria #dea. fino olla coricludone rl· rendere alla vendemmia quanto _un~ servata al novello Socrdte, cloé al l\·e• piccola vigna. Il topagr(Jfo cc ne tndt· rl. cosl 11ac<1ue il bellissimo diatooo, ca una nelle vfcfflanze di San Michele fiore del1l"umanesimo devoto, a c11t~a fn. /Joroo, menzionata t~ mi atto nota· tradizJonc, se 1w1i provrio il cardinal rlle, che nel 1449 Jv afjlttata <lctllospc· JT.aliero che ne fu autore, cliede fl ,io• dole rlt S~nto Spirito a. un ta_l Sabba me di F!Hppo O della letizia cristiana. dc' Fusam. Dalla_qu.anUtù cU vino che ma che fAntortiano avrebbe lnvcce lo sprdolc st r,servav<!· e da al{re t ·oli.to 111.Utolare Dialogo tenuto ail'om- clau._soled!l cor1tratto. s, .1'!'lJ desu'!'·e· bra d'una vite. vcrch~ e infatti un re 1estens10ne e la fepond1tà della vite. di<ùooo nel di<ilono, la conversa;:ione Potr.cl_continuar l e ~en.co ,ma cred~ alla Vautcella illserUa 11.ellCI cot1vcrsa· che B1omrettt abbia 01à.dJ.che fare l ::wnc a palazzo Vc11ezia. Se è tiero I sua vendemmia• quanto .si dJcc. che se ne sta ClllCSten· PJE1.'HO PAOLO TROJIPEO Non. si badi, per contemplare e r • costruire una realtà accaduta, ma ptr farne nuova materia di vita. Ricorda• v.:1 I piaceri per goderli una seconda \'Olla. Egli stesso. dandone perfino u11a conferma materlale, dice che :-lcordn· va ad alta voce, con scoppi di r!sa o d'ira, e ges1l sulla sedia, quasi avesse Intorno le persone dei ricordi. ln er• fctU le t.ratt..wa come stessero n. T•.'t"• navn ad amarle, sfruttarle. Adoper,m· do rimmaglnaz:one come un s~1rro~:c to dell'azione, cadeva però la PvSS,n!· litfl, di distinguere I vecchi ;-•cordi -Ca• gll stimoli prcsenu. L'fl\'\'entati~ro non esponeva le sue avventul""!, le c-:-r, reva da capo; le Intricava e dJstrlcava a suo llbito. Egli si attribuiva 11 so<> passato via via che. con l'idea di riper- ~~i;.i;~~o•s?i ,{::i~~~ l~d r ~ 1 ~a·s!''~{r~~ sponde a' suol b!sognl. D!ce la bugia? Certo, se gll piace crederci. Molto d· cib che .c.crlve sarà fai.so , o alm•~W> al– terate: ma mentre lo scrive, In quan• to soddisfa Il suo piacere, per lui è ve· ro.' E' "·ero anche per noi se badiamo alla realtà di Casanov:i che scrive, rt· creando e perfe,z!onando Il suo tipo. anzichè alla vita effeLUvamente vlSSU· ta che ha ))01 importanza solo per es· sere raccontata nel Aft.1moires. Se mal, l~~~~!3(uc~~ra~~ ~rl~ ~~~~r!~u~~r mento, deve fare I conu con c!~I leg· gerà i I libro; e finge, nllora. con se stesso per attegg-iarsl ùl fronte a~ll al– tri. Ma di regola è fedele al suo rool• to: « La mia vita è' la mia materia e la ml.a materia è la -mia vita•· Resta nel suo limite: aveva vissuto per I sen· !~nt~~~r:~o~~ t~r: 11 : 1 Se~~r:. 10 Jgn h; pente, rnon giudlC3. Nella vita si era. messo fuori della morale nel racco:ito st mette fuori della storia. Nell'uno e nell'altro caso per mostrare clb che esce da un uomo « qui s'est !ai~ al· ler •· Raddoppia con la mémoria l'csi• sten2a rinnova col racconto il diletto, fissa Dello scritto ravventura per rl·

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