Fine secolo - 2 marzo 1985

FINE SECOLO n SABATO 2 MARZO 1985 16 ,,,. In alto: Il naufragio di Odisseo (?). Pittura su vaso, Ischia, sec. VIII. Al centro: Sulla famosa oinochoe etrusca di Tragliatella, pr~ Cerveteri (620 a.e. circa) è la più antica raffigurazione del «lusus tro,anus». La parola «Troia» è scritta. da destra a -.inistra. sul labirinto. In basso: Il labirinto graffito su un pilastro rosso del J)(· ri,tilio della cosiddetta Casa di I.ucrezio a f',,mpei. Il "percorso difficile" del sole ,, Il percorso degli astri, in partic_olarequello del sole, vero 'Signore del Tempo', è, parimenti. un percorso difficile (il cui senso e la cui ragion d·.esseresfugge ali' uomo) e al tempo stesso ordinato (le direzioni si alternano ritmica– mente, e pure il suo avvicinarsi e allontanarsi dalla terra). Questo poteva esser detto tramite il riferimento ad Apol– lo, non a caso dio dell'armonia e dell'ordine. ma anche implacabile mediatore dei pensieri piu riposti di Zeus: Apollo~i esprime per enigmi. e solo lui sa con cert~za la via diretta per risolverli (la sua freccia. che sempre coglie il bersaglio). Ma queste stesse cose potevano essere dette. appunto. tramite il riferimento·al labirinto. E 'danzare la danza del labirinto· significava ripetere ritualmente il mi– sterioso ordine del cosmo. trovare la risposta all'enigma. superare vittoriosamente l'ostacolo. Non a caso, la danza del labirinto viene eseguita 'in memoria· di una prova difficilissima e vittoriosa (si pensi a Tesèo. che appunto con una dan1a del labirinto commemorò a Delo, isola natale di Apollo. _l'impresacretese del Minotauro). La prova difficile e vittoriosa era vista come att~ riparatore, restauratore di un ordine che era stato temporaneamente ,;ovvcrt1to. La prepara~ione, del 'impresa :via torniamo allo scudo di Achille. li legame tra la danza del labirinto. simbolo di destino vittorioso, di difficolta ,;upcrata. di ordine universale restaurato. e le restanti raf– f ìgur:11ioni.dovrchlx : apparirci ora piu chiaro e piu sal– d o .. Il ciclo. la terra. i l mare. il sole e la luna. le costella- 1ioni. la 1!ioiae la sofferenza. la vita e la morte. il ciclico avvicend;rsi ddk stagioni che ritma la laboriosita delr uomo. l'Oceano. cioè il Caos e l'Ignoto da cui tutto (an– che l'ordine cclc'stc e il :-iuo rispecchiamento terrestre) de– riva e a cui tutto tornerà: non è. tutto questo. un concen– trato di -.;imbolicosmologici'! non esprime. tutto questo. le stesse cose espresse dal labirinto'.' E infatti, come i gio– vani e le 1!iminettc cse1!uono. ritualmente. la danza del - - labirinto. allo stesso modo Ffcsto eseiue. se cosi si può dire. lo scudo di Achille. F questa ripeti1ione rituale dell' ordine cosmologico ci avverte che i tortuosi percorsi pre– visti dal destino affinché Achille realizzi la propria gran– dena e il proprio compito eroico sono prossimi al compi– mento: l'ordine che egli era stato provocato a violare reagendo con l'ina.1iom.:all'offesa di Agamennone. sta per essere restaurato. Il coro di giovani e giovinette dan- 1anti eh·egli porta con sè in battaglia raffigurato sul suo scudo ·commemora· già in anticipo il superamento vitto– rioso della pn1va difficile per eccellenza: l'uccisione di Fttorc. il campione dello schieramento troiano. · ('on1e ,nai /'Odissea non cita il lahirintu Il quesito che ora viene naturale (e alla form 0 ulazione del quale mirava questa lunga digressione sullo ·scudo' ilia– dico) è questo: come mai nell'altro poema omerico, r Odissea, non vi è alcun evidente accenno al labirinto? Eppure, anche in questo secondo poema si tratta del de– stino di un eroe. Qui. anzi. lo schema dell'eroe che supera prove difficili e vittoriose è una costante narrativa lungo l'arco dell'intera vicenda: essenza della figura di Odisseo (gia nell'Iliade eroe 'apollineo' per eccellenza, indiscusso · uomo dell'ordine' dello schieramento acheo) è appunto r inesauribile capacita di risolvere vittoriosamente situa– zioni impossibili. Che il labirinto (o una danza del labi– rinto) non vi figuri nella descrizione di un qualche manu– fatto, non sorprende: il poeta non _sembra avere alcuna particolare predilezione per questo tipo di descrizioni. Mentre nell'Iliade, infatti. ci imbattiamo iri numerose al- --------·· ----·;- ------ ------·-·· - -- ·------- ' , __ .. - I\ , '· ~ {~>,' l ~ -~(~ '\.' 1 ?' . ~--- ! ; I tre _descrizioni(scudo di Atena, scudo e corazza di Aga– mennone, coppa di Nestore), nell'Odissea, dove pure non mancano descrizioni di oggetti preziosi, due sole riguar– dano oggetti di cui si dica anche che sono istoriati (il balteo di Eracle nell'XI, la fibbia che fermava il mantello di Odisseo alla sua partenza per Troia nel XIX), e per di piu si tratta di rapidi accenni, ben diversi dalle insistite descrizioni iliadiche. r noltre, si ricordera che nell'Iliade vien detto persino l'argomento delle figurazioni della , grande tela alla cui tessitura è intenta Elena nel III (la guerra tra Achei e Troiani), mentre nell'Odissea, della grande tela tessuta dalla 'donna contesa' di turno, Pene– lope, vien _detto che servira da sudario per il vecchio Laerte, non che cosa rappresenta (l'accento è posto sul celebre inganno del fare diurno e disfare notturno). I AB'f J-JN T-+i\JJ ;i;c f-ft/3 J Tf>--1 \}J/r!T~~\l o r~vK\_1 \ !(~~~ /F / t~ . Il viaggio iniziatico di Odisseo Se però il poefa dell'Odissea non predilige le descrizioni di oggetti- istoriati, dall'altro abbonda, al contrario di quello dell'Iliade, in descrizioni di luoghi: l'antro di Poli– femo, la grotta di Calipso, la reggia dei Feaci - è li ch'egli sfoggia una felicita descrittiva almeno pari a quella da sempre ammirata nell'iliadico scudo di Achille. E non può essere un caso che le descrizioni piu ricche ed estese si collochino tutte all'interno di una sezione specialissima del poema: quella dei viaggi di Odisseo, una sezione della quale non sfugge, al lettore piu attento, il carattere com– plessivamente sumbolico di prova iniziatica, di viaggio conoscitivo (e autoconoscitivo ). Ora, è proprio in questa sezione degli 'errori' di Odisseo che _si rendono reperibili (pur tra infiniti altri particolari e in di.versocontesto) quasi tutti i soggetti raffigurati nello scudo di Achille: la terra, il cielo e il mare, il sole e la luna, quattro costellazioni (le stesse del passo iliadico, con la sola variante di Boote al posto delle Iadi), e la guerra e la pace, e tutte le manifestazioni del .viverecivile, con le sue istituzioni, la sua giustizia, con l'agricoltura e la pastorizia, e persino, come ben sappiamo, il gran fiu– me Oceano, che Odisseo percorre nel suo v·iaggioverso l' Ade. Ma forse il viaggio è il labirinto Ho detto 'quasi' tutti, perchè ne manca, o sembra man– carne, uno: il labirinto. Ma l'ipotesi che si affaccia alla mente, e che ora tenterò di argomentare, è appunto che I' apparentemente cieco e insensato peregrinare di Odissea sia sorretto da uno schema di tipo labirintico, vale a dire da uno schema astratto di valore mitico-simbolico. Ci conforta a seguire questa possibilita inte'rpretativa anche il generale fallimento delle tesi 'realistiche', la costanza . con la quale i loro difensori hanno dovuto, per far torna– re i conti, piegare al proprio capriccio e manomettere il testo omerico: con risultati sempre diversi e sempre inat-

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