Acpol notizie - Anno I - n. 2 - Dicembre 1969

(quindi non proiezione politica del le. ACLI), I' ACPOL, così definita, può rappresentare molto o poco, ma certo vuole costituire un "momento", modesto ma non marginale, di ricerca e di iniziativa, un abbozzo ancora embrionale, ma suscettibile di sviluppo, di approccio concreto. ai problemi della nostra società, se vogliamo un incontro meno episodico che in passato, di energie e impegni di diversa origine ma convergenti verso obiettivi di ricerca non astratta, di definizione di una strategia di rinnovamento. Certo, rispetto ad alcune incrostazioni· del nostro assetto politico - sociale, l'ACPOL rappresenta un momento di rottura: se così non fosse, nascerebbe come cosa inutile e morta. Lo ha percepito nettamente Piccoli, al Consiglio nazionale della DC, rendendosi conto che la nascita dell' ACPOL e la preannunciata adesione di Labor si collocano in un contesto di superamento irreversibile dell'unità politica dei cattol:ici. Per converso - a testimonianza che può accadere che gli estremi si incontrino - taluni settori della sinistra dc hanno unito la loro voce al coro delle deplorazioni moderate per il gesto "sconsiderato" di Labor. Ma, come dicevamo all'inizio, è a monte che queste reazioni hanno' la loro radice: la "svolta" delle ACLI, se, come è presumibile, sarà ratificata dal Congresso, segna - come ha osservato Riccardo Lombardi - "una tappa di grande importanza nel processo di scioglimento dei nodi dell'interclassismo cattolico"; una tappa che, se tale processo avrà pieno compimento, potrà determinare "un salto qualitativo, soprat- . tutto sotto il profilo di una concreta e democratica ristrutturazione del la sinistra italiana". (9 Marzo 1969) TRAMONTO DI UN'IPOTECA Giorgio Lauzi " La costituzione della ACPOL continua a suscitare· commenti e ad animare. polemiche, gli uni e le altre talora caratterizzati da uno sforzo di comprensione, altre volte cristallizzati in schemi precostituiti. Che cos'è I' ACPOL? Quali obiettivi si propone di conseguire? Quali sono le sue, prospettive, le sue possibilità di "presa" nella società italiana? Le risposte a questi interrogativi sono naturalmente diverse sec.ondo le fonti politiche o giornalistiche cl'le le esprimono, ma, a monte delle diversificazioni di merito, troviamo una profonda differenziazione di metodo. ,r Vi è un metodo approssimativo e sbrigativo di giudicare un'iniziativa che dà fastidio:· quello dell'accusa di strumenta~ lismo. Si tratta di una soluzione valida per molti usi: consente, ad esempio, a certi "laici" d.i fede moderata di condannare con parole roventi l'apporto ali' ACPOL di cattolici che non si ritengono più necessariamente vincolati a votare per la DC, e il Messaggero giunge· a stupirsi e a dolersi del riserbo della gerarchia ecclesiastica, facendosi rispondere in modo assai più "laico" dall'Osservatore romano che I' ACPOL non è un'iniziativa confessionale nè monopolio di soli cattolici, per cui la Chiesa non c'entra per nulla. Ma - e il pàradosso è più apparente che reale - anche certi socia Iisti di fede socialdemocratica (il che non significa che siano necessariamente seguaci dell'on. Tanassi) si dolgono della costituzione del1' ACPOL, e non tanto per l'adesione ad essadi esponenti della sinistra e di demartiniani, quanto per la ·pre~enza di cattolici che credono nella deprecata teoria del "rimescolamento delle I car.t "etascffrò . e tes . e risi il centro - sinistra. "Ma 8 perchè non se ne stanno tranquilli nella DC, semmai con qualche cauta contestazione dal l'interno (non eccessiva però, altrimenti ci scavalcherebbero) che ci consenta di dire che l'asse politico tende a spostarsi a sinistra?". Questo è• l'interrogativo occulto che i ·suddetti socialisti si pongono, ma, poichè un residuo di pudore laico fa sì che non se la sentano di renderlo esplicito, essi sfogano la loro irritazione nell'arte raffinata delle "punture di spillo". Ed ecco, ad esempio, la folgorante trovata del direttore nenniano dell'Avanti! che, volendo svalutare la componente sociaIista del I'ACPOL e. sottolineare che si tratta sòlo di u'na manovra strumentale di Labor, e volendo, nel contempo, "dare una lezione" a quel seccatore del presidente delle ACLI, risolve la duplice esigenza con un'espressione lapidaria, "I' ACPOL del sig. Labor", dove il "sig." vuole evidentemente essere ironico e dispregiativo. Sarebbe sconfortante se tutti i giudizi sull' ACPOL si mantenessero a questo livello, ma fortunatamen·te non è così. Con buona pace dei moderati di tutte le -confessioni, nell'atmosfera stagnante della ·vita politica italiana l'ACPOL ha obbiettivamente rappresentato un fatto nuovo, un'ipotesi di lavoro che cerca di cogliere le tensioni e le sollecitazioni che si manifestano nella società civile: .una società civile per ·nulla stagnante che pone una nuova domanda politica e richiede risposte· poi itiche non tradizionali. L' ACPOL suscita naturalmente degli interrogativi. Si è qualificata per ciò che non è (non è l'embrione di un partito, nè tanto meno, quindi, di un secondo partito cattolico, cosa, quest'ultima, résa del resto evidente dal la presenza di forze socialiste; non è monopolio di nessuna componente o gruppo, nè somma aritmetica di diverse componenti, ma è un luogo d'incontro e di coagulo di forze diverse, un'associazione di _ç_arattere "aperto" che intende stabilire un rapporto dialettico con le tensioni della società civile, pur non contrapponendosi in termini sostitutivi a partiti e sindacati). L' ACPO L.dovrà o·ra qualificarsi per ciò che vuole essere, con un impegno di elaborazione culturale e poi itica da "costruire" giorno per giorno. Verrà il momento in cui si· potranno trarre dei primi consùntivi. Oggi ciò che appare significativo è che vasti e differenti settori politici e sindacali guardano all'ACPOL ton. interesse, adottando un metodo di valutazione profondamente dissimile da quello di cui abbiamo più sopra citato alcuni poco edificanti esempi. · "L' ACPOL è, assieme al congresso comunista, il segno più significativo di movimento reale all'interno della sinistra in Italia". Chi dà questo giudizio è Lei.io Basso, uno degli uomini più prestigiosi del movimento socialista. 11dato più interes~ sante - egli sottolinea - è che "l'ACPOL nasca in primo luogo da una. rottura dell'unità politica dei.cattolici (che è stata per 25 anni una pesante ipoteca sullo sviluppo della democrazia italiana), senza che,queste forze cattoliche in rottura con la DC diano vita all'equ_ivoco di un secondo partito cattolico" .. Al· contrario• ~vviene che dei cattolici "scendano nell'arena politica c.omè laici,. autonomi da ogni vincolò confessionale, in libera coliaborazion_e con altre forze di provenienza socialista, che vogliono pure esse rompere con gli schemi del centro - sinistra". Quali saranno le prospettive del I'ACPO L? Dipenderà - osserva Basso - da molte circostanze ma "anche dalla capacità. del le altre forze di si.nistra di muoversi anch'es$e in stretto collegamento con l'evoluzione della ·società civile". Giancarlo Pajetta giudica "due momenti di grande interesse. della situazione politica italiana" sia "il movimento che si è

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