Angelo Tasca - Socialismo e fascismo

messa : la iueiuttabilità che la Nazione sia chiamata al cimento bell ico. Quando ? Come? Nessuno può dirlo, ma la ruota del destino corre veJ.o·ce :. (l). • L economia lascist.a è una economia «pianificata e chiusa» in previsione della guerra. Per .essa 11 pr-ezzo di costo, la concorrenza e persino il profitto non hanno più sul piano genera:e una funzione discriminante. 11 fine politico della preparaz~ one della gg,erra. .preva le su ogni considerazione economica e alla sua volta l'organizzazione economica che ne risulta non può servire ad altTo che a tale fine politico. Nel già citato discorso del 26 ma-ggio 1934 Mussolini dichiarava : « Se io fossi vago di lnt:-adune ~ n Itaiia il -capitalismo di stato o 11 soc_alismo di Stato, io avrei oggi Le condizioni necessarie, suffic.enti e abbietti v-e per farrlo :. . Si può affermare che l'economia fascista è un cap.'talismo di Stato? Malgrado certe apparenze e certi elementi, noi non lo crediamo. Nel fasc!smo lo Stato non so.>ti. uisce semplicemente i capitali-sti privati come organizzatore de:Ol 'economia : esso impone loro sopratutto il suo piano politico. Il campo proprio del fascismo è quello d-ella potenza e non quello del profitto. Beninteso il profitto <ioVl·ebbe un giorno riconghmgersi con la potenza, nut c'è fra qu-es ti due termini un distacco di natura e di .tempo che la classz cap:talista come tale non potrebbe -ac·cettare e superare se non vi fosse spinta (2). Questo è compito di una nuova classe politica, prodo' to dell'evoluzione economica del fasclsmo e che a sua volta reagisce su tal-e evoluzione portandola sino alle sue estreme consegue nze. Da questa nuova classe politlca il prol-e•t.ariato come tale è totalmente escluso. La preparazione della guerra può-ri.durre relativamente la d!soccupazione. favorire determinatz ca tegorie di operai: -ma essa non è poss; bile, sul piano dell 'autarchia. che sacrificando il livello di esistenza della classe operaia considera·ta nel suo insieme. E 'J)O!ché e-ssa trae seco un forte concentramento dell'industria, degli scambi e del credito, ed intensifi·ca nelle campagne la produzione dei cer-eali e le colture industr·iali (3), una parte delle classi medie urbane e l'intiera classe m-ed!a rurale ne sono più o meno rovinate. Col concentramento crescente delle industrie , col -monapolio del commercio • estero. con l'imposizione dei prezzi e altre molteplici forme d"intervento dello Stato, i piccoli e ·medÌ industriali, i piccoli commercian-ti e 1 piccoli coltivatori son tolti di mezzo o sacrificati. ( 1) Quelli che han credu to o !>l"'eteso credere che la. conquiSta d ell'Ab issi-n!n !lvcsse "pacificato" l' Jlalla fasdsta c fallo di Mussolini un a-postolo d ella ,)ace cu-rop~.l possono cosi ~(':Js tnlare l"arh:- llra.J'iel-à d elle loro ·previsio ni. ('2 ) L'~ ideale " di ogni capitalista italiano C. che la guerra non venga mal perchè CS6l\ compo:-ta troppi rischi : ma che la preparazione rl('-11.1 ~lH'IT~I (';<Jn:inni fl·l~ihilmf'me cll"infin iln... (3) :O.Ialgrado gli elegiaci appelli al " ritorno alla terra ~-l regimi fasc!Sti. nel quali taluni han credu lo scorgere un fenom!'no eli " agrarizzazione "• svilu;ppano al mnss imo •la produzione industriale e percio' l'urbnncslmo. E' una delle condizioni e clegll cJTcLtl d ella preparazione della g uerra : nell'eco nom ia ra sclsta l r.llpportl fra !l s ettore rurale e Il settore industriale s i modificano sempre a profit to .del -secondo. -24Biblioteca Gino Bianco

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