Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

7 di questo chiarissimo , solo mi pos1 m animo di dare un argomento della osser\"anza mia , e del mio buon volere, non di raggiungere le grazie e la dolcezza, che tanto fiorirono le sue scritture : poichè ove l'avesIÌ desiderato, sento bene che io non avrei avuto for - ze da tanto. Dirò dunque, alla meglio che io so, di un elegantissimo scl"ittore : e ciò solo perchè almeno non manchi la memoria di lui , onde tanto si aggiunse alla gloria della citta di Faenza. Antichissima città dell'Emilia è Faenza, gloriosa di belli ingegni , ricca di fertili c~mpagne, c pri· ma d' ogn' alt ra per la salubrità dell'aria e la dolcezza dd clima. In ques ta nacque Antonio, e gli fu padre Filippo Laghi : famiglia, che s cb!Jene non vanti geste e molte immagini di a vi , non è però delle oscure : anzi se la vera no biltà è da virtù, questa fu nobile fino da lla sua radice. Madre poi fu Eufrasia Strocchi di condizione uguale. Avevano conosciuto gli ott imi genitori , che da Ila poppa e dalla · cuna deve incominciare la buona educazione , poichè l'uomo per natura è tenacissimo di quelle cose, che bebbe col latte , e a guisa d'anfora ritiene a lungo quell' odore, che una volta acquistò. Noi diedero adunque a mercenaria nutrice , e a lle vilissime mani di un servo , l'indole dc' <Jual i e i costumi sono per l o più rei, ·onde il fanciullo non prendesse abito da' costoro vizi. l mperocchè la natura sola non basta a far gli uomini buoni, e la mala educazione li degenera. E però vollero essi i genitori suoi che il fanciullo crescesse fra le loro braccia , e nel seno loro : c incominciarono ad informarnc la mente e dargli santissimi esempi , ai quali egli siccome a specchio fidato si veni va componendo. Preponendo poi di gran lunga alle umane cose le divine, si davano ogni cura , ogni pensiero di ammaestrare il figliuolo nella purità della religione, e giudicavano che tanto migliore cit·

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==