La Nuova Europa - anno II - n.43 - 28 ottobre 1945

-- 4 ------------------ LA. N li O VA EU 1'U l' .i. -------------- 28ottobre 1945 -- :rit~;~:~! 0 1)! 1 n~~r~a ~o~ n~~o~ p AMIGLIA r, 0 ~;; ::~~:t~~a~tcr,~n~::::n1~:;;:· i1fr; 1.e.,ahi. BUìle cotture arboree e<1 ~ - titokll'C al m;nistcro vacante. senza certi l11oohl. t comportamenti del par- "fo"·pcnso," lnfatitl, che Il Umore che· ~~r~: lru:~:~~n~l u~ :eS:~~o è~ ~~ E eo M u N I s 1lf o ~!r :i::';:,~~~/~~r:t:? v !:at;' -),~1::· a~ ~~ q ~t~~~r:.~~~n~!~n't~ che non ha subito una ,malou1 criS:. . una dottrina e antifmniliare » professa· ste ln passato a grav1S61mc crisi di so, l\la essn seml>ra intervenire ora: li Jl Sommo JJ011teficc, in una di quelle. ta ci~p,·ofesso dal conuml~no. Questo. vrupprodu 7 ,onc e di d!Hicllc smerct01o fr~(!do;f:a:;~ 11~0 ~ lf~~ 1 ii 1 ,?/~ e ~ ~:rf/.f 11 !' ~og~:~~~~;~f::C:.h!:~~i• ,::: 1 . ~Jies 1 tg,7;aio s~,~~! 1 ':::~al~ d~ffgr;:i_:f. possa considerarsi in avvenire meno ler imporre, per le p1'0!'.simcel-czionl. dillgc, 1·ivo1ta(21 ottobre) a una udle,i· olia dfvencleva dalla struttura eco,w· giustificato che In passato. E' g-..iram lo stesso metodo della lisi.a unica che l?a di vari sodalizt femminili cattolici, mica della società (capitalistica): e che zia dl questo. a mio avviso, li fatto 6 1 tenta di adottare negli altn: paesi ha invitalo le do11necattoliche a non per Il proletario non poteva e~~ercl che Il regime alimentare delle JJO~ controll.ill dai sovietici; H partito agra• lasctare .:ad altre, a quelle che si. ffllt• una Jamlqli.a vera: of!ermaztonf fn c1,i lazioni umane sta in questi anni pro– _t.io,.itrcrmatosl nelle elezioni <Il Bu· no promotrlcl o complici delta t·ovma t un nucleo di veritd, elle rispunta net· fo1l(]a.m13,.,tccambiando lungo linee dapcst del 7 ottobre, sembro lntcmla del focolare domesllco. fl monopolio del· le stesse pm·ole del Pontefice, quando che negli anni prossimi sl accentuet rengire al sistema totalitario della li· la organ!zzaztone sociale, di cut la fa· egli sl fJOSeIl q"esUo: « puù forse ta ranno e si generalizzeranno; mentre srn m1lca• , m.talia è l'eteme,ito ~recipuo·,. E poco do11nasperare it suo vero benessere dlJ lL'1 tempo le frutta e te verdure, le prl· A queste gr.i\"4<JHficoll:'l, che vel'tO- phì avanti ha ribadllo l esortazione a 1111. regime d' predominante capitali· mlzlc, le conserve e le marmellate no 60StanU.iJmente su opposte tntcr- che ognl donita oulsca « per co,itenere smo? •· erano praUcumer.te consumate solo da pr-etazionl d'el metodo democratico. si le correnti che minacciano Il focolare. Venentlo alla realtd odierna, cl scm· ristrette classi e net paeSi ricchi. o,1g1 ,1gglungono gli ostacoli posti dalle nu· 1Jercombatr.-re te dottrine che ne scal· brache né i,i ltaUa. nd fuo-rJ (a ·comtn· esse sono dl\.·eutate, e sempre più cU~ toritù uffici:ili al!a L:bcrtà di stampa e zaf~ ; e!~i 1 c:;~~:;,!: 'dt Pio XII per la cirlre dalla RU3sla) sf possa 0001 accu· vengono, bclll di consumo per grandl f ~lr~~ra:r;;~~101!1-~i~t 1 ~:~~\ :~~ir;t~~: sqmtcl dl'lla famiglia. ve,, la p, eserva- ~~,~~,:: d~~1:ì!~~}gu~l &r::~ 1 :,c a~~er3i masse in tutti j paesi. di modo che la ='~~~:e~fc t::ro"sla~i 8 1~ 1 !~~!:~i sf ~ I ~~;:e lq;,°;,~;.zr~;~t~ 1 :s;icfu~~rà,;o;~d~:' :1g~~e;~r'1ta , ::,:mi 0 ~~~i~~l~e~c;r'ftn'~ ~~rc:i,t::::;,o~e r!~~t~~t1/:::ra;;;: g1oi·nall et oi>posiz!onc;.in Jugosiavfa I /e~s~ont.rel101ose,soao pers1t!'3l che la attf(!giomentl che potrebbero essere de· duzione e del difficile tmerclo. Quc~tl ~aiffn~l~:-~ d!,~:1~l 1 ~:~ c:::i1JaP<Jtifc't ~r~i;. ~~~r!ze~ 0 : c1t: 0 1J~~~f: ii !~ ~; 1 ~ d: mq~~~t~t1~1!:",t,~ 0 :r~1~6:i~as~g?;, ~f~~~~ ~,~eQ~~l~~a~~~,;:?~d~~-i~tent 1.r~ 1 quali ,.-agrario 'o1m~trov e Mu· risa-n'!mento morale la nost,:-a soe~etd le ripetute pre,c dt pos;z1.onedi foult Però, - va subito soggiunto - se sciano\", sono st:!tl privai! dei diritti ha b1soo~o. Le trasformazfonl soc1aU, soclalcomunlstl contro la stompn por- cadono per noi c'adono unchc per gH polillo! e sottoposti a ,·lgtlanza• Lcggt b~ns1,lnculono inevitabilmente 1ul fu~: t1ografica. J ve!lcoli e i mali che mi• altri e quindi unicamente se saremo ,;evcre sui ciiminnll di guerra e col· zwnanien~o e sulla coiijigurcr_zlone de" t 11acciano la famlgl-la cl polono. prescn• ln grado dJ fare una ag11colturn orga• ,nbora.zlonlstl pennettono !noltrc una la fam#gha; e occorre qulr,1d, adottare tcmett.te , di carattere spiccatamente nlzzata e perfezionata. In cul gli agrl1 ~arga :;zicne govel'nat1wt. per pt;,•are da 1m momento storico all auro. la _cu· « ~orqhesc ,: dl u;ia boruhesta In crjsl coltoli non Slano più chiusi entro la lflel diritti eleUornll citt~dinl sospetU stodla e il 7Jromovlmento del valon e- e tn- decode,iza. loro siepe e nel metodi tradlz.lonall, di essere al serv-izlo dl potcnie strnnle· terni alfe condizloni.nrntevoll. Alla don· Sembra a noi che s1<1 campo della n· quesrn prospettiva può essere di vero ·,-e soltanto pcrchè optano per la dc- no, che rlsente In prima linea del can· cost·ruzlone mor-ale meno elle fn qual· prog1-esso per J'lta.11.a.Solo se saremo rnOCrazla dt tipo occl.dcntalt•. ~lamento. SJ>C!taanche provvedere t:l· sfasi altro valga ft prlncl1>io; chl non r,1pldaruente in grado di rimetterci al· 1 J)acsi danubiani e balccmlcl 61 av· 1 adattamento· e cl Sarcl blso9 no del b con ,ne ~ contro ff1e; e che sia invece la testa cl~ progresso agricolo, di dar vl.ino alle clcziioni. che dovranno dc- conp~rso femminile df tutte le clas.d applicabile l'altro. non ·meno evanocll· vita a Ulnaagricoltura raffin.ita, a una iclllerc <.lclla loro sorte. Jn una atmo- 50 ~·-" • nl In ltaUa catt{lorie fern• co: cht non é contro di me l con me. industria che valorizzi I nostri prodot~ f;fcra 11esante. Ungheres·. jugoslavi e . \~ 0 ~gé 0 g,- 0 ; 11110v 110 la distruzione E appunto per questo noi, che comui:il· ti, solo se rl.usciremo a percorrere tn bulgat'i sono chl3.J!lalt ci;spettiva~cn· ~~;;~ tfmniglie? Cl sono movimenu po- s~tnon. slamo e molto differiamo da es· ~~:a :rc:i~U:,r:~a 1 ~~,to~c c~ 0 =~ te nlle urne I.I 4. l ll ed Il 1r n?, cm· Ht.ici che mirano a scalzare le fonda· sr, sl sfamo permessi questa chiosa alle dale. che è già in atto In altri J)aesl, ~e.il ~ s~~f' rc~~°r:'.~? non o sanno· :~~:!!t:.el!~, t~~i'~! {~'::!~!!a~iw:"P~ ~r:::ec:~"::ri:t~~t~ebl~ttfr~~:lle ma· riusc.,remo a far sl che la elisi immi, BASD~Io ~lALDJo:A . d'uno penserà che Il Santo Padre abbia 1- •· ~l~~~sc~~nli~! .. !~~~e~J~~·m~~e c~a1,~ ==============================-"'-"'-"'-"'-"'-"'-"'"'"'"'"'-"'--"'---=-"'-"""- ~~\~~~ ~~:~o V~~e~~~OC~g~~~~~ll~ in;o ben dlrc eh<.> l'avvenire d'Jt.alla è nel• J>JWSPETJ'IVE DELL'AGRICOLTURA ITALIANAc~:::\~ll~~~;~~~~~o~:;ogr~:.·~.~lf~-,1- le mani dei tecnici agiicoll. uca. Credo che anche rtspetto aua Prospettive ininiedinte RICONGIUNGIMENTO ia~'~;; 0 ~~ngr.s'1a~r•:e:l 0 Pra 5 1~ d~r~li~~ Penso che questo tcrw urticolo del· nar questa coltura. Essa potrà, tnfat· 1 1:1 serie non sarebbe soddisfacente se t.l, reggere nelle terre in cui una. tee a arrestasse qui. La prospettiva fatta COI MERCATI STRANIERI nlca progredita ne haportato lares.1 :u~~: frf:~;~;:e~~11 f~~~~~; i: unitaria agll elevatJssiml livelli del 25· nono spaUo di due O tre anni 1 ·tra!• 30 quinta!• per ettaro, come pure po- lici con l'estero rlprendc&.ei-o ln pie, trà reggere l!l. dove la coltura grana· no, se l'indhizzo della noolra econo· ria serve essenzialmente al sostenta· mia dl\'enisse improvvisamente llbe– mento delle famiglie. A quest'ultimo ristlco in quale situazione cl vcrrcm, riguardo osservo che molte delle zone mo a trovare? Saremmo in &Tado di contadlne più interessate al.la coltura affrontare la crisi Immediata? T~~[resadnc~~a:i1~~l~~~n?ta~I'aen~•~~: r~ dc1crminato dnl ricon;,~lungl– mento dal mercato italiano con quelli stranlC'rl. Osservo subito cl1e quanto sl può dire al riguardo è strettamente conncs– co con quanto ho detto ncll'artlcolo )X'CCedcnte. · li fatto che le nostre Importazioni dall'estero avvei:·ranno per lurigo pe– riodo jn un regime spcclalC'. che blso: 1ncr.ì servll'sene come strumento di re– 'k<)lazlone interna e che, d'altra parte, lo stato dovrà inevitabl~mcntc lntcrve· fllru a !ront~gjarc Uttta una sene cli manUestazloni di emergenza, come già oggi avviene, comporta - non c'è da nasconderlo - un grave pericolo, Il pericolo --tioè, che di qucsU strumenti cl 8l valga J)Cr restaurare molte posi· zio™ dell'industria protciAa e forse .an· che del protezionismo agrario. Effetu del liberismo sere appunto 1'11 R&'I'lcoltorl, I t.ecnlcl. ! COl'\tadlnt. Un indl.J'lzzollbcrlstlco dell\~cononua Italiana, per vincere, ha tutttiv1a biSo– g.no di essere coerente e gene, aie. Alla lotta contro li protc-.r.tonlsmo I ndustr!a· IC' si deve associare quella contro Il protezlonlSmo agrario. A questo propo– sito osservo subito che è assal meglio che g!i agrlcoltot1 stess! si facciano promolo:i di un ta,;c Indirizzo, perchè solo cosl avranno Ja forza e la com· p.ittezza necessaria nelln maggior bat· tagli.i, tanto più che una difesa del protezionismo agrario, che è poi prote– z~onismo grana1io, sarebbe nelle nuovt: condi2lont perduta tn p..1rten7,aper l'a– perta ostll!tà delle nazioni vtncltt1cl P. perchè le masse dtt.acllne non l'ammet• terebbcro. . La rinuncia al protcztonli,mo agrario - cioè. per rldu1Te In cosa al nocclolo, al prole-.donlsmo g1"anarlo- slgnmca. tnulile nasconderlo, l'apertura di una grande- crisi agratia. Il grano, lnfatd, non è per l'agricoltura ttallana elemen· LO sc,condano, ma fondamentaie e ri· guarda non alcune tione. ma tutte, non alcune _aziende, ma tutte, dalle più grandi alle più ptccole e. d"altra parte, l'attuale protezione doganale - e quan· do dico. attuale ml r1Jertsco alle con• dizioni nonnall dell'anteguerra - non ~ una blanda protezione la cut ellml· nazione non porti grandl mutamentl, ma una forte proteztonc, eliminando la qual.e la coltura granal'ia verrebbe gravissimamente colptta. La cultura granaria Pur SOE1tenendo la necessità di Una regolamentazione parziale doll'econo– ma lo ntengo che essa debba avvenire nel qu.idro e al servizio dl una polltlca essemlalmente liberistica. Un.i politi· ca llberlSUca è, per l"agrlcoltura IL.alla· JJn,ma dkel anche per tutta la parte sana -deU'lnd\1strlo italiana, il presup– posto fondamentale di og.nl alt1"0raglo· namento, Ideale e CU fatto. 'l'roppc:,bene a:applnmo tutti che la ragione profonda delle difficoltà, deHa crlst organica ln cui si è dibattuta per decenni l'agrl• colturn itallaoa e in particolare quclla del Mezzogiorno. sta nel protezioni· Se la crisi agraria conseguente al· ano Industriale. In questa radicale l'lntrocluzione di liberi scambi con l'e- 11volta della vita italiana ricomincia stero colpirà principalmente 1a coM.u· Quindi e deve essere strenuamente ra del grano e quella del cereali in combattuta la lotta contro 11 pro- genere, .si farà anche sentire su altre tezlonlsmo. Fortunatamente questa colture e altri prodotti: colture lndu• volta abbiamo dalla 1>artc nostra strialJ, concorrenza degli oli di semi un potente sostegno: · le grandi m:i- su quelli d'olivo. alcune produzioni a· zlonl che hanno vinto la guerrn nirnali. · 1mporanno certamente un Indirizzo Non è posslbtle - ripeto _ prev~ llberistlco dell'economia Italiano, non et dere gli svolglmentt e le manifesta· permetteranno plù dJ ch4udercl In una ztont più acute di questa crisi cui cl nostra Piccola e mortale autarchia. troveremo di fronte, ma nnche In re· TuttavJa vorrei osservare che, per quan· !azione alla sua generale prospettiva to J)Olt?ntesia tal sostegno non dob- sJ possono far delle considerazioni cli biamo troppo affidarci ad esso, e che una certa utilità. · sarà certa.mente necessario mobilitare Anzitutto direi che bisogna badare a ~utte le forze liberistiche e tenerle con· non sopravvalutarla. E' ben vero che tmuamente all'erta per lml)Cdtrce sma· la riduzione del prezzi agricoli sul mer– scherare tuttJ gli inrlnitl tentativi. sol• .cati interni rischia di mettere In setio to ogni veste camuffati, che le tendenza Imbarazzo le aziende agricole, ma va J)rotrizlonlstlche faranno. I primi ad es- osservnto che contemporaneamente 0 ~ere per questo rnob111tatldebbono es• quasi si avrà una riduzione di molti del grano, già oggi sono Imperniale su lo penso di no e penso, quindi, che di un'econorrua non c.Ia mercato, mn di 11 nostr~ motto dlon debba essere: « li· sostentamento. Se vcn-arino aiutate, be1tà d1 commercio, SUCct.-'tla quel che specialmente se si saprà alleviare l'o• s~cceda •: Pur seguendo un netto in· nere di molti pesi che oggi le grava· ctirJv.:o l1beristico. Il nostro a-tteg"ia• · no - Imposte. canoni di amtto, con· mento non può essere questo, pel"Chè tratti oncrost - esse potranno conti· non possl.c1:mo creare d'un tratto la mt– nuare a reggere e vi si potrà anche sena diluna infinità di econom,e con– conUnuare a coltivare u grano. L'A· tartine che sono oggi imperniate sul merlca che ha avuto la sua crisi agra· grano e sulle altre co!tur~ che la Cl''iSI ria tra ti 1920 e li 1935 cd ha energl· colpirà, nè poss:amo d'un tratto pro-i camente affrontati i problemi Sl)06tan· :~;:;r ~7.ir :~~~le~~ ~ t~~~~n~e<!!:u: do trri. l'altro grandl masse di popola· stesse conùlzionl. se lasceremo lnfat– zlonc dall'una e dall'altra parte del suo li, che la elisi le atterri e le séonvot• tenitorio, ha saputo anche ricreare la ga, sia le une che •le alu·e non avram pos.'ilbiiltà di esistenza per economie no più I mezzi per compierç quella di sostentamento su terre relatlvamen- stessa trasformazione che <.leverappre– tc povere. Not possiamo riuscire a !a· sentare 1-t loro sarve.u.. , e non s.ipremo re altrettanto e Ja produzione del gra· In qual modo e attraverl>O qu.111 rovi• no, ron rese unitarie di 10-12 quln- ne potrà 1·aggtungel'sl 1J nuovo equi, tali, potr-~continuare a reggersi anche librlo. se I coltivatori, per pagar tasse e ve- Dobbiamo perctò crenre dc~ stru– etlU, dovranno fare affidamento su menti pe1· una programmazione e una altri prodotti delle loro aziende. · dLSclphnache perm~tta quel passaggio Dire che non bisogna sopravvalutare e Quella trasformazione 11 mio dlacor– le conseguenze della concorrenza stra· so, gl~ troppo lungo, non si sofferme– niera, non deve tuttavia significare rà a considerare quali possano essen,; che bisogna sottOvalutarté: .Ja crisi cl qucs_t:istrumenti. ln qual modo sta sarà e siravc, part!çolartflente grave l)OSStb!lcra?g.iungere lo scopo SC'llza nel Mczzogtorno la cui agricoltura s1 mett~te_ altri impacci, senza Incorrere appoggia oggi trOppo sulla coltura ml· nei pez:icolo di c~iSta!Uzz.arcdelle sl– serablle .del grano e deg1i altri cerea.U. ~~~:'c: 1 ~ 1 °~ri_ ~~~:!~c:n~~r~ ~h!e!ri Questa crisi sl supererà In ultima a· vrcmo rare, ma al Quale, penso. non nal!sl solo con un ~rofondo, rinnova· slamo ancora preparati. Mi limito, tut~ mento tecnico e sociale dcli agrlcoltu• tavia a dil'e che è un discorso che va ra Italiana e di quel.la meridionale In ratto pres10 pcrchè fin d'O"gi sarebbe ispecie. Sta f~rse ln Q,~csfa necessità oppon.uno intervenire in Questo eam•·. la ragione pnma e p,u profonda di po per lo meno per stabilire aJCUl» quella riforma agraria. in cui molU, presupl)()Sti ùi una tal pc:,lltlca. Penso se non tutti, 01·ecllamo. anz.:I, 1ichiamandomi a quanto ho del· J. sostituti DI fronte a questi problemi la gente comunente chiede quali colture sl pos• sano sostitulrt! al grano. Non è do· manda che ammetta risposte generau e generiche. ma da quel che s1 è del· to ora e da una conoscenza anche ele– mentare dei più· recenti sviluppi della :ne:~: ::J~cc;~ne 3 ~f~r~ve~~~a~ ~~~'. lagno. in Jspccle, 11 riordinamento del· l'agncoltura sulla base di una esten· siva ma ra<llonale utilizzazione del ter– reni col boschi, i pascoli e gU alleva· menti anlmall sarà il più soddls(Hcen– tc, nelle altre sl potrà fare grande af. fidamento, oltre che sulle colture fo· raggerc e gll allevamenti animali ln· to nel trattare del secondo punto, che dovrammo approfittare ùella situaztoi ne In cui ci troviamo, della disciplina che, per ragioni conungcntl, siamo co– stretti a mantenere o meglio a rico– struire, per metterci tn grado di aJ:latt tarla e di tarla funzionare anche in v1sta di questa crisi che sarà tn pie– no tra alcuni anni, ma fors'anche pri– ma. tra alcunJ mesi. C'è poco da fare, più il mio discorso pro,:rredlsce, e più st ruorna sempre sullo stesso motivo: non ci sono proi . spetUve per l'agricoltura Italiana. per– cht:!le prospettive unicamente dipendo– no dalla po!itica che sl seguirà. ROI vina o progresso sono nel le nostre mani, dfpendono unicamente-dalla no- ~~ìf3~~-r~fà. capacità, onestà. spirito ... lllANLIO ROSSl·DORI.t. (

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