Acpol notizie - Anno II - n. 7 - Maggio 1970

tiamo che sia la costruzione di una nuova società del lavoro - alternativa alla società dei consumi in forza di una radicale modifica delle strutture societarie e proprietarie, in sostanza, dei rapporti 'd-i potere politico - sia i passiconcreti necessari per far crescere il processo di autonomia e unità politica dei lavoratori, esigono che I'ACPOL vada al di là dell'"associazione di parcheggio", esigono insomma· una nuova fase, l'inserimento di una nuova marcia nel nostro motore. Qualcuno giudica questa diagnosi eccessivamente statica; altri troppo brutalmente veritiera e giustificata. Quel che è certo è che ci. rendiamo conto tutti che· non è più con i motti, con le parole d'ordine (come ad esempio "ristrutturazione della sinistra") che si può aprire una strada di impegno politico coerente, credibile ed efficace per milioni di lavoratori italiani sinora non impegnati · per la costruzione di Lina democrazia socialista e usati dal blocco moderato e conservatore contro i valori che essi rappresentano, contro i loro ideali politici, contro gli interessi globali dei poveri, degli sfruttati, dei lavoratori. · 11dibattito è servito a renderci sempre più coscienti che, per andare al di là dell'attuale area di parcheggio, · occorre dedicarsi con intelligenza, pazienza e durezza (come dice il nostro comunicato conclusivo): 1) ad elaborare, a partire dal dibattito di base, una comune linea politica; 2) a sperimentare nuove strutture - libere dal buro- . cratismo e dal centralismo - che, dalla baseal vertice, assicurino una iniziativa politica permanente; 3) ad attuare un i~tenso lavoro di formazione po(itica che coinvolga in una comune strategia anti-capitalista i militanti disponibili dei partiti, dei sindacati, delle forze sociali e culturali. · Solo se parteciperemo. tutH con continuità a questo .difficile impegno ..di individuare le linee· politiche comuni, di mettere in piedi le strutture organizzative coerenti e coesive, di formare dei quadri politici che facciano corpo con la nostra lotta potremo accelerare.· un processo. di aggregazione e di omogeneizzazione · dal basso di un movimento e di un indirizzo politico dei lavoratori cqe non ha precedenti nel nostro paese. Ritengo che il ·periodo immediatamente successivo alle elezioni renderà più drammatico e urgente lo sforzo di individuare linee ,qualificanti, spazio e f_orze traenti della democrazia socialista nel nostro paese. Come la C.F.D.T. e Objectif 72 stan.no realizzando in Francia, così anche noi dobbiamo in Italia: . 1) Partecipare allo sforzo di riscoprire i I significato e il valore, i contenuti e i metodi propri, in Italia,. di una democrazia socialista che non possiam9 copiare Bib ioteca Gino Bianco da nessun altra· esperienza. Ciò esige grande serietà scientifica, ma anche inventività e grande immagif)azione creativa, unita al coraggio del rischio in campo aperto. · · · 2) Anche noi dobbiamo enucleare ·e promuovere studi, ricerche, linee di contenuti e metodi politici e sperimentazione di modelli di sviluppo atti a superare il regime proprietario e societario, a realizzare l'autogestione nelle. imprese e nella società, a creare le condizioni di una pianificazione democratica. La pianificazione democratica rappresenta certamente la sintesi politica più imJjortante, purchè essa sia fondata sulla dialettica delle tensioni sindacali e di massa, purchè i suoi obiettivi· siano fissati e stabiliti ·dai lavoratori e sia tesa· così a realizzare sempre maggiore esercizio di potere.politico reale - di libertà e di responsabilità - delle massepopolari. .. 3) Da ultimo occorre preparare quadri .dirigenti, operatori politici, personalità ricche e complete liberate da ogni condizionamento e liberanti; e occorre sperimentare delle strutture che non tradiscano nell'àttivismo · l'ispirazione delle lotte politiche, che saldino queste alle .lotte sociali e sindacali e alle più alte ba·ttaglie culturali e morali del nostro paese; che rifiutino ogni delega permanente all'apparato e divengano così i pilastri di lotte politiche non rassegnate aIla "grande coalizione" a "sta bi Ii maggioranze", fondate· su unità diplomatiche e di potere, magari personale.... A conclusione di questa breve illustrazione di un processo di fondo che è in atto in Francia e anche in Italia, penso che non sia indifferente per la sorte della società e dello Stato quali sa·ranno le scelte di fondo, culturali e politiche, l_eprospettive e il processo di aggregazione politica che no_npotranno non coinvolgere anche le massepopolari di tradizione "cattolica". L'incontro ·con le masse socialis~e a mio avviso prigioniere anche esse,oggi, di una situazione generale e governativa moderata e conservatrice, che costringe i lavoratori a mesi di scioperi che non potranno certo trovare .sbocco nel quadripartito e nelle conferenze triangolari non potrà non avere un peso determinante per articolare nella storia politica della società italiana, per la prima volta, non più un blocco d'ordine, controllato ed egemonizzato dalle grandi imprese nazionali ed europee. Impegnati come siamo a fondo in tale processo, che non ha certo mire elettoralistiche e che rappresenta il nostrò primario obiettivo, si spiega perchè riteniamo di poter positivamente superare -.!'.imminente consultazione -- senza che I'ACPOL entri direttamente nel confronto elettorale. Livio Labor 5

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