Acpol notizie - Anno II - n. 9 e 10 - Luglio-Agosto 1970

liberazione nazionale, come noi la conduciamo, comporta molti fattori imprevedibili. Noi combattiamo per condurre il Portogallo a cambiare politica e ad evacuare le truppe dal nostro paese poichè non crediamo che sia possibile fare diversamente in quanto il governo di Lisbona non è certo disposto a concedere l'indipendenza o far si che il nostro popolo si autodetermini. Abbiamo preso le armi per batterci in risposta alla violenza portoghese e continueremo a farlo fintantochè non avremo ottenuto la vittoria. · Tuttavia per ciò che riguarda concretamente il nostro paese, posso dire che i portoghesi hanno già molto cambiato la loro linea politica: il grande disprezzo è sparito, fanno finta di occuparsi e preoccuparsi dei problemi sociali e culturali, si fanno molto modesti davanti ai poveri, parlano di una Guinea migliore per i guineiani, mandano delle persone al MEC gratuitamente, costruiscono delle moschee e così via, ma il nostro popolo sa molto bene che tutto ciò è già il risultato della lotta; e anche quando i portoghesi parlano di un avvenire più o meno lontano in cui i fanciulli del nostro popolo dirigeranno il proprio paese, le persone sanno che queste parole sono ancora una volta il risultato della nostra lotta, ma noi ci ·batteremo fino alla vittoria totale. Se il Portogallo è pronto a battersi per tot anni, noi siamo pronti a batterci ancora di più che per tot anni. Noi siamo a casa nostra, là non è certo il Portogallo, e dunque verrà sicuramente il giorno in cui butteremo fuori dal nostro paese tutte le truppe portoghesi. Noi non siamo contro i portoghesi o contro il Portogallo, siamo contro il colonialismo portoghese ed è quello che vogliamo sconfiggere attorno a un tavolo di . negoziato - per il quale siamo sempre pronti - o suI campo di battaglia. ■ Che - aiuto politico e materiale vi attendete dalle organizzazioni democratiche ~taliane? Dalle organizzazioni democratiche italiane, come del resto dal popolo italiano in generalè e soprattutto da tutti gli anticolonialisti italiani, noi ci aspettiamo l'aiuto che ci possono dare. Ognuno da ciò che pu6 per aiutare il, nostro popolo a liberarsi dalla dominazione coloniale e da una guerra che noi non abbiamo cercato ma che ci é stata imposta dal governo portoghese. L'aiuto può essere tuttavia politico: sostenendo la nostra lotta, condannando il · governo ·~ortoghese, manifestando contro il coloniaB1blioeca Gino Bianco lismo portoghese, cercando di isolare il Portogallo, cioè facendo in modo che l'Italia non si allinei in nessun modo con la guerra coloniale di dominazione portoghese. 11 fatto che l'Italia si sia ritirata dal progetto di Caborabassa é gia un esempio molto significativo e noi speriamo che il popolo italiano, i democratièi italiani possano fare anche qualcosa su questo piano. Inoltre non bisogna dimenticare che un aspetto essenziale é quello di evitare che l'Italia forc,isca del materiale da guerra al Portogallo, anche se sono delle cose apparentemente poco discutibili, come gli aerei FIAT. C'é poi l'aspetto dell'aiuto materiale che può essere costituito da viveri per le regioni liberate, medicinali, articoli scolastici, ospedali, ambulanze ed altre cose. Riassumendo, la solidarieta si può rivolgere in tre direzioni: quella politica, attraverso delle azioni concrete contro il colonialismo portoghese, sia direttamente che indirettamente attraverso pressioni sul governo italiano per evitare che esso aiuti il Portogallo; quel la materia le, attraverso soprattutto i I rifornimento di prodotti adatti ad aiutare la ricostruzione nelle zone liberate. Noi non domandiamo delle armi perché sappiamo che i democratici italiani non possono darcele, per lo meno in quantita apprezzabile, ma se c'é qualcuno che vuol regalarci qualche pistola noi l'accettiamo ugualmente. Ed infine nella direzione diciamo cos( morale: il solo fatto che voi ci sosteniate, che siete con noi e non con il governo portoghese é gia un contributo molto importante e questa stessa conferenza, anche se non riusciremo piu a fare altro, é gia un grande sostegno perché ha dimostrato come qui le persone sono state capaci, come voi ad esempio ed altri, di lavorare per giorni e giorni per aiutare la riuscita di questa conferenza, con entusiasmo come se foste voi stessi le persone che si battono per la liberazione del paese. Tutto questo ci ha molto incoraggiato: non bisogna mai dimenticare che l'uomo é pur sempre una entita morale, evidentemente nel quadro della societa che ha creato. Per ciò che riguarda piu specificatamente la conferenza, penso che sia andata molto bene: tutti hanno lavorato molto, i risultati sono buoni, ora bisogna metterli in pratica per trarne il piu grande profitto in favore della causa comune che é quella della liberta e della giustizia per tutti gli uomini del mondo. Credo ancora che la conferenza abbia segnato una nuova vittoria sul nostro cammino verso l'indipendenza e una grande sconfitta per il colonialismo portoghese e per tutti quelli che lo sostengono. 19

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