Acpol notizie - Anno II - n. 7 - Maggio 1970

I Biblioteca Gino Bianco , no tV b - 022sd OISI oqmo~ 62Z9t2 not sio,q 1u1, t Riportiamo la lettera con cui Riccardo Porretti ha rifiutato la candidatura nella lista D.C. al comune di Roma Alla Direzione Cittadina della Democrazia Cristiana: Apprendo che la Commissione Elettorale della D.C., seguendo il criterio di riproporre la candidatura dei · Consiglieri Comunali uscenti, si dispone a inserire il mio nome nella lista o.e. per l'elezione del Consiglio Comunale di Milano. Rimane a me, soltanto, a questo punto, di accettare o rifiutare la candidatura. Mi rendo conto che i I dilemma risulterà abbastanza incomprensibile alla dirigenza di un partito come la o.e., in cui persone e gruppi sono essenzialmente assorbiti e motivati da problemi di spartizione di potere, e quindi appare politicamente sprovveduto chi non abbia la prontezza di afferrare ogni pezzetto di potere che si ponga a portata di mano. Una incomprensione che nasce da una diversa concezione del potere - nelle istituzioni e nella società - e delle finalità politiche cui indirizzare l'uso del potere. Del resto durante questi 5 anni di esperienza di Consiglio Comunale, :mi sono trovato più volte a scontrare la logica prevalente proprio circa l'uso del · potere decisionale del Comune, ogni volta che (dalle nomine· degli amministratori di Enti, al prezzo del latte, da certe varianti di piano regolatore, a certi acquisti o cessioni immobiliari, dalla impostazione del decentramento democratico, alle scelte sui trasporti pubblici), esso veniva subordinato a interessi particolari di partito o di correnti o di equilibri interpartitici, quando non a· interessi privatistici, anzichè in funzione. esclusiva degli i.nteressi della città, della popolazione della periferia, delle famiglie• dei lavo- ·ratori, o anche solo della semplice efficienza amministrativa. 11

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